Un ritardo di due ore e oltre 50 ettari di bosco vanno in fumo
Troppe lungaggini per gli interventi aerei
Un lavoro durato sei anni è andato perduto nel giro di poche ore: un'area boschiva di oltre 50 ettari, a Campofelice di Fitalia, in provincia di Palermo, è stata distrutta dalle fiamme domenica pomeriggio.
Quali le cause? Un mozzicone di sigaretta, il caldo afoso e, fatto ancora più grave, i ritardi burocratici che hanno rallentato gli interventi.
"Tutta la popolazione - spiega il sindaco Rino Meli in un intervista al Giornale di Sicilia - si è prodigata senza risparmio di energie per spegnere le fiamme; è intervenuta subito anche l'autobotte del Comune, ma tutto questo non è bastato…". Una risorsa ambientale persa insieme ai posti di lavoro destinati alla cura del bosco.
Troppe lungaggini negli interventi degli aerei e degli elicotteri causano danni incalcolabili per l'ambiente: perché il servizio aereo si attivi occorre un permesso speciale da Roma.
In effetti, l'incendio scoppiato alle ore 12.50 a ridosso di Campofelice si sarebbe potuto evitare se il servizio antincendio (che non è gestito direttamente dalla regione Sicilia) non avesse dovuto seguire la procedura obbligatoria: telefonare al 1515 della forestale, alla prefettura e ai vigili del fuoco; se gli interventi da terra non sono sufficienti si chiede l'intervento aereo telefonando al Cor (centro operativo regionale) e poi al Coau, che coordina i centri aerei di Roma.
Dopo una serie di verifiche, finalmente l'intervento si attiva…e intanto le fiamme hanno varcato tutti i confini!