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Addio al Reddito di Cittadinanza, arriva la MIA: ecco cos'è

Per voi una guida (ancora provvisoria) sul nuovo sussidio governativo contro la povertà

07 marzo 2023
Addio al Reddito di Cittadinanza, arriva la MIA: ecco cos'è
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Sta per finire il tempo del Reddito di Cittadinanza che "potrà essere richiesto - si legge nella bozza di testo sul nuovo sussidio contro la povertà - fino al 31 agosto 2023 e comunque potrà essere erogato al massimo solo fino a fine anno".
Quindi, non solo la decisione del nuovo Governo è stata presa, ma si avvia il percorso per un nuovo sussidio che si chiamerà MIA, Misura di Inclusione Attiva, e di cui esiste già una bozza di riforma in 12 articoli.

Addio al Reddito di Cittadinanza, arriva la MIA, Misura di Inclusione Attiva

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La MIA si stabilizzerà intorno ai 500 euro al mese, ma per gli occupabili scenderà a 375. Una stretta dovrebbe arrivare anche sul tetto Isee per avere diritto al sussidio che dovrebbe scendere a 7.200 euro dai 9.360 attuali. Novità anche sulle proposte di lavoro e sulla possibilità di rifiutarle. Inoltre, anche i minorenni con almeno 16 anni saranno tenuti all'obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro se non impegnati in un percorso di studi.

Nella breve guida che trovate di seguito vi spieghiamo, in base alle informazioni ad oggi note, tutte le novità in arrivo con la MIA che, salvo ritardi burocratico-legislativi, dovrebbe entrare in vigore dal 1° settembre 2023.

COS'È LA MIA E COSA CAMBIA

Addio al Reddito di Cittadinanza, arriva la MIA, Misura di Inclusione Attiva

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La Misura di Inclusione Attiva è un'indennità per i nuclei familiari poveri, suddivisi tra "occupabili" e "non occupabili" (a seconda dell'appartenenza al primo o al secondo gruppo l'importo cambia). Più precisamente, i potenziali beneficiari della MIA verranno divisi in due platee:

  • famiglie povere occupabili, ossia quelle dove c'è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Parliamo di una platea di circa 300.000 nuclei monofamiliari, più 100.000 famiglie con più membri;
  • famiglie povere non occupabili, ovvero quelle dove non ci sono le situazioni citate, ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d'età.

La misura prevede anche requisito della residenza in Italia, che dovrebbe scendere da 10 a 5 anni, per non incorrere nelle censure della Consulta e di Bruxelles che vi abbiamo spiegato in questo articolo. Una correzione che, tra l'altro, farà aumentare a dismisura la platea dei potenziali beneficiari.

LIMITE ISEE

ISEE - Indicatore della Situazione Economica Equivalente

Secondo i primi rumors, con la MIA anche la soglia ISEE per ottenere la nuova misura dovrebbe subire una forte stretta. Il tetto per aver diritto alla nuova Misura di Inclusione Attiva dovrebbe scendere dagli attuali 9.360 euro per il Rdc a 7.200 euro. Un taglio che ridurrebbe di un terzo la platea dei beneficiari rispetto a quella attuale.

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La MIA al contempo, prevede però anche l'applicazione della cosiddetta "scala di equivalenza" che fa aumentare l'importo del sussidio in base al numero dei componenti la famiglia, per migliorare l'assistenza ai nuclei numerosi. Per conoscere gli altri dettagli sui limiti ISEE e i casi specifici, bisognerà attendere le regole ufficiali della misura.

A QUANTO AMMONTA LA MISURA DI INCLUSIONE ATTIVA

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Come anticipato, per la MIA ci saranno due gruppi, gli occupabili e i non occupabili, la cui appartenenza determinerà l'importo spettante. Stando alle prime notizie il sussidio sarà pari ai seguenti importi:

  • 500 euro al mese per i nuclei familiari non occupabili;
  • 375 euro al mese per i nuclei familiari occupabili.

C'è, invece, ancora discussione sulla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l'affitto. Il RdC per queste famiglie prevede fino a 280 euro al mese, mentre con la MIA questa quota potrebbe essere meno cospicua, da modulare in base alla numerosità del nucleo familiare e sparire del tutto per gli "occupabili".

QUANDO SI PERDE IL DIRITTO ALLA MIA

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Secondo le prime anticipazioni le regole sulla revoca dovrebbero rimanere le stesse al RdC. Si perde il diritto alla misura se non si rispettano i requisiti previsti o se si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua. Si ricorda, però, che sono cambiati i termini di congruità dell'offerta di lavoro per cui l'offerta verrà ritenuta congrua se si rispettano le seguenti condizioni:

  • è in linea con la profilazione della persona occupabile;
  • la sede di lavoro sarà nell'ambito della Provincia di residenza del beneficiario o delle Province confinanti.

Saranno ritenute congrue anche le offerte di contratti brevi, purché superiori a 30 giorni.
Inoltre, per migliorare l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro sarà creata una piattaforma nazionale sotto la regia del Ministero del Lavoro dove gli occupabili dovranno obbligatoriamente iscriversi e dove potranno ricevere le offerte congrue di lavoro. Basterà rifiutarne una, per decadere dalla prestazione MIA.

QUANTO DURA LA MISURA DI INCLUSIONE ATTIVA

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Rispetto al Reddito di Cittadinanza (che a oggi dura 7 mesi per "gli abili al lavoro" e 18 mesi rinnovabili per tutti), la MIA per i "non occupabili" potrebbe durare fino a 18 mesi. Viceversa, per gli "occupabili" verrebbe erogato per non più di 12 mesi.

LA STRETTA SUGLI OCCUPABILI

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Anche se la misura non è stata ancora disciplinata nel dettaglio, con la MIA le famiglie continueranno a ricevere il sussidio, rispettivamente di 375 o 500 euro al mese se in possesso degli specifici requisiti di reddito. Verrà però introdotto un severo sistema di decalage. Ovvero, il nuovo sussidio non si potrà più chiedere a ripetizione, come il RdC, ottenendo ogni volta altri 18 mesi di assistenza. La "stretta" prevista è la seguente:

  • per le famiglie senza occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima della MIA si ridurrà a 12 mesi. Come accade ora, prima di chiedere nuovamente la prestazione dovrà passare almeno un mese;
  • per i nuclei con persone occupabili, invece, la MIA scadrà al massimo dopo 12 mesi la prima volta e dopo 6 mesi la seconda. Un'eventuale terza domanda di sussidio si potrà presentare solo dopo una pausa di un anno e mezzo.

L'idea è quella di avviare un percorso a esaurimento per spingere il più possibile i percettori a cercarsi un lavoro.

INSERIMENTO AL LAVORO CON CPI E AGENZIE PRIVATE

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Infine, con la MIA, così come accade per il Reddito di Cittadinanza, i richiedenti abili al lavoro saranno indirizzati verso un impiego con l'aiuto del programma GOL - "Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori" - e dei servizi dei centri per l'impiego.

Nello specifico, i nuclei familiari senza occupabili saranno indirizzati ai Comuni per i percorsi di inclusione sociale. Viceversa, gli occupabili verranno avviati ai centri per l'impiego dove, come condizione per ottenere la MIA, dovranno sottoscrivere un patto personalizzato, come già accade per il RdC.

La vera novità è che oltre ai centri pubblici per l'impiego, l'inserimento lavorativo coinvolgerà le agenzie private del lavoro. Queste ultime incasseranno un incentivo per ogni persona occupabile per la quale riusciranno a ottenere un contratto, anche a termine o part time.

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07 marzo 2023
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