Si fermano i consumi e si stringe la cinghia
Gelata sulla ripresa dei consumi: in 10 anni la spesa delle famiglie è aumentata di 'soli' 108 euro
Gelata sulla ripresa dei consumi. A giugno, rileva l'Istat, l’indice destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,3% rispetto a maggio 2015.
Rispetto a giugno 2014, comunque, l’indice grezzo del valore del totale delle vendite segna una crescita dell’1,7%. Con riferimento al primo semestre del 2015, cresce dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2014. Nella media del trimestre aprile-giugno 2015, il valore delle vendite registra una crescita dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.
Il valore delle vendite di prodotti alimentari segna un aumento dello 0,9%, quello di prodotti non alimentari dello 0,2%. L’indice in volume delle vendite al dettaglio diminuisce, a giugno 2015, dello 0,3% rispetto a maggio 2015, mentre aumenta dell’1,1% rispetto a giugno 2014. Nel secondo trimestre dell’anno l’indice segna una crescita dello 0,2% sui primi tre mesi.
Intanto, i dati Istat contenuti negli annuari statistici 'L'Italia in cifre' del 2004 e del 2014, messi a confronto dall'Adnkronos, ci dicono che, in tempi di crisi, gli italiani hanno stretto parecchio la cinghia. Dal 2004 al 2014, infatti, la spesa media mensile delle famiglie è aumentata di soli 108 euro (+4,5%). Continua a crescere anche il divario di spesa tra le regioni del Nord e quelle del Sud, con il carrello della spesa del settentrione che lo scorso anno supera del 42,4% quello del meridione (2.790 euro contro 1.959 euro, con una differenza di 831 euro).
Se il dato medio complessivo raggiunge i 2.489 euro, facendo segnare un timido +4,5% rispetto al 2004, questo aumento è dovuto interamente all'incremento delle spese per l'abitazione.
Complice l'aumento della tassazione su immobili e rifiuti, quella per la casa è l'unica voce di spesa in aumento (+21,9%) ed assorbe quasi il 37% del budget familiare.
A 'pagare' l'aumento del costo della casa sono tutti gli altri settori. I trasporti (-36,9%), l'abbigliamento (-30%) e il tempo libero (-18,3%) sono le voci sulle quali gli italiani risparmiano di più. Ma non solo: anche a tavola si risparmia, con le spese per i beni alimentari che diminuiscono del 7,9%, arrivando ad impegnare appena il 17,5% del budget familiare.
A subire maggiormente questa "stagnazione dei consumi" sono, ancora una volta, le famiglie del Sud. Le famiglie del mezzogiorno nel 2014 possono spendere solo 44 euro in più rispetto al 2014 (+2,3%), mentre al nord si sale a 101 euro (+3,7%). Il maggiore incremento di spesa per area geografica, invece, avviene al Centro dove, con 2.608 euro di spesa media mensile, l'aumento decennale è stato di 216 euro (+9%).
Anche il paniere Istat sulla spesa annuale per i beni durevoli, infine, conferma la tendenza degli italiani a stringere la cinghia. Negli ultimi dieci anni, infatti, sono calate le spese per tutti i tipi di elettrodomestici. Gli unici incrementi si registrano su telefoni cellulari e automobili, ultimi 'lussi' sui quali gli italiani non vogliono risparmiare. [Adnkronos]