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Palermo e Messina grandi in A

Figurone a San Siro per il Palermo. Il Messina in casa ha battuto la Roma per 4-3

20 settembre 2004

INTER - PALERMO 1-1
(giocata sabato sera 18 settembre)
Inter: Toldo; Ze Maria, Cordoba, Materazzi, Pasquale; Van der Meyde (39' st Vieri) , Veron, Davids (43' st Emre), Stankovic; Adriano, Cruz (dal 27' st Martins). Allenatore: Mancini
Palermo: Guardalben; Zaccardo, Biava, Barzagli, Grosso; Santana (40' st. Conteh), Corini, Barone; Gasbarroni (dal 17' st Brienza); Zauli (dal 27' st Morrone); Toni. Allenatore: Guidolin
Reti: 1'st Adriano, 22'st Toni
Note: serata tipeda, campo in buone condizioni, spettatori 68.190, incasso 1.259.279,85 euro. Angoli 8-3 per il Palermo. Espulsi: Biava al 35' st per fallo da ultimo uomo su Martins. Ammoniti: Veron, Stankovic, Zauli, Davids. Recupero: 3', 4'. A seguito di uno scontro aereo con Toni al 26' pt, Materazzi ha subito un taglio allo zigomo destro e ha giocato incerottato
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Adriano e Toni, Toni e Adriano: se non avessero segnato loro, sarebbe finita zero a zero. Un palo per parte (Brienza e lo stesso Adriano) parecchie emozioni, un Palermo all'altezza dell'Inter che ha accusato i soliti problemi in difesa e ha dovuto cercare nel suo goleador l'uomo in grado di risollevarla da una mediocrità patente.
La squadra di Guidolin, fiaccata nel morale dalla botta di Adriano (bel colpo di testa su traversone di Ze Maria) all'inizio della ripresa, ha reagito con il pareggio meritato di Toni (Zauli dal fondo e tocco da due passi), ha subito un pò i nerazzurri, ma ha anche attaccato. Il pareggio è stato meritato, alla fine. E l'Inter deve rivedere qualcosa, in tutti i settori del campo.

Al Palermo del primo tempo si deve fare tanto di cappello: non ha fatto giocare l'Inter, dragando molti palloni a centrocampo (Davids carente, Veron molto più abile nell'impostare che nell'interdire) e proponendosi in avanti a volte pericolosamente. Non si sono viste tuttavia grandi parate o occasioni incredibili: tiri da fuori, prevalentemente, su entrambi i fronti. Ma il Palermo ha aggredito inizialmente l'Inter che si è fatta un po' irretire dall'avversario, molto attento su tutti i palloni.
Del resto, nella costruzione della manovra, mentre Veron ha tentato qualche giocata, gli altri hanno agito a sprazzi, salvo qualche volata di Van der Meyde, che attraversa un periodo di buona forma. Cruz non è stato di grande utilità nel suo ruolo di "spalla" di Adriano, un pò isolato. L'unica bella azione l'hanno inscenata, con lanci di quaranta metri, Stankovic-Cruz-Stankovic che ha chiuso l'enorme triangolo con un colpo di testa fuori al 24', mentre Toni, alle prese con Materazzi, al 26' lo ha messo k.o. con una gomitata: è servito qualche punto di sutura allo zigomo destro. Veron ha fatto una stupidaggine quando si è fatto ammonire per aver misurato con i passi la distanza della barriera.

Inter nervosa, insomma e Palermo nient'affatto in soggezione davanti a cotanto avversario. Mancini, che ha optato per Pasquale invece che per Favalli (male a Verona) terzino sinistro, nella ripresa ha apportato qualche modifica rendendosi conto che una cosa è battere un avversario in dieci (il Werder Brema), ben altra cosa avere a che fare con avversari determinati come il Palermo che ha conquistato cinque calci d'angolo.
Il gol di Adriano nella ripresa (traversone di Ze Maria da destra e colpo di testa vincente del solito Adriano, con la difesa rosanero ferma) ha demoralizzato la squadra di Guidolin ha subito l'assalto nerazzurro.
Che poi si è ripresa bene e dopo una clamorosa occasione mancata da Santana, ha pareggiato con Toni, ormai abbonato ai gol importanti su un'azione di Zauli sulla destra, agevolata dagli errori della difesa nerazzurra. Quindi avrebbero potuto segnare Barzagli (palo) in un momento di imbamolamento dei difensori interisti e Adriano con un tiro-bomba da fuori, ma crediamo che nessuno possa lamentarsi del pareggio.

Il Palermo ha insomma messo paura all'Inter che Mancini deve ripensare, dopo la mediocre prova di Verona e questa conferma. I rosanero possono fare un bel campionato: intanto hanno due punti in più dei nerazzurri, ed è quanto dire. Con uno come Toni, sognare è lecito.

