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Quando la Sicilia si dimostra attuale

A Catania sì al registro per le unioni civili, a Gela si riconosce (simbolicamente) lo Ius Soli

14 marzo 2014

Il Consiglio comunale di Catania, presieduto da Francesca Raciti, ha approvato ieri la delibera per l’adozione del regolamento del Registro delle Unioni Civili che era stato deliberato dalla Giunta il 23 dicembre scorso. La delibera, al termine di un dibattito protrattosi per oltre sei ore, è stata approvata con 23 voti favorevoli, uno contrario e dieci astenuti su 34 presenti. Perché la delibera passasse, trattandosi di un regolamento, era indispensabile la maggioranza assoluta di 23.

"Da oggi la città di Catania è più civile, più tollerante, più aperta, più moderna. Ringrazio - ha detto il sindaco Enzo Bianco - il Consiglio comunale per la partecipazione, di grande valenza sia politica sia civile e di coscienza, al dibattito in aula. Sono molto soddisfatto di questa delibera approntata dal vicesindaco Marco Consoli, che ha lavorato con attenzione e serietà per mettere a punto meccanismi innovativi, tali da produrre effetti concreti nei rapporti con il Comune".
"Il Regolamento messo a punto è, come detto, estremamente innovativo. E oggi Catania è una città migliore". Il Sindaco, prima del dibattito, era intervenuto in Consiglio sottolineando come fossero già circa 150 le città che, da Milano a Palermo, a Siracusa, in Italia hanno già scelto di adottare il Registro delle unioni civili. Nel documento approvato, ha sottolineato Consoli, l'unione civile viene definita come "stabile convivenza tra due persone maggiorenni non legate da vincoli matrimoniali ma affettivi o da motivi di reciproca assistenza materiale e morale".

"Con l’approvazione della delibera - ha spiegato il vicesindaco - l’Amministrazione ha voluto testimoniare l’approccio laico, e lo dico da cattolico praticante, che bisogna avere nel governare una città. E nel garantire quindi a tutti i cittadini, a prescindere da sesso, etnia, religione, nazionalità e vincoli affettivi, il medesimo accesso a tutti i servizi. Sarebbe intollerabile che, oggi, continuassero a esserci cittadini di serie A e di serie B".
Per chiedere l'iscrizione nel Registro unioni civili bisognerà essere residenti a Catania e abitare insieme da almeno un anno. Il Registro sarà istituito entro due mesi dal momento in cui il Regolamento - in vigore quindici giorni dopo la pubblicazione nell'albo pretorio della delibera approvata - diventerà esecutivo.

Per l'assessore alla Cultura del comune di Catania, Orazio Licandro "personale gioia per la realizzazione di un punto programmatico che fa di Catania ancora una volta una città che assurge agli onori della cronaca per positività piuttosto che per altro". Licandro ha sottolineato come, "nonostante le polemiche e i timori", sia andata "politicamente bene, perché c'è stata una maturazione della questione, i toni da crociata che avevamo udito nelle settimane precedenti si sono via via attenuati e alla fine anche le forze da cui ci si aspettava un voto nettamente contrario si sono astenute. Ed è il risultato di un'amministrazione che non ha ceduto il passo a nulla: sui principi non ci sono giochi al ribasso o al rialzo". Secondo Licandro, infine, si tratta della "vittoria di tutta la città perché il voto finale è l'epilogo di un lungo processo di confronto e di dialogo tra le istituzioni cittadine e le associazioni e i movimenti".

E a Gela si riconosce simbolicamente lo "Ius soli"... - Il Comune di Gela riconoscerà lo "ius soli", ma simbolico, ai figli degli immigrati regolari, conferendo loro la cittadinanza onoraria, se nati in Italia da genitori stranieri residenti in città. Lo ha deciso la giunta comunale che ha approvato un apposito regolamento. L'atto deliberativo si uniforma a quanto stabilito dalla convenzione europea sulla nazionalità, approvata nel 1997 ma non ancora ratificata dall'Italia. La convenzione prevede che ciascuno Stato faciliti, nell'ambito del diritto domestico, l'acquisizione della cittadinanza per le persone nate e legalmente domiciliate sul suo territorio.
"L'approvazione del regolamento - ha detto il sindaco, Angelo Fasulo - rappresenta un gesto importante, per quanto simbolico, verso la piena integrazione dei cittadini stranieri che vivono e producono nel nostro territorio ed in particolar modo dei loro figli che nascono e crescono nella nostra città, come altri bambini gelesi, parlano la nostra lingua e studiano nelle nostre scuole".

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14 marzo 2014
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