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Le app italiane che piacciono a Tim Cook

L'apprezzamento del Ceo di Apple, in visita a Palazzo Chigi, per Ganiza

30 maggio 2016
Le app italiane che piacciono a Tim Cook

LE 5 APP ITALIANE CHE PIACCIONO A TIM COOK DI APPLE
di Giancarlo Donadio (Millionaire.it, Gennaio 2016)

Cosa può significare per un ragazzo di 25 anni incontrare Tim Cook, Ceo di Apple, e mostrargli la sua App? Millionaire lo ha chiesto a Francesco Marino, siciliano. Insieme a Valentino Romano e Daniele Virgillito, ha ideato Ganiza, uno strumento originale per organizzare serate con i propri amici. La startup è tra le 5 startup invitate a Roma, a Palazzo Chigi, qualche giorno fa per presentarsi a Tim Cook, in visita ufficiale in Italia.

Come siete stati selezionati e perché?
«Abbiamo ricevuto una email da Apple Italia che ci scriveva che eravamo stati selezionati come migliore App per presentarci a un incontro a Palazzo Chigi. Non sapevamo ancora che ci sarebbe stato Tim Cook. Questa notizia la abbiamo saputa dopo. All’inizio pensavamo fosse uno scherzo, poi abbiamo telefonato e abbiamo capito che non lo era. Perché hanno scelto anche noi? I criteri non li conosciamo. Credo che abbiano considerato la crescita del progetto (oggi l’applicazione è stata scaricata da 50mila utenti), la facilità di uso e le buone valutazioni degli utenti».

Cosa è successo all’incontro con Tim Cook?
«Prima mi ha fatto notare con simpatia che non avevo l’Apple Watch. Poi mi ha fatto domande sull’App, mentre la guardava dal mio iPhone. Gli ho raccontato cosa fa, le metriche di crescita, dove sono distribuiti gli utenti e lui è rimasto ben impressionato quando ha saputo che siamo presenti anche in Messico, Stati Uniti e Brasile. Alla fine ci ha fatto i complimenti. L’incontro è stato molto informale. Lui è come dovrebbe essere un Ceo, rassicurante, realmente interessato. Cercava di capire come funzionava ogni singolo prodotto e qual era l’impatto sull’utente».

Come funziona Ganiza?
«Scarichi l’App e scopri gli eventi che ci sono in città. Per tutti trovi foto e dettagli. Da questi puoi sceglierne uno (fino a un massimo di tre). Dopodiché crei una lista e la inviti agli amici via WhatsApp, Facebook o sms. I tuoi amici votano la migliore delle proposte. E il gioco è fatto. Non resta che uscire insieme. In questo modo si evitano le code chilometriche di messaggi che invii quando cerchi di organizzare una serata con i tuoi amici».

Come l’hai realizzata?
«Ho presentato l’idea a Youth Hub Catania, associazione che supporta gli startupper. È lì che ho incontrato Valentino e insieme abbiamo collaborato al primo prototipo. Poi è arrivato Working Capital che ci ha incubato a Catania, con il grant di 25mila euro abbiamo migliorato l’applicazione e conosciuto Daniele per completare il team».
Come guadagna l’App?
«Offriamo ai locali o associazioni studentesche la possibilità di promuovere i loro eventi attraverso la piattaforma: da 19 euro per tre giorni di visibilità fino a 49 per un periodo più lungo)».
Quali sono i segreti per un’App che si fa notare?
«1) Utilità. Deve essere un qualcosa che gli utenti riutilizzano. Non un prodotto scaricato e poi dimenticato. 2) Un modello replicabile. Pensa a qualcosa che puoi usare qui come in qualsiasi parte al mondo. 3) Modello di business. Deve essere credibile. Individua chi sarebbe disposto a pagare per usare o promuovere la tua applicazione. 4) Marketing a piccoli passi. Bisogna investire continuamente in promozione. Ma gradualmente. Senza fare il passo più lungo della gamba». [www.ganiza.me]

Ecco le altre startup che hanno incontrato Tim Cook
1. Qurami. App di Roberto Macina che ti consente di prenotare il posto in fila (in Comune, in posta, università, ambulatorio) tramite smartphone. [www.qurami.com]
2. Quokky. Idea di Filippo Veronese: uno strumento che archiavi i documenti in modo smart. [www.quokky.com/it/]
3. Musement. È la piattaforma di Alessandro Petazzi che ti fa prenotare mostre eventi e tour in tutto il mondo. [www.musement.com/it/]
4. Dove Conviene. Non più una startup, ma un’azienda da 7 milioni di utenti, l’idea di due sardi, Alessandro Palmieri, 34 anni e Stefano Portu, 38 anni, è una piattaforma che ti consente di sfogliare volantini e cataloghi georeferenziati su pc, smartphone, tablet Apple, Android e Microsoft e Kindle. Dal 2010, anno del rilascio sugli store, ha ottenuto due round di finanziamento. Il primo di 5,2 milioni di euro (360 Capital Partners e Merifin Capital) e un altro da 10 milioni (Highland Capital Partners Europe). [www.doveconviene.it]

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30 maggio 2016
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