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Un Paese con l'acqua alla gola. In Italia l'acqua si consuma o si spreca?

Con l'acqua consumata in Italia si disseterebbe una nazione di 40 mln di abitanti

25 maggio 2004

L'Italia è al secondo posto nella classifica europea dei consumi di acqua, e nel nostro paese se ne consuma così tanta che sarebbe possibile dissetare un'altra nazione di 40 milioni di abitanti.
E' quanto sostiene il dossier che Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dell'esecutivo dei Verdi, ha presentato nei giorni scorsi alla stampa, lanciando la campagna 'Risparmia acqua per dissetare i popoli assetati', che propone di ridurre del 10% (30 litri) il consumo quotidiano pro capite di acqua in Italia.

''Milano consuma 460 litri al giorno per abitante - afferma Bonelli - La Spezia 572, Trieste 425, Rovigo 418, Pisa 429, Firenze 426. E poi ancora Roma 329, Bari 486, Latina 512, Ragusa 436. Nel 1930 si consumavano mediamente 10 litri di acqua al giorno per persona: con la stessa quantità oggi ci laviamo le mani. Ma nelle altre città europee si consuma molto meno - aggiunge Bonelli - Helsinki 173, Bruxelles 127, Budapest 172, Berlino 129, Atene 200''. ''Considerata la popolazione italiana, con una riduzione giornaliera del 10% dei consumi di acqua potremmo arrivare a risparmiare un miliardo e 200milioni di litri del prezioso liquido. E questo risparmio permettere di dissetare una nazione intera in un solo giorno. Questi dati devono farci riflettere''.

''L'incredibile consumo di acqua che viene fatto nelle città italiane è un brutto segnale - spiega Bonelli -. L'acqua è una risorsa che non ha una disponibilità illimitata e constatare che gli italiani ne consumano così tanta è estremamente preoccupante. Questo incredibile ed eccessivo consumo, o meglio abuso, dell'acqua è grave e stridente se pensiamo che ogni otto secondi un bambino muore nel mondo per malattie legate alla carenza di acqua. Il consumo di acqua nel pianeta è cresciuto di sei volte, più del doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione. L'entità del problema è tale che assisteremo a un nuovo fenomeno 'i rifugiati dell'acqua' e a vere e proprie guerre dell'acqua per il controllo delle falde e dei pozzi di acqua potabile, conflitti che in alcune aree del mondo sono già in corso''.

Un altro problema serio è dato poi dalla rete idrica italiana che è un colabrodo e nella quale il 45% delle acque va perso. Per un paese civile tutto ciò è immorale. Per questo al governo i Verdi chiedono di rinunciare alle grandi opere come il Ponte sullo Stretto di Messina per ristrutturare la nostra rete idrica e chiedono tremila miliardi di vecchie lire per ristrutturare la fatiscente rete idrica italiana.

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25 maggio 2004
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