I consigli per difendere le nostre "praterie del mare"
Attenzione agli ancoraggi e ai rifiuti: come rispettare il mare e difendere la Posidonia oceanica anche in vacanza
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Durante l'estate i litorali vengono presi d'assalto dal turismo di massa: per questo è fondamentale conoscere i comportamenti da adottare per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale ed evitare di danneggiare l'ecosistema marino.
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Inoltre chi trascorrerà le vacanze sulle coste o in barca nel Mar Mediterraneo dovrà rivolgere grande attenzione in particolare a Posidonia oceanica, pianta marina endemica in grado di formare grandi praterie sommerse che fungono da casa, rifugio, luogo di riproduzione e fonte di cibo per molti animali marini.
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A ricordarlo è la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'UNESCO (IOC/UNESCO) che, nell'ambito Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030), con il suo team di Ocean Literacy coordina "Save The Wave", progetto con l'obiettivo di tutelare e ripristinare gli ecosistemi marini del Mediterraneo realizzato in collaborazione con l'azienda energetica E.ON Italia.
Foto di Antonio Scannavino
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Ad oggi, il progetto Save The Wave è attivo alle Isole Tremiti (arcipelago al largo delle coste pugliesi) e a Mondello (Palermo). Proprio nel mare palermitano, lo scorso anno, sono stati 40 gli studenti coinvolti nella Summer School del progetto coordinata dal biologo Antonio Scannavino.
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Gli studenti - di una classe di scuola media e di una classe di scuola superiore - sono stati coinvolti in attività pratiche e coinvolgenti con lo scopo di riconnettere i giovani al mare e far capire loro l'importanza di agire per la sua tutela e rigenerazione. Attraverso uscite in barca e attività di snorkeling i ragazzi e le ragazze hanno osservato l'ecosistema marino della riserva, approfondendo il ruolo che questo ha per la biodiversità e la conservazione marina, nonché le misure adottate per proteggerlo.
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Poi, attraverso il laboratorio "Save the Wave", i partecipanti hanno scoperto il ruolo giocato dalle foreste del mare, prendendo parte a tutte le fasi della realizzazione di un piccolo impianto pilota di Posidonia oceanica per il recupero della prateria locale.
Rispettare il mare e difendere la Posidonia oceanica
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Con l'obiettivo di sensibilizzare, sempre, cittadini e turisti sul valore e la fragilità della Posidonia oceanica, oltre che di tutto l'ecosistema marino, IOC/UNESCO e E.ON Italia condividono i suggerimenti per trascorrere le giornate estive tra spiagge e calette nel pieno rispetto del mare.
1 - Conoscere la Posidonia oceanica per contrastare la crisi climatica
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Per rispettare la Posidonia oceanica, è importante comprenderne appieno il ruolo. Grazie alle sue lunghe foglie e forti radici, essa aiuta mitigare la forza delle onde e attenuare l'erosione costiera e, soprattutto, rappresenta un ecosistema che ospita circa il 25% della biodiversità del Mediterraneo e sono in grado di produrre ossigeno e catturare biossido di carbonio dall'atmosfera nelle radici e nel substrato sottostante. Per questa sua capacità di trattenere grandi quantità di carbonio, le praterie di Posidonia oceanica sono ecosistemi Blue Carbon, alleati cruciali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
2 - Gettare l'ancora senza danneggiare i fondali
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Chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze in barca deve rivolgere grande attenzione al tema dell'ancoraggio: ancorarsi sulle praterie di Posidonia oceanica significa di fatto strapparne ampie porzioni, sia durante la sosta che nel momento in cui si deciderà di salpare. È bene dunque sensibilizzare il diportista o lo skipper sul tema ed eseguire l'ancoraggio senza fretta e solo dopo aver monitorato le caratteristiche del fondale, così da evitare le zone con praterie di Posidonia.
3 - Non abbandonare rifiuti in mare e sulla spiaggia
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È fondamentale non lasciare "tracce" del proprio passaggio sul litorale o in mare: per questo non bisogna abbandonare rifiuti sulla spiaggia né tanto meno gettarli in acqua. Attenzione quindi a lattine in alluminio, fazzoletti di carta, oltre ovviamente a bottiglie, buste o imballaggi in plastica. Anche quelli in PLA, di origine biologica e biodegradabile, non si degradano nell'ambiente marino più rapidamente delle plastiche che provengono dal petrolio1, ma vanno sempre conferiti negli appositi contenitori per la raccolta differenziata.
4 - Non raccogliere sassi e conchiglie
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Non scegliere come "souvenir" della propria vacanza al mare sassi, ciottoli, sabbia, conchiglie, coralli: oltre ad essere considerato in alcuni luoghi un vero e proprio reato - a seconda delle norme regionali, sottrarre materiali di questo tipo comporta gravi danni all'habitat. Le conchiglie, ad esempio, possono essere "casa" dei molluschi e anche vuote sono ricche di carbonato di calcio, prezioso per l'ecosistema marino.
5 - Attenzione alle creme solari
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Le creme solari possono avere forte impatto sulla salute del mare. Le sostanze chimiche che contengono entrano infatti nell'ambiente marino, disperdendosi sia nella colonna d'acqua che nei sedimenti, attraverso l'immissione diretta da parte dei bagnanti o tramite gli scarichi di acque reflue domestiche e industriali. In particolare, alcuni filtri solari inquinanti sono stati ritrovati anche nelle fronde e nei rizomi della Posidonia oceanica: l'accumulo di queste sostanze tossiche all'interno di Posidonia ha effetti ancora incerti, ma è alto il rischio di conseguenze sia a livello fisiologico - come le alterazioni dei processi riproduttivi e di fotosintesi - che ecosistemico.
1 https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmars.2022.861557/full