Fonte: la Repubblica

MESSINA - ROMA 4-3

Messina: Storari; Zoro; Fusco (25' st Zanchi sv); Rezaei; Parisi; Giampà; Donati; Coppola; Sullo (35' st Sullo sv); Di Napoli (13' st Iliev); Zampagna. In panchina: Eleftheropoulos, Rafael, Cucciari, Amoruso. Allenatore: Mutti.
Roma: Pelizzoli; Panucci; Mexes; Ferrari; Cufrè; Mancini; Candela (16' st Delvecchio); Dacourt; Perrotta; Montella (27' st Aquilani sv); Corvia (16' st Mido). In panchina: Curci, Sartor, Scurto, De Rossi. Allenatore: Voeller.
Arbitro: Collina di Viareggio.
Reti: 20' pt Parisi (rigore), 35' pt, 19' st, 22' st Montella, 1' st Sullo, 28' st Giampà, 32' st Zampagna.
Note: giornata di pioggia, terreno pesante e scivoloso. Spettatori: 32 mila circa. Angoli: 5-2 per la Roma. Ammoniti: Donati, Sullo, Coppola, Dacourt, Mido, Zoro, Cufre, Zampagna. Recupero: 2' pt, 4' st.
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Il Messina inaugura nel migliore dei modi il nuovo stadio San Filippo in campionato e supera 4-3 la Roma al termine di una bella partita piena di emozioni e di capovolgimenti. La Roma conclude male una settimana difficilissima e piena di polemiche, anche se solo il risultato praticamente penalizza la squadra di Voeller a cui non basta neppure uno strepitoso Montella, autore di una tripletta.
E' una partita combattuta e giocata con grande grinta, anche se con qualche errore in difesa. Mutti stravolge la coppia d'attacco rispetto alla partita di Parma. Zampagna e Di Napoli in campo al posto di Amoruso e Iliev. Conferma in blocco invece per difesa e centrocampo. Voeller deve rinunciare a Totti per i noti problemi al polpaccio e allo squalificato Cassano.

In avanti spazio alla coppia Montella-Corvia con quest'ultimo preferito a Delvecchio. In difesa esordio in campionato per Ferrari. Turno di riposo per De Rossi. mentre Perrotta ritorna titolare. La partita è gradevole con le due squadre che provano fin dalle prime battute la conclusione a rete per cercare di sbloccare il risultato. Pelizzoli è quello che rischia di più sulle conclusioni di Zampagna, Di Napoli e compagni.
La Roma fatica soprattutto a centrocampo e Cufrè mette anche i brividi ai compagni con un passaggio troppo avventato. Al 19' il risultato si sblocca: Collina, forse troppo generosamente, vede un fallo da rigore in un contrasto in area tra Mexes e Zampagna e indica il dischetto; Parisi non sbaglia e spiazza Pelizzoli. I giallorossi ospiti stentano a organizzare una replica immediata e convincente: uno dei pochi brividi a Storari lo procura Candela che, lanciato da Montella, costringe il portiere ad intervenire con i piedi.

Con il passare dei minuti però la Roma cresce e al 35' perviene al pareggio grazie all'aeroplanino Montella che sfrutta un assist di Corvia e supera Storari da distanza ravvicinata. La squadra di Voeller acquista fiducia e mostra di poter prendere in mano le redini dell'incontro, ma dura poco perchè il Messina non si lascia schiacciare e chiude la prima frazione in avanti.
Squadre in campo con gli stessi schieramenti ad inizio ripresa e Messina subito a segno con Sullo che ribadisce in rete una mezza girata di Zampagna deviata sul palo da Pelizzoli. La Roma è costretta a ricominciare tutto da zero. La pressione di Montella e compagni si fa sentire e il Messina è costretto ad arretrare il proprio baricentro. Storari deve superarsi per opporsi in tuffo a un diagonale di Montella e poco più tardi è sempre l'attaccante a sfiorare il pareggio.
Voeller vuole il pari e aumenta il potenziale offensivo della sua squadra: esordio per Mido che viene inserito al posto di Corvia, mentre Delvecchio prende il posto di Candela. La mossa è azzeccata e la Roma al 19' pareggia ancora con Montella autore di un sinistro che non dà scampo a Storari. L'attaccante non è appagato e 4' più tardi va ancora a segno sfruttando a pochi passi dal portiere un suggerimento di Mido di testa. Poi Montella lascia il posto ad aquilani ma la partita era tutt'altro che finita.

Al 28' il pareggio con Giampà che ribadisce in rete dopo una punizione battuta da Parisi e respinta da Mido. Al 32' la difesa romanista si lascia sorprendere da un cucchiaio di Zampagna, che elude il fuorigioco e batte Pelizzoli. Finisce così e in pieno recupero Iliev manca clamorosamente il quinto gol. Per la Roma sarebbe stata una punizione troppo severa.

Fonte: La Sicilia

Classifica di Serie A

Juventus 6
Udinese  4
Lecce 
Milan 
Chievo 
MESSINA 
Lazio
PALERMO 
Roma

Cagliari

3
Fiorentina
Siena
Inter
Reggina
Livorno
Atalanta
Parma
Sampdoria
Bologna 
Brescia  0 

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20 settembre 2004
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