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Una grande marcia per dire no alla mafia

Da Bagheria a Casteldaccia, trent'anni dopo la prima marcia contro la mafia e la droga

26 febbraio 2013

Come trent'anni fa, genitori e studenti, nonni e nipoti, sindaci, sacerdoti, si sono dati appuntamento a Bagheria, davanti alla scuola Cirrincione, per marciare fino a Casteldaccia e ribadire il proprio "no" alla mafia.
Massiccia la partecipazione di studenti e volontari: 14 le scuole di Bagheria presenti, due quelle di Casteldaccia e altre si sono unite al corteo.
"I ragazzi ci chiedono spesso ma la mafia può essere sconfitta?. E grazie a iniziative come queste capiscono presto che la risposta dipende da loro stessi - dice Vittoria Casa, insegnante e coordinatrice della rete di scuole aderenti al progetto 'Bab El Gherib' -. Sono molto consapevoli, specialmente i più piccoli ed è bello vedere quanti abbiano raccolto il testimone dei propri genitori: in tanti erano studenti trent'anni fa alla prima marcia e sono adesso presenti come genitori insieme ai propri figli, molti hanno preso un giorno di ferie per poter partecipare".

Tanti i cartelloni colorati e gli striscioni degli studenti contro la mafia, fitto il cartello di associazioni e sindacati che hanno partecipato. "Liberarsi dalla mafia è una passione civile, ma anche religiosa - spiega padre Francesco Michele Stabile - la mafia è contro la cultura evangelica di rispetto e dignità delle persone. È un momento di crisi terribile, i ragazzi cercano un futuro e una speranza ed è in questi territori che il tema del lavoro diventa fondamentale, per sottrarre manovalanza alla criminalità, restituire libertà alle persone". "Oggi è un giorno di festa perché in corteo contro la mafia, oltre alla società civile, ci sono sindaci e autorità - dice Angelo Capitummino, tornato dopo trent'anni in corteo - è un avanzamento nella lotta alla mafia, ma non vuol dire che sia stata vinta".

Alla manifestazione è arrivato un saluto del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Trent'anni fa i sindaci non erano presenti, oggi non abbiamo dovuto insistere molto perché i sindaci aderissero convintamente e senza ipocrisia - ha detto Vito Lo Monaco, presidente del centro studi Pio La Torre - Preti e comunisti, movimento studentesco e adulti qui lottarono per la coscienza civica antimafiosa e lo sviluppo del territorio. La piena adesione di oggi, inimmaginabile 30 anni fa, di Confindustria e sindacati insieme, rappresenta simbolicamente la volontà dell' intera nazione contro la mafia".

Sul palco, nella piazza di Casteldaccia, alcuni bambini delle scuole aderenti al progetto hanno letto poesie e presentato lavori contro la mafia e il pizzo. "Vogliamo che questo sia ricordato come il triangolo della vita, non della morte", hanno detto alcuni ragazzi alludendo all'appellativo con il quale ci si riferiva, durante la guerra di mafia, ai Comuni di Casteldaccia, Bagheria e Altavilla Milicia.
Alla marcia sarà intitolata la strada provinciale 88 che collega Bagheria a Casteldaccia. Il presidente della Provincia Giovanni Avanti, presente alla manifestazione, ha infatti raccolto l’appello del Centro Studi Pio La Torre per dedicare all’evento l’intestazione della cosiddetta "strada dei valloni". "Un grande successo per una grande manifestazione popolare - ha sottolineato Avanti - ormai entrata nella storia come testimonianza antimafiosa della nostra terra, che quest’anno si è avvalsa della partecipazione della Provincia per un impegno concreto nella lotta alla criminalità organizzata e per difendere la convivenza civile e sociale insieme alla scuola, alla chiesa, sindacati, ai movimenti studenteschi, unitamente ai comuni di Bagheria e Casteldaccia".

"Una grande e bella manifestazione che segna trent’anni di storia dell’associazionismo e della società civile nell’impegno contro la mafia", ha dichiarato il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà, dopo la partecipazione al marcia antimafia nel palermitano. "La situazione è molto cambiata anche grazie a quelle battaglie che con momenti alterni in questi anni hanno cambiato la cultura della gente comune in un approccio sempre più forte nel contrasto alla mafia e alla violenza". [Fonte: ANSA]

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26 febbraio 2013
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