Alla scoperta del giardino di Villa Aurea, immerso nella Valle Templi
La villa, di inizio '900, fu la residenza di Sir Hardcastle, mecenate visionario

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Sono veramente tanti i "tesori" che possono essere scoperti nella Valle dei Templi, oltre, ovviamente, ai templi stessi. Uno di questi è sicuramente il giardino di Villa Aurea, la residenza del capitano inglese Sir Alexander Hardcastle che contribuì alla rinascita della Valle all'inizio del '900.
Restaurato e sistemato negli anni scorsi, il giardino offre uno spaccato inedito sull'area archeologica. Tra cespugli e macchia mediterranea, si scoprono i resti di una necropoli paleocristiana con ipogei e tombe ancora visibili.
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La storia del mecenate inglese risale a cento anni fa… Era il 1921 e un cinquantenne capitano della British Navy che aveva combattuto durante le guerre coloniali inglesi, giunge nell'allora Girgenti: Sir Alexander Hardcastle ha la passione dell'archeologia e comprende subito che la Valle dei Templi è un tesoro inestimabile sì, ma drammaticamente abbandonato, come già scriveva Goethe nel 1787. E decide non solo di restare, ma di mettersi al lavoro.
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Dodici anni intensi e straordinari, in cui Hardcastle, con l'aiuto dell'archeologo Pirro Marconi, regala una nuova vita alla Valle dei Templi. Ma il sir inglese non ammetteva di star lontano dai "suoi" scavi e acquistò una villa lungo le mura dell'antica Akragas, fra il Tempio della Concordia e quello di Eracle: la chiamò "Villa Aurea" in onore della vicina Porta Aurea da cui nel 210 a. C. entrarono i soldati romani dopo sei mesi di assedio.
Il resto della storia è bellissimo e nello stesso tempo terribile: sir Hardcastle spende i suoi averi per recuperare la Valle, finanziando campagne di scavo e di restauro, rialzando colonne, acquistando terreni. Finisce in copertina sul Times, con i templi alle spalle.
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Ma il crollo di Wall Street lo lascia povero e... pazzo. Prima di essere rinchiuso in manicomio - dove morirà poco dopo per una brutta depressione - Hardcastle conduce a buon fine l'unica possibilità rimastagli: vende Villa Aurea allo Stato. Non servirà a nulla, il capitano inglese sarà presto dimenticato, solo un busto in bronzo lo ricorda nel giardino di quella che fu un tempo la sua casa.
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Oggi, però, il giardino voluto dal sir è stato riaperto, mentre la sua villa dal 2008 è la sede di rappresentanza del Parco archeologico e ospita mostre temporanee e manifestazioni.
Il giardino di Villa Aurea offre un vero viaggio sensoriale nella macchia mediterranea, tra specie esotiche ed esemplari rari, come l'Eucalyptus erythrocorys, forse unica presenza nei giardini storici siciliani.
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I viali che attraversano il giardino permettono di scoprire resti archeologici, che appaiono tra siepi profumate di mirto, rosmarino e lavanda, alternati a scorci sui templi, sulla campagna agrigentina, coltivata a mandorli e olivi, e sulla pianura verso sud fino al Mediterraneo.
L'ingresso gratuito ai giardini di Villa Aura sarà consentito con il biglietto di accesso alla Valle dei Templi.