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Ciliegia dell'Etna DOP, rossi lapilli di lava su verdi alberelli

La ciliegia etnea è stata la prima, e finora unica, ciliegia ad aver ottenuto il marchio DOP in Italia

10 giugno 2020
Ciliegia dell'Etna DOP, rossi lapilli di lava su verdi alberelli
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In Sicilia, dalle coste del mar Ionio fino ad altitudini di 1.600 metri sui versanti Est e Sud-Est dell'Etna si estende la zona di produzione di uno dei frutti più belli e più buoni tra i prodotti ortofrutticoli nazionali: la Ciliegia dell'Etna DOP, la prima, e finora unica, ciliegia ad aver ottenuto il marchio di denominazione di origine protetta in Italia.

La Ciliegia dell'Etna DOP è la prima, e finora unica, ciliegia ad aver ottenuto il marchio di denominazione di origine protetta in Italia.

Dal colore rosso brillante, croccante e dalla polpa soda e dall'inconfondibile sapore dolce, attorno alla coltivazione della ciliegia dell'Etna si è stratificato un retroscena culturale ed un importante indotto economico fatto di mestieri, tradizioni e usi ripetuti nei secoli dai coltivatori ortofrutticoli che ancora si tramandano nel lessico dialettale. Uno di questi è il nome di "cirasa" o "ciriegia".
Dietro ogni "ciriegia" c'è un lavoro che comincia con lo "scatinare" (zappare) la terra per dissodarla con la lava di cui è intrisa e da cui dipende la sua ricchissima fertilità.

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Per le Ciliegie dell'Etna DOP i sistemi di raccolta sono ancora oggi rigorosamente a mano, con l'aiuto di scale a 30 pioli su cui i raccoglitori si arrampicano per staccare dai rami i frutti con il loro peduncolo e, una per una, riporle dentro i "panari".

Le tecniche di coltivazione prevedono pratiche di innesto a "sgroppo" o a "pezza", un sapere tramandato da generazioni, di padre in figlio, mantenendo inalterate le tecniche di innesto e i sistemi di raccolta, ancora oggi rigorosamente a mano con l'aiuto di scale a 30 pioli su cui i raccoglitori si arrampicano per staccare dai rami le ciliegie con il loro peduncolo e, una per una, riporle nelle ceste meglio noti come "panari".

I tanti nomi della Ciliegia dell'Etna DOP

La "Ciliegia dell'Etna DOP è chiamata e conosciuta anche con i nomi di ciliegia Mastrantonio, Raffiuna di Trecastagni, ciliegia Don Antoni e Durone dell'Etna.

La "Ciliegia dell'Etna DOP è chiamata e conosciuta anche con i nomi di ciliegia Mastrantonio, Raffiuna di Trecastagni, ciliegia Don Antoni e Durone dell'Etna.
Il suo nome deriva dal greco "kérasos" che poi ha originato il siciliano "cerasa", il portoghese "cereja", lo spagnolo "cereza", il francese "cerise" e l'inglese "cherry".

La Ciliegia dell'Etna DOP fa bene alla salute

La Ciliegia dell'Etna DOP apporta notevoli benefici al mantenimento della salute e al benessere dell'organismo.

La Ciliegia dell'Etna DOP apporta notevoli benefici al mantenimento della salute e al benessere dell'organismo. Questo frutto è particolarmente ricco di sostanze benefiche come antocianine e flavonoidi, sostanze che migliorano la salute delle coronarie e diminuiscono il rischio di malattie cardiovascolari.

Altri effetti benefici riguardano il miglioramento del microcircolo, della funzionalità del tratto urinario ed un incremento della resistenza dei capillari. Questi effetti benefici contribuiscono ad "allontanare", prevenendole, diverse patologie quali cistite, processi degenerativi cerebrali, ipertrofia prostatica benigna e, come recentemente dimostrato, anche processi biologici che determinano la formazione di tumori.

Ciliegia dell'Etna DOP

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La zona di produzione della Ciliegia dell'Etna DOP comprende oltre venti comuni in provincia di Catania, che sono: Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo di Sicilia, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Milo, Zafferana Etnea, Santa Venerina, Sant'Alfio, Trecastagni, Pedara, Viagrande, Nicolosi, Ragalna, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Belpasso, Aci Sant'Antonio, Acireale.

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10 giugno 2020
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