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Quelli che vogliono il Ponte sullo Stretto...

A Messina un partecipato incontro sull'opportunità di costruire, una volta e per tutte, il ponte sullo Stretto

09 maggio 2016

Promosso dall’associazione Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, ieri mattina ha avuto luogo, presso la Sala Visconti di Messina, il convegno intitolato "Il ponte, un’Expo lungo 100 anni", che ha visto la partecipazione, come relatori, di esperti provenienti da tutta Italia, oltre che di parlamentari nazionali e regionali. Il convegno ha posto l’attenzione su quattro argomenti chiave: fattibilità tecnica, economica, ambientale e ricadute positive sul territorio.
"Il Ponte - ha dichiarato il Rettore dell’Università di Messina, Pietro Navarra, durante il suo saluto iniziale - può avere ricadute positive sulla città per un periodo molto più lungo della sua realizzazione, è necessario creare la giusta informazione sul territorio, informazione che fino ad ora è stata carente. I giovani di 20 anni dovrebbero essere interessati alla realizzazione dell’opera molto più che i sessantenni: è loro il futuro che si deve costruire".

Il Presidente di Rete Civica, Fernando Rizzo, ha illustrato i motivi che rendono essenziale la realizzazione del collegamento stabile sullo Stretto, motivi che spaziano dalla necessità e opportunità di far diventare la Sicilia il vero hub del Mediterraneo, vista soprattutto la fortuna della sua naturale collocazione geografica, alla impellenza di far ripartire l’economia in un territorio ormai al collasso e dove l’inoccupazione è ai livelli più alti d’Europa. "Si sente dire che ci sono altre priorità - ha concluso Rizzo - ma il Sud sta morendo".
Il professore Alberto Zasso, responsabile della Galleria del Vento al Politecnico di Milano, ha fornito una dettagliata spiegazione su tutti gli studi compiuti per il Ponte sullo Stretto, mostrando proiezioni e filmati dell’elasticità dell’impalcato progettato con "caratteristiche di sicurezza particolarmente stringenti, mai richieste per alcun ponte al mondo. Le conoscenze acquisite e maturate nella progettazione dell’opera sono state messe in atto per la realizzazione di ponti in tutto il mondo".

Il convegno è proseguito con una proiezione dei saluti del giornalista e documentarista Folco Quilici, che con la sua innata passione ha sottolineato come "l’ambiente è il luogo in cui noi viviamo. Il Ponte sullo Stretto è una variante delle condizioni dell’ambiente a favore della società".
Gli approfondimenti ambientali sono stati condotti magistralmente dalla Dott.ssa Caterina Caminiti, responsabile studi ambientali sul ponte, che ha dichiarato "come siano meticolosamente stati condotti studi previsti dalla normativa, ma che proprio per la straordinarietà dell’opera e la valenza territoriale sia stata analizzata una superficie dieci volte superiore a quella imposta dalla legge".

E’ toccato invece all’ingegnere Giovanni Caminiti, già responsabile dell’Ufficio Programmi Complessi del Comune di Messina, illustrare tutti i vantaggi territoriali dell’opera, a cominciare dalla realizzazione di una tangenziale a servizio di tutta la riviera nord, con due svincoli aggiuntivi e la metroferrovia, con fermate in Viale Europa, Annunziata e Papardo, e continuando con la bonifica dei laghi e il rifacimento di tutto il sistema fognario di Ganzirri e Torre Faro. L’ultimo argomento tecnico è stato affrontato dall’ing. Giacomo Guglielmo, esperto di programmazione fondi europei, che ha smentito l’affermazione secondo la quale "non ci sono i soldi". Il professionista ha dimostrato come sia possibile "finanziare subito l’intera opera con i fondi della riprogrammazione attualmente a rischio. Oggi il nostro paese rimanda indietro alla Comunità Europea ben 6.5 miliardi di euro non spesi tra fondi Pon, Fas e Fers. Il Ponte potrebbe essere costruito senza l’intervento dei privati semplicemente con la riprogrammazione di tali fondi".

A conclusione della giornata si sono susseguiti i saluti e gli interventi di parlamentari nazionali e regionali. "Non abbiamo mai smesso di parlare del Ponte - ha dichiarato il deputato Vincenzo Garofalo - Con Area Popolare abbiamo preso una posizione chiara sull’opera mettendoci la faccia. E’ chiaro che è un atto di volontà politica e sarebbe folle pensare che ci saremmo esposti così se non ci fosse una convergenza in questa direzione, dal momento che siamo forza di Governo e non di opposizione. C’è una volontà forte di cambiare".
Il senatore Nico D’Ascola ha ribadito che "si tratta di dare un futuro economico al Mezzogiorno d’Italia; il ponte, insieme ai porti di Augusta e Gioia Tauro, è la concretizzazione del meridionalismo. Il Sud Italia è stato sacrificato per gli interessi del nord e soprattutto della Germania, favorendo i porti di Rotterdam e Amburgo; è ora di uscire da questa situazione di subalternità".
Il deputato Nello Musumeci, dichiarandosi "orfano di partito", ha ribadito che "la cultura del benaltrismo ha prodotto soltanto stasi. E’ la politica che deve decidere, i tecnici lo hanno già fatto da tempo e con grande credibilità". [Fonte: Lasiciliaweb.it]

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09 maggio 2016
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