Pantelleria: l'isola amata dai VIP e dimenticata dalla Regione
Negli ultimi anni raggiungere l'isola è stato sempre più difficile
Amata dai politici, da attori, stilisti, e scrittori che ne hanno fatto il loro "rifugio", acquistando e ristrutturando gli splendidi dammusi (le tipiche costruzioni pantesche, costruendo piscine e portando il glamour internazionale, l'isola ha vissuto negli ultimi anni una notorietà che tuttavia non ha avuto riflessi positivi per il reale sviluppo dell'isola.
Pantelleria detiene infatti un insolito primato, inversamente proporzionale alla sua notorietà: più l'isola è riuscita ad affermarsi e a farsi conoscere nel mondo per le sue incomparabile bellezze naturalistiche, più è stato difficile raggiungerla. Fino a farla diventare quasi un miraggio. E non vogliamo proprio credere che ci sia stata una volontà non dichiarata di farla diventare un'isola d'elite, dunque proibita a noi comuni mortali.
Ancora più che nel passato (a dispetto della sua notorietà, ribadiamo) Pantelleria è oggi difficilmente raggiungibile e soprattutto i trasporti hanno costi spropositati.
Ha praticamente abbandonato Alitalia (che considerava la tratta antieconomica) e anche Air Sicilia che la collegava con Palermo ha avuto molti problemi a coprire la tratta (pare che i voli riprendano il 25 luglio prossimo, dopo essere stati sospesi a causa dei disagi).
Resistono solo alcuni voli nel fine settimana, ma in questo periodo i posti sono sempre tutti esauriti.
Al momento solo la compagnia Gandalf assicura il servizio che la collega però unicamente con Trapani: un ottimo servizio ad un costo proibitivo - 337 mila lire per un biglietto A/R - per un turista medio e ancor meno per un residente; molte di più di quante non ne servano per andare in una qualsiasi capitale europea. E con tutti i disagi annessi, poiché arrivare a Trapani non è proprio semplicissimo per chi giunge da fuori.
Alberto Di Marzo, il sindaco, spiega chiaramente che, a queste condizioni, è impossibile programmare qualsiasi iniziativa turistica che possa essere lucrativa per i panteschi e di richiamo per i turisti.
Su questi argomenti la Regione ha glissato per anni e solo in questi giorni si sta compiendo un primo passo: il riconoscimento della tratta sociale, al più presto, per Lampedusa e Pantelleria (il prossimo 29 luglio l'Enac si riunirà per decidere).
Intanto le prenotazioni sui voli nel mese di agosto sono già full; quindi chi volesse raggiungere l'isola dovrebbe optare per la nave o per l'aliscafo, sempre con partenza da Trapani.
Ed ecco gli altri problemi: il traghetto da Trapani impiega sei ore (praticamente una notte intera) ed è vecchio e scomodo (venti anni di vita, venti cabine e per il resto solo posti-poltrona). E nessuno ha mai pensato a migliorare il servizio.
Va un pò meglio con l'aliscafo (Compagnia Ustica Lines, tutti i giorni - partenza alle 16.30 da Trapani, arrivo alle 19, ritorno alle 13,35 dall'isola con arrivo alle 16 a Trapani), sia per i tempi sia per i costi (65 mila lire solo andata), ma solo per i turisti; restano infatti pesanti per i panteschi, residenti sull'isola, cui è comunque riservato il 50% dei posti e i cui costi sono dimezzati ma i cui rimborsi dalla Regione arrivano con enormi ritardi.