50 anni fa a Savoca "Il Padrino"...
Storia del Bar Vitelli, dove Coppola e Al Pacino rimasero due mese per girare uno dei più grandi film della Storia del Cinema

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Si racconta che il noto attore americano Al Pacino proprio non riuscisse a fare a meno della granita al limone con Zibibbo fatta dalla zia Maria, responsabile del "Bar Vitelli", storico e celebre bar di Savoca (ME), nel quale il regista Francis Ford Coppola girò alcune delle scene de Il Padrino nell'estate del 1971.
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A ricordare l'aneddoto, a 50 dall'uscita di uno dei film più importanti della Storia del Cinema, è stato Giulio Motta, nipote della signora Maria D'Arrigo e oggi titolare dell'iconico bar sito al centro dell'incantevole borgo conosciuto anche come "Il Paese dalle sette facce".
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Intervistato da Rossana Lo Castro per l'Adnkronos, Giulio Motta ha raccontato che la Paramount arrivò a Savoca quasi per caso. La produzione, infatti, per le scene da ambientare a Corleone, sotto consiglio del nobile pittore Gianni Pennisi di Floristella, scelse tre paesini del Messinese, Forza d'Agrò, Motta Camastra e Savoca.
Foto di Bandw di Wikipedia in italiano, CC BY 3.0
A Savoca, regista attori e maestranze rimasero per due mesi. "Mia zia - ha raccontato Motta l'Adnkronos - li ospitò a casa sua, distante appena una decina di metri dal bar. Lo fece come se li conoscesse da sempre. Era una donna accogliente e generosa. Girarono le scene all'interno del Palazzo Trimarchi, che al piano terra ospitava proprio il Bar Vitelli".
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Terminate le riprese, continua il racconto di Giulio Motta, la produzione chiese alla signorina D'Arrigo quanto avrebbero dovuto pagare per il soggiorno. "Firmarono un assegno in bianco e mia zia glielo strappò davanti agli occhi, dicendo loro: 'Questa è l'ospitalità siciliana. Tornate in America e parlate bene del paesino'".
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Alla morte della zia Maria, proprio per onorare e rendere omaggio alla sua memoria, il nipote ha rilevato il bar (che la zia aveva in affitto) e acquistato e restaurato l'intero palazzo.
Al piano terra, all'ingresso, è possibile ammirare antichi utensili e arredi siciliani, mentre in una piccola stanza, sono custodite le foto che ritraggono le scene de "Il Padrino".
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Il settecentesco Palazzo Trimarchi oggi ospita anche un boutique hotel con sei suite che fonda la propria filosofia su passato e presente: da un lato il rispetto delle tradizioni e l'accoglienza tipica della Sicilia antica, dall'altro il comfort e il lusso di una modernità in grado di accogliere ad ogni visitatore.
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Un'idea vincente quella del Vitelli Boutique Hotel, perché negli anni sono sempre stati tanti i turisti che visitano Savoca alla ricerca dei luoghi di don Vito Corleone. Tanti turisti stranieri provenienti dal Giappone, dall'America, dall'Australia e sempre più italiani, aumentati durante il periodo della pandemia, nel quale, grazie al turismo di prossimità, hanno riscoperto la straordinaria bellezza dei piccoli borghi italiani.