Quella "scena familiare e affettiva" che ha arricchito Danisinni
Il murales di Guido Palmadessa nella parete posteriore della chiesa di Santa Agnese a Palermo

Guido Palmadessa ai Danisinni [Rambla Papireto] - ph. Rossella Puccio
[Articolo di Giada Lo Porto - Repubblica/Palermo] - "Appena arrivato a Palermo sono subito venuto qui, a Danisinni, ne ero incuriosito, ho iniziato a parlare con gli abitanti del quartiere ed è venuto fuori questo bozzetto, un disegno, che è diventato l’opera alle mie spalle". Così l'artista argentino Guido Palmadessa parla del regalo fatto al quartiere popolare di Palermo, un grande dipinto murale, sei metri per otto, che affresca la parete posteriore della chiesa di Santa Agnese. "Rappresenta l'intimità di un pranzo in campagna, un pranzo rurale - dice - con molta luce del giorno. È una scena quotidiana, di un incontro che possa essere quello di una famiglia o di un popolo. La mia opera rappresenta proprio questo: il quotidiano, il "giorno dopo giorno", quello che si può vedere qui, camminando per il quartiere, per la città. Insomma, questa è l’idea che ho colto da subito muovendomi a Danisinni, e ho voluto tradurlo in un dipinto con il mio stile".
Il "Banksy argentino" ha trovato ispirazione passeggiando tra i vicoli e il parco di Danisinni, parlando con fra Mauro Billetta, parroco della chiesa sant’Agnese, e il professore Enzo Patti, artista che con la professoressa Valentina Console ha dato vita ai progetti artistici nel quartiere. Un perfetto botta e risposta in siciliano e spagnolo con chi vive e lavora sul posto ha permesso all’artista argentino di entrare nell’anima del quartiere e coglierne sfumature e identità, che sono elementi centrali delle sue creazioni. "L’esperienza ai Danisinni è stata molto bella e mi sembra molto interessante quello che è accaduto e sta accadendo, soprattutto a livello artistico, l’idea dei murales per esempio - aggiunge l'artista -. La cosa più importante è che si può lavorare in modo condiviso con i residenti che partecipano con le proprie idee, dipingendo o scegliendo i colori; questa mi sembra una cosa molto bella. Lo è anche dare spazio agli artisti che vengono da fuori, avere il tempo di ricercare spunti e generare scambio. L’esperienza è stata bella. La gente di qui è incredibile. Ho mangiato tanto e cose diverse. Sono grato per tutto questo". Così parla l'artista argentino che ha trasformato l'amore per Danisinni in un dipinto pieno di colori.