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Il demone dell'insonnia

La grande importanza del sonno per la salute dell'uomo. La rubrica del Dott. Fabio Settipani

18 luglio 2016
Il demone dell'insonnia

INSONNIA
Dott. Fabio Settipani, Psicologo - Psicoterapeuta

Chi non ha mai sofferto almeno una volta nella vita di insonnia è una persona davvero fortunata.
L’insonnia è uno stato di alterazione del sonno, in cui una persona percepisce di non trarre beneficio dal riposo notturno, in quanto dorme poco o male.
Tra i disturbi del sonno, possiamo individuare anche altri tipi di anomalie del sonno, come le apnee notturne, le ipersonnie (narcolessia), le parasonnie. In queste ultime, durante il sonno o nelle fasi di passaggio veglia/sonno, si verifica un evento atipico, come gli incubi, il sonnambulismo, il sonniloquio (parlare durante il sonno) l’enuresi (minzione involontaria), la sindrome delle gambe senza riposo (movimenti involontari delle gambe durante la fase di addormentamento), il bruxismo (digrignare i denti).

Può capitare a tutti di attraversare una notte insonne, ma il vero problema insorge quando il sonno si altera per un lungo periodo. Infatti, il sonno ha la funzione di garantire la manutenzione del nostro cervello. Durante il sonno, è come se il nostro cervello ogni notte facesse un’auto revisione, sia ai neuroni, sia alla mente in generale, consentendo di eliminare i ricordi ed i pensieri inutili e consolidando la memoria delle esperienze salienti. Ecco perché se non si dorme bene si possono accusare delle difficoltà nella memoria.

Durante la fase di sonno REM, l’ipofisi produce l’ormone della crescita, che consente all’organismo di eliminare le scorie tossiche e di ricostruire le cellule che muoiono ogni giorno. Ecco perché talvolta si verifica un aumento di peso associato all’insonnia: non vengono adeguatamente eliminate le scorie.
Un’altra funzione del sonno è quella di mettere a riposo il cervello, sofisticatissima macchina che consuma un’enorme quantità di energia. Basti pensare che il cervello, anche se occupa solo il 2% del peso corporeo, consuma il 20% delle risorse energetiche dell’organismo. La manutenzione notturna che il cervello attua quotidianamente mediante il sonno è obbligatoria, altrimenti questa macchina comincerà inesorabilmente a "perdere colpi".

Per un adeguato riposo notturno, un adulto ha bisogno di 7/8 ore di sonno, un anziano 6/7. I neonati, possedendo un cervello in estrema fase di crescita, necessitano di 15/16 ore di sonno, mentre i bambini verso i 10 anni, circa 10 ore.
Le cause dell’insonnia possono essere di natura organica o psicologica. Se non siamo psicologicamente tranquilli, la notte il nostro cervello sentirà l’esigenza di continuare a lavorare (anche inconsciamente) anziché riposarsi, alterando il suo normale ritmo di funzionamento e provocando l’insonnia. Stress, ansia, depressione, forti preoccupazioni ci espongono all’insonnia. Per indurre il sonno, il nostro cervello produce nella ghiandola pineale una sostanza chiamata melatonina. Specialmente per le cause dell’insonnia di natura organica più lievi, basta assumere una dose quotidiana di melatonina per risolvere il problema.

- www.studiosettipani.it

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18 luglio 2016
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