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La vera storia di Babbo Natale

Breve storia di Nicola da Myra, figlio generoso di una ricca famiglia turca

23 dicembre 2020
La vera storia di Babbo Natale
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Babbo Natale come lo conosciamo oggi, con la lunga barba bianca e il vestito rosso, lo ha inventato Haddon Sundblom, pittore ed illustratore statunitense (meglio conosciuto come "Sunny"), nel 1931, per una campagna pubblicitaria della Coca Cola.

Il Babbo Natale di Haddon Sunblom

Il Babbo Natale di Sundblom era perfetto, sia come icona per i bambini, sia come uomo della Coca Cola: più grosso del normale, di un rosso brillante, sempre allegro, con un ampio girovita.

Ma chi fu il primo Babbo Natale, inteso come "donatore di regali"?

Particolare di un'icona russa raffigurante San Nicola di Myra

Fu San Nicola, fra gli anni 243 e 366 dopo Cristo. Nato a Myra (l'attuale Turchia) da una famiglia ricca, rimase presto orfano a causa della peste. Allevato in un monastero a soli 17 anni divenne uno dei più giovani preti dell'epoca.

Molte storie vengono raccontate sulla sua generosità... Si dice che usasse gettare nella strada sacchi pieni di monete d'oro, ma la leggenda più interessante è quella delle tre giovani ragazze destinate alla prostituzione. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decide di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta del vecchio castello, tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze.

Una leggenda racconta che San Nicola...

La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte Nicola trova la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio si arrampica sul tetto e getta il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad asciugare.

San Nicola che porta doni ai bambini

In altre versioni posteriori, forse modificate per poter essere raccontate ai bambini a scopo educativo, Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini.

Secondo altre leggende, San Nicola sarebbe anche entrato in possesso del mitico Sacro Graal che gli diede il potere di creare cose in abbondanza da regalare... Qualche anno più tardi Nicola divenne arcivescovo, ma un arcivescovo senza i paramenti ufficiali: solo una lunga barba bianca e un cappello rosso in testa. Dopo la sua morte fu fatto Santo e inserito nel calendario.

Ogni nazione ha il suo Babbo Natale: i francesi hanno ''Pere Noel'', gli Inglesi ''Father Christmas'' (sempre dipinto con ramoscelli di agrifoglio, edera e vischio) e la Germania ha "Weihnachtsmann" (l'uomo del natale)

Quando ci fu lo scisma tra Chiesa Cattolica e Chiesa Protestante ogni nazione inventò il ''proprio Babbo Natale''. Per i francesi era ''Pere Noel'', in Inghilterra ''Father Christmas'' (sempre dipinto con ramoscelli di agrifoglio, edera e vischio) e la Germania aveva "Weihnachtsmann" (l'uomo del natale).

Nessuno sa come ha fatto il cavallo bianco di San Nicola a trasformarsi in un gregge di renne...

Nessuno sa come ha fatto il cavallo bianco di San Nicola a trasformarsi in un gregge di renne. Un libro del XIX secolo mostra una illustrazione in cui compare con una sola renna. Nel 1882 Clement Clarke Moore, professore di greco, scrisse per i suoi figli una poesia su Santa Klaus dove parlava di otto renne. In Svezia è invece ancora rappresentato circondato da caprioli.

Le otto renne si chiamano Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donder, Blitzen, Cupid...

A proposito, le otto renne si chiamano Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donder, Blitzen, Cupid, in italiano Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato, Cupido.
Una presunta nona renna, chiamata Rudolph, nacque, sempre a scopo pubblicitario nei grandi magazzini statunitensi Montgomery Ward, nel 1939. Questa nuova renna aveva un grosso naso rosso, molto utile a Babbo Natale nelle notti di nebbia.

Una nona renna, chiamata Rudolph, nacque sempre a scopo pubblicitario nei grandi magazzini statunitensi Montgomery Ward, nel 1939...

Concludiamo con altre due leggende. La prima narra che allo scoccare della mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, gli animali acquistino il meraviglioso ed inusuale dono della parola. Buoi, mucche, cavalli, maiali e polli iniziano a parlare tra di loro e si scambiano strani segreti sul genere umano. Non tentate di ascoltare le loro parole, porta sfortuna.

Stelle di Natale

La seconda leggenda riguarda invece la nascita delle Stelle di Natale. Il 25 dicembre di un anno dimenticato dalla storia, un bimbo povero entra in una chiesa per offrire un dono a Gesù nel giorno della sua nascita. Vergognoso per il triste mazzo di frasche che portava in dono, lasciò cadere una lacrima fra i ramoscelli. Spuntarono i più bei fiori rossi che i suoi occhi avessero mai visto.

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23 dicembre 2020
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