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Il giusto valore del vino nella Grande Distribuzione

A Vinitaly una tavola rotonda sull'importanza della valorizzazione dei vini in vendita nei supermercati

09 aprile 2019
Il giusto valore del vino nella Grande Distribuzione

Di fronte ad un aumento medio dei prezzi del vino nei supermercati del 6,5% nel 2018, il consumatore ha ridotto gli acquisti del 3,8%. Tanto più che le promozioni di vini a prezzi scontati sono diminuite di due punti percentuali. Con cambiamenti significativi nelle dinamiche di acquisto: la riduzione della forbice di prezzo tra vini generici, vini Igt, vini Doc e Docg ha portato ad uno spostamento verso l'alto con i soli vini Doc e Docg che mantenendo le posizioni (-0,7% a volume).

Ricerca IRi "Il vino italiano nella Gdo tra flessione nelle vendite e recupero di valore" - Vinitaly

Tuttavia, al netto degli effetti inflattivi della scarsa vendemmia del 2017, l'aumento del valore del vino nella Grande distribuzione (Gdo) viene considerato come una tendenza positiva e necessaria sia dalle cantine sia dalle insegne distributive.

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È quanto emerso a Vinitaly dalla tavola rotonda sul mercato del vino nella Gdo, organizzato da Veronafiere in collaborazione con l'Istituto di ricerca IRi, condotta da Luigi Rubinelli, Direttore di RetailWatch.it.

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La "scommessa sul valore", un processo portato avanti insieme da anni da cantine e insegne distributive, significa prezzi adeguati al valore del vino e stabilizzati, in modo da consentire lo sviluppo di strategie di medio lungo periodo. Per difendere il vino dalle oscillazioni di valore delle uve e da impennate impreviste del mercato del vino sono importanti i severi Disciplinari dei vini a denominazione, la valorizzazione dei vini territoriali e quindi dei brand.

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"Vendemmie abbondanti o scarse hanno effetto sui prezzi delle uve destinate ai vini, in particolare ai vini da tavola, che pagano le forti oscillazioni al rialzo con importanti cali dei volumi" ha detto Virgilio Romano, Business Insight Director dell'istituto di ricerca IRi.

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"I disciplinari delle denominazioni proteggono da tali forti oscillazioni permettendo alle aziende di mantenere politiche commerciali e di marketing stabili nel tempo. Agli inizi del duemila la percentuale di vini con marchio di qualità (Docg/Doc/Igt) era inferiore al 60%,  oggi siamo arrivati intorno al 70%. La strada è questa, continuare a valorizzare territori e produzioni".

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I dati sul primo bimestre 2019 della ricerca dell'IRI -  che vendono un ritorno alla crescita delle vendite a volume - sono stati commentati positivamente da produttori e distributori intervenuti alla tavola rotonda di Vinitaly.

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Sulla "scommessa del valore" si sono espressi positivamente i rappresentanti delle cantine, Federvini e Unione Italiana Vini.
"Sarebbe auspicabile sia da parte dei produttori che dei distributori - ha sottolineato Enrico Zanoni, Consigliere nazionale di Unione Italiana Vini e Direttore generale di Cavit - la gestione di una politica di prezzo correlata più al corretto posizionamento dei diversi prodotti, e meno influenzata dagli andamenti della materia prima nella diverse vendemmie".

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Interessante la strategia di Conad, messa in atto anche per contrastare un anno difficile per il mercato del vino nella Gdo come il 2018: "Abbiamo definito un mix di offerta, una pressione promozionale di circa 10 punti inferiore al mercato, e un'oculata politica di prezzi con incrementi decisamente inferiori rispetto alla media del mercato - ha spiegato Alessandra Corsi, Direttore Marketing dell'offerta e MDD di Conad -  Il risultato per Conad è un giro d'affari di 240 milioni di euro a totale categoria, con una crescita a valore del 6% nel 2018".

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Infine, la tavola rotonda ha proposto una riflessione sul commercio on line dei vini italiani che vale circa 12 milioni di euro, ma rappresenta un'opportunità di crescita per cantine e insegne distributive, anche in considerazione del fatto che tra un decennio molti consumatori saranno nativi digitali.

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"La vendita online rimane ancora la migliore opportunità di crescita per le cantine italiane sia sul mercato interno che su quello estero - ha osservato Alessandro Olivieri, Presidente Vinitaly Wine Club - In Italia il vino on line ha ancora modesti volumi, con un trend molto più slegato dagli altri canali, ma continua a crescere in doppia cifra da diversi anni".

- La ricerca dell'IRi "Il vino italiano nella Gdo tra flessione nelle vendite e recupero di valore" (.pdf)

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09 aprile 2019
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