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Per la Sicilia lo stato di emergenza

Dopo il crollo del viadotto sulla A19: già venerdì il governo nazionale potrebbe dichiarer lo stato di emergenza per l'Isola

13 maggio 2015

Il provvedimento per dichiarare lo stato di emergenza per la Sicilia potrebbe arrivare già nel Consiglio dei ministri di venerdì mentre è a buon punto la valutazione delle esenzioni proposte dagli autostrasportatori dell'area interessata. Insomma, il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio è al lavoro sul dossier relativo alla frana che ha interessato il viadotto Himera sull'autostrada A19 Palermo-Catania.

Prima di approfondire i temi dell’incipit però, vogliamo raccontare quale e quanto disagio il crollo del pilone del viadotto sta causando ai siciliani ed in particolare a quei siciliani che devono attraversare l’isola da una parte all’altra per lavorare. Ad esempio, un’azienda che trasporta prodotti agricoli da Palermo al siracusano a causa del crollo del pilone dello scorso 10 aprile ha già speso, in media, 3.200 euro a camion. Sono 100 euro al giorno in più determinati dal costo del carburante e del doppio autista a cui va sommato il consumo del mezzo. Per gli agricoltori si tratta di spese che non possono essere sostenute.
L’esempio, estremamente esplicativo lo ha portato la Coldiretti siciliana. "La chiusura dell’A19 - si legge in una nota dell’associazione degli agricoltori dell’Isola - sta facendo sprofondare tutti nella disperazione per l’impossibilità di percorrere in tempi ragionevoli le alternative possibili".
Gli imprenditori agricoli, costretti ad un aumento vertiginoso dei costi di trasporto, hanno ormai superato la soglia di tolleranza e per questo occorre avviare immediatamente i lavori previsti e trovare soluzioni alternative valide come l’immediata attivazione del porto di Augusta per il trasporto delle merci e l’abolizione del pedaggio sulla Palermo-Messina-Catania.

"Produttori che devono raggiungere i due poli dell’Isola rinunciano alle opportunità commerciali - affermano il presidente e il direttore della Coldiretti regionale, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo -. Gli imprenditori siciliani, così come tutti i cittadini - aggiungono - non possono più aspettare che si completino gli aspetti burocratici per dichiarare lo stato d’emergenza. Dopo 32 giorni abbiamo assistito a controlli, monitoraggi, visite, prese d’atto, considerazioni, analisi, denunce, ma ancora di non si intravede un solo fatto concreto".
Il presidente e il direttore della Coldiretti regionale mettono poi l’accento su di un altro settore che, rimanedo così la situazione, inevitabilmente subirà un drammatico crollo. "Alla vigilia della stagione turistica i turisti e i tour operator stanno disdicendo le vacanze per l’impossibilità di viaggiare dentro l’Isola. Un effetto boomerang che assomiglia a quello vissuto dalla Campania" (nel periodo dell’emergenza "monnezza", ndr).
"Inoltre - concludono Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo - è indispensabile procedere al ripristino delle arterie viarie interne distrutte dalla pioggia dove nei primi 3 mesi sono stati raggiunti i massimi valori cumulati nello stesso periodo tra il 2003 e il 2015. L’Anas - rileva ancora la Coldiretti - in Sicilia gestisce 79 tra strade e autostrade per un totale di 3.939, 061 chilometri. Un’alta percentuale di queste strade versa in condizioni da terzo mondo e i mancati interventi durante la stagione estiva possono far peggiore la situazione il prossimo inverno".

A rassicurare tutti che le cose si sistemeranno quanto prima anche il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. In un comunicato il governatore ha scritto: "Si è conclusa l'istruttoria della Protezione civile, relativa alla dichiarazione dello stato di emergenza, determinatosi in Sicilia a causa del cedimento del viadotto Himera e di altri pericoli che insistono su diverse province siciliane. Con la conclusione dell'istruttoria sarà possibile, sin dalla prossima seduta del Consiglio dei Ministri (venerdì,ndr), poter deliberare lo stato di emergenza e intervenire con gli strumenti necessari sui pericoli incombenti per ripristinare immediatamente le vie di comunicazione interrotte, in particolare il viadotto Himera, dove è previsto il contenimento della frana e la realizzazione di una bretella di deviazione di circa un chilometro e mezzo".
Alla fine del comunicato Crocetta ringrazia "il governo nazionale, la Protezione civile nazionale e regionale, per l'attenzione e la rapidità con cui seguono la vicenda. La conclusione dell'istruttoria è anche una risposta per quanti dicevano che c'erano dei ritardi. Le schede presentate sono estremamente dettagliate, con un piano preciso di lavori e interventi da avviare, in conformità a quanto richiesto dalla normativa vigente".

Vista la situazione, non rimane altro che sperare. Alcune misure saranno presto adottate per fronteggiare la situazione che, però, vede lievitare la stima dei costi, inizialmente ipotizzati in 30 mln.
Il ministro Delrio ha inviato ieri al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio la comunicazione del reperimento da contratto Anas delle risorse necessarie per realizzare il collegamento provvisorio e delle opere di consolidamento dell'area adiacente nonché di quelle di messa in sicurezza, con l'intenzione di proporre il provvedimento al Cdm di venerdì.
In base alle richieste della Regione Sicilia la Protezione civile sta valutando la possibilità di estensione dell'intervento anche ad altre aree. Come è ovvio il costo lieviterebbe e secondo alcune indiscrezioni potrebbe arrivare fino a 345 milioni.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, inoltre, sarebbe a buon punto nella valutazione delle esenzioni proposte dagli autotrasportatori dell'area interessata. Quest'ultimi avevano ieri preannunciato una protesta dal 25 al 29 maggio, chiedendo l'annullamento dei pedaggi sulla Catania-Messina e sulla Messina-Palermo e importanti incentivi sulle autostrade del mare.

- L'emergenza nell'emergenza (Guidasicilia.it, 12/05/15)

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13 maggio 2015
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