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Ustica ha di nuovo il suo percorso subacqueo di Punta Falconiera

Ripristinato l'itinerario archeologico subacqueo ricco di reperti e rigoglioso di flora e fauna

23 giugno 2022
Ustica ha di nuovo il suo percorso subacqueo di Punta Falconiera

Foto di Salvo Emma

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La Soprintendenza del Mare, in collaborazione con il Diving Center Marenostrum di Ustica, ha ripristinato l'itinerario sommerso di Punta Falconiera a Ustica. È stata, infatti, ricollocata la boa di ormeggio situata a poca distanza dal porto, punto di inizio dell'immersione archeologica che si snoda lungo un percorso che va dai 10 ai 30 metri di profondità.

La boa di inizio percorso a Punta Falconiera - ph Tatiana Geloso
Foto Tatiana Geloso

I subacquei della Soprintendenza del Mare della Regione, Pietro Selvaggio e Salvo Emma, con il supporto di Tatiana Geloso e Alessandro Gallo di Marenostrum, hanno effettuato l'intervento subacqueo al fine di consentire ai diving center autorizzati, un ormeggio in sicurezza per la visita del sito.

L'itinerario, realizzato circa 15 anni fa dalla Soprintendenza del Mare, è situato sotto la spettacolare falesia della Punta Falconiera e consente di ammirare, lungo un percorso che si snoda attraverso cadute e pianori ricchi di vegetazione e fauna, diversi reperti archeologici: ancore che vanno dal periodo arcaico fino al periodo bizantino, un'anfora integra oltre ad alcune ancore moderne che accreditano il sito come luogo di ancoraggio a partire dall’antichità e fino alle epoche più recenti.

Itinerario Punta Falconiera, Ustica. Un subacqueo visita l'itinerario con la guida plastificata - ph Salvo Emma
Foto Salvo Emma

Per migliorare la qualità dei siti, in prossimità dei reperti, sono stati installati cartellini impermeabili esplicativi che indicano la tipologia del reperto stesso e la sua datazione. Inoltre, a breve, verrà ripristinato il sistema di visita tecnologico che consente, grazie ad un piccolo visore da porre al polso del subacqueo, l'individuazione dei singoli reperti e la possibilità di leggere la descrizione e vedere direttamente sott'acqua le foto del reperto nel suo utilizzo originario.

A poca distanza dal percorso, inoltre, ad una profondità di 82 metri, si trova il relitto di una nave romana che trasportava un cospicuo carico di anfore, individuata nei fondali dell’Isola di Ustica due anni fa. Grazie ad un’operazione svolta in collaborazione con la Guardia di Finanza, l'Università di Malta, l'associazione Progetto Mare e un team di subacquei altofondalisti siciliani, la Soprintendenza del Mare ha effettuato le operazioni di rilievo e documentazione del relitto profondo, producendo la realizzazione del documentario di Riccardo Cingillo "La nave romana di Ustica".

Per visitare gli itinerari, è necessario contattare i diving center dell'isola autorizzati dalla Soprintendenza del Mare ad effettuare le immersioni.
E grazie alla sinergia stabilita con l'Area Marina Protetta di Ustica con il suo Direttore Davide Bruno, nelle prossime settimane è previsto il ripristino del secondo itinerario e la realizzazione di materiale divulgativo.

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23 giugno 2022
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