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Segnali al governo ma nessuna spallata

A conclusione delle Amministrative italiane 2007 si apre la ''questione settentrionale''

29 maggio 2007

Si sono concluse le amministrative italiane 2007. Nessuna ''spallata'' del centrodestra, ma sicuramente l'innegabile apertura di una ''questione settentrionale'' in quelle regioni dove la CdL ha predominato riconfermando i propri uomini o spodestando quelli del centrosinistra. Dall'osservatorio nazionale i soliti balletti, le solite analisi parziali: una parte parla di tremenda ''batosta politica'' nei confronti dell'attuale governo, dall'altra parte invece la voglia di sottolineare che sì, se è vero che le regioni del nord hanno lanciato un chiaro segnale alla maggioranza è pure vero che sempre di risultato amministrativo si è trattato.
Anche la Sicilia, che la scorsa settimana ha avuto le sue amministrative e con queste si è attestata per l'ennesima volta ''roccaforte della CdL'',  ha nuovamente avuto la sua parte da prima attrice con i risultati dei ballottaggi che, sostanzialmente non cambiando la fisionomia politica dell'Isola, hanno rimarcato il fatto che lo strapotere del centrodestra non è più quello di una volta. Emblematico il caso Agrigento di cui andremo a parlare.

Nei due giorni trascorsi in Sicilia si è tornati alle urne per i ballottaggi di 21 comuni con oltre 15 mila abitanti. Unico capoluogo di provincia è stato Agrigento. Nella città dei Templi, feudo elettorale del presidente della regione Salvatore Cuffaro, si è consumato quello che potremmo chiamare un duello ''anomalo'': Marco Zambuto, giovane ex segretario provinciale dell'Udc ha corso e vinto con l'appoggio di una lista civica che fa capo ai Ds e all'Udeur. Zambuto si era apparentato ufficialmente solo con una lista civica (Nuovi orizzonti) ma ha fatto entrare nella squadra degli assessori Calogero Miccichè, l'ex deputato regionale dei Verdi che si era presentato da solo conquistando l'11%.
Al primo turno Zambuto ha ottenuto il 35,3%, contro il 44% del candidato della Cdl, Enzo Camilleri, ex militante di Lotta Continua approdato al Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo.
Insomma, come spesso capita nell'Isola (anche se non si tratta di situazioni isolate) le realtà si sono invertite, creando profili veramente insoliti, se non improbabili.

Dei 21 ballottaggi siciliani, 14 sono andati al centrodestra, 7 al centrosinistra. Il centrodestra ha vinto a Favara (AG), Mussomeli (CL), San Cataldo (CL), Belmonte Mezzagno (PA), Corleone (PA), Villabate (PA), Pozzallo (RG), Castelvetrano (TP), Marsala (TP), Avola (SR), Paternò (CT), Sant'Agata Li Battiati (CT), Barrafranca (EN) e Lipari (ME). A Pozzallo, nel Ragusano, vince l'autonomista Giuseppe Sulsenti, sostenuto da alcune liste civiche che ha avuto la meglio su Luigi Ammatuna, sostenuto da Udc, Forza Italia, An e alcune liste civiche.
L'Unione si aggiudica sette comuni: Agrigento, Aragona (AG), Niscemi (CL), Nicosia (EN), Terrasini (PA), Erice ed Alcamo (TP). La Casa delle libertà, impegnata in otto casi in sfide interne, ha recuperato comuni importanti come Favara e Marsala, ma ha perso Agrigento, dove Zambuto potrebbe incontrare difficoltà visto che su 30 consiglieri 23 sono esponenti di destra e solo sette dell'Unione. Il centrosinistra è riuscita a tenere anche Alcamo ma di misura.

Agrigento non è la sola sorpresa
In Sicilia la Cdl perde e si divide
di Massimo Lorello (Repubblica.it)

Quel che il governatore Salvatore Cuffaro temeva da quindici giorni, cioè dal risultato del primo turno, si è materializzato nel tardo pomeriggio. Agrigento regala la poltrona di sindaco a Marco Zambuto, ex segretario provinciale dell'Udc che appena qualche mese fa aveva deciso di correre da solo apparentandosi ufficialmente con cinque liste civiche e con l'Udeur ma potendo contare sul sostegno concreto dei Ds.
E' la vera sorpresa delle amministrative siciliane. Al quale si aggiunge il passaggio di mano di altre quattro amministrazioni frutto però, in questo caso, di lotte interne alla Cdl con l'Udc impegnata in una prova di forza quasi sempre vinta nei confronti dei suoi alleati.

E dunque il centrosinistra guiderà, anche se con accordi trasversali, due comuni in più dei dieci con cui era arrivato a queste elezioni, mentre la Cdl si ritrova alla guida di diciannove dei 24 che gestiva, lasciando Agrigento nelle mani di un sindaco di origine cuffariana ma ormai votato al trasversalismo e - dicevamo - con quattro amministrazioni a guida Udc sulle quali il dibattito politico è aperto.
A Corleone il ballottaggio si è ridotto a una sfida interna al centrodestra. L'ha spuntata Antonino Iannazzo, grazie ad appena 3 preferenze in più rispetto all'uscente Nicolò Nicolosi (ex Udc sostenuto da alcune liste civiche) che pure, pochi giorni fa, aveva ottenuto l'appoggio di Margherita e Prc nonostante la dissociazione dei dirigenti provinciali dei due partiti. A Marsala, il comune più popoloso della Sicilia dov'erano in programma i ballottaggi, il centrodestra ha riconquistato il palazzo municipale con Lorenzo Carini, mentre ad Alcamo - altro comune fra i più importanti del Trapanese - l'Unione ha confermato Giacomo Scala e a Erice ha potuto festeggiare l'elezione di Giacomo Tranchida che ha scalzato dall'amministrazione cittadina la giunta della Cdl.

Tra disamine sulle città conquistate e perse, tra festeggiamenti e analisi delle sconfitte, a tenere banco è stato inevitabilmente il risultato di Agrigento. ''La città ha dato un segnale forte, ha scelto al di là dei partiti'', dichiara raggiante il nuovo sindaco Zambuto che ha battuto Vincenzo Camilleri, sostenuto dalla Cdl e lanciato dal Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. Un risultato che avrà quasi certamente ripercussioni pure sugli equilibri del governo regionale.
Agrigento, d'altra parte, non è solo il grande bacino elettorale di Cuffaro ma anche la città del coordinatore regionale di Forza Italia Angelino Alfano. Ai festeggiamenti si è unito pure il presidente dei senatori Udc, Francesco D'Onofrio che proprio per Zambuto aveva litigato con Cuffaro. ''E' come Sarzoky in Francia - dice D'Onofrio - Zambuto ad Agrigento ha rappresentato la vittoria della città che vuole modernizzazione, innovazione e ricambio generazionale di qualità''.

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29 maggio 2007
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