Anche a Palermo la pandemia ha rivoluzionato il mercato immobiliare
Dopo il primo lockdown adesso si sognano ville, villette e case unifamiliari in città

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La pandemia da Covid-19 ha impattato profondamente sulle abitudini dei palermitani già dal primo lockdown, quando l’obbligo di restare in casa ha imposto riflessioni sulla propria condizione abitativa, determinando la nascita di nuovi bisogni.
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Stanchi di case troppo piccole, sovraffollate e senza balconi, secondo la nuova analisi del Centro Studi di Abitare Co., adesso in città si sognano ville, villette e case unifamiliari. In un momento in cui il mercato immobiliare nei primi nove mesi del 2020 ha registrato una contrazione del -10,3%, a Palermo la domanda sul nuovo per questa tipologia di immobili cresce del +6,4% a scapito degli appartamenti tradizionali, con un’offerta del +7,9%. Un nuovo trend che in Italia oggi vale oltre il 15% del totale di mercato.
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Secondo le stime di Abitare Co., il prezzo medio di vendita a Palermo è di 3.430 euro (+0,8% sul 2019). In base ai quartieri i costi possono variare molto: si va, infatti, da un minimo nelle periferie di 1.800 euro al mq a valori più alti che raggiungono fino a 4.400 euro al mq in centro e 4.800 euro al mq nelle zone di pregio.
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"La voglia di spazi esterni, di verde e di privacy che la pandemia ha fatto emergere fra le famiglie italiane, ha dato nuova linfa alla domanda per questa tipologia di case - ha dichiarato Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi Abitare Co. -. Sfruttare spazi urbani per realizzare delle ville in città è una tendenza che sta tornando alla ribalta, soprattutto in questo preciso momento storico; la risposta delle famiglie, positiva, conferma che il prodotto piace, anche all’interno di un grande città".