Ma che c'entra Ayrton Senna con il comune siciliano di Siculiana?
Nell'antico borgo dell'Agrigentino è nata una mostra-museo che celebra il mito di Senna e l'importanza della Storia
In questo articolo scoprirai:
- A.S.T.R.O.: una mostra sull'importanza della Storia
- Dal Brasile a Siculiana: sulle tracce di Ayrton Senna
- Fonti storiche e nuove tecnologie
Ma cosa c'entra l'indimenticato mito brasiliano della Formula 1 Ayrton Senna con il Comune di Siculiana (AG)?
Ebbene, dopo un attento e scrupoloso studio dei documenti appartenenti al Fondo Stato Civile - Comune di Siculiana, pubblicato sul Portale Antenati e custodito presso l'Archivio di Stato di Agrigento, è emerso che Ayrton Senna aveva legami molto stretti con l'Italia e con la Sicilia, essendo discendente di una famiglia di migranti originari proprio di Siculiana, nello specifico Giovanna Magro (1876), i cui documenti sono stati utilizzati per tracciare la linea temporale e territoriale che collega Senna all'Italia.
Ecco perché lo scorso 23 novembre è stata inaugurata la mostra-museo "A.S.T.R.O. | Ayrton Senna - Testimonianze e Racconto delle Origini", presso l'antica Torre dell'Orologio di Piazza Umberto I, storico edificio del XVII secolo, restaurato e riadattato dagli architetti Francesco Ferla e Salvatore Nigrelli per ospitare il museo dedicato al tre volte campione mondiale McLaren.
La mostra, inserita tra le iniziative di Agrigento Capitale della Cultura 2025 e che si potrà visitare fino al 7 gennaio 2026, raccoglie documenti, testimonianze, immagini, opere e cimeli che ripercorrono la storia della famiglia Magro, emigrata in Brasile alla fine dell'800, dalla quale Senna discende direttamente.
Oltre a celebrare un esemplare campione sportivo, A.S.T.R.O. vuole essere anche un omaggio alle generazioni di emigrati siciliani che hanno contribuito a scrivere la storia del Brasile e del mondo. La mostra, che presenta un moderno allestimento multimediale, trasporta i visitatori nella Sicilia di fine '800, facendo rivivere l'atmosfera dell'epoca e il legame profondo tra Senna e la sua terra d'origine e rientra, altresì, tra le attività del "Turismo delle radici" promosse dal Comune di Siculiana.
- Scopri i musei di Agrigento e provincia - CLICCA QUI
A.S.T.R.O.: una mostra sull'importanza della Storia
Si chiamava Giovanna Magro, era nata l'8 luglio del 1876 a Siculiana, in provincia di Agrigento. La sua famiglia lavorava nei campi e a 18 anni, probabilmente senza saper né leggere, né scrivere, partì come tanti altri suoi connazionali verso il Brasile. Sbarcò dal "vapor Matteo Bruzzo" nello Stato di Espírito Santo e si ricostruì una nuova vita. Sposò Luigi Sena, il cui nome - per un errore di trascrizione - divenne Luiz Senna, e poi nacquero i figli, i nipoti e i pronipoti. Tra questi, Ayrton Senna: il mito della Formula 1.
Raccontata così sembra semplice, ma la ricerca storica dell'albero genealogico del pilota brasiliano ha richiesto studi e ricerche minuziose che sono partite da alcuni giornalisti del luogo. Il progetto A.S.T.R.O., infatti, è anche l'occasione per valorizzare la straordinaria importanza delle fonti archivistiche, nell'ambito della ricerca genealogica, e del Portale Antenati.
Dal Brasile a Siculiana: sulle tracce di Ayrton Senna
Andando a ritroso, la ricerca si ferma a un nome di cui all'inizio si conoscevano solo una data di nascita e un luogo: Giovanna Magro, 8 luglio 1876, Siculiana. Da questa traccia sono partiti altri due giornalisti siciliani, Anna Restivo e Giacinto Pipitone.
"La prima orma del loro percorso - racconta Pipitone - l'abbiamo trovata in una pagina ingiallita, una sorta di papiro, di un vecchio albo comunale del 1876 che raccontava della nascita di una bambina. Giovanna Magro, appunto. Da lì abbiamo continuato a seguirne le tracce, sempre attraverso affascinanti documenti originali dell'epoca, spesso scritti a mano e con calligrafie e parole barocche. Così, grazie all'intuizione del sindaco Giuseppe Zambito, abbiamo scoperto che Giovanna era fuggita da Siculiana a 18 anni, con sua madre Angela, suo papà Giovanni e i suoi tre fratelli. E che qui ha lasciato una storia che è un monito per chiunque si troverà a conoscerla. Fatta di coraggio, di ribellione a un destino già scritto e opprimente. Ma anche di fede, in Dio e nelle proprie capacità".
Ed è proprio questa ricerca che oggi è uno dei corpus fondamentali di "A.S.T.R.O.", un'operazione culturale unica perché celebra prima di tutto il grande campione, con cimeli, oggetti a lui appartenuti (come la tuta e il casco), riproduzioni artistiche delle due sue macchine migliori, la Lotus del 1985 e la McLaren del 1988, e fotografie inedite scattate dal fotoreporter imolese Marco Isola durante gli ultimi anni di carriera di Senna (1992-1994).
In seconda battuta, questa mostra-museo racconta una storia comune a molti Italiani: quella di contadini partiti alla ricerca di nuove opportunità.
Fonti storiche e nuove tecnologie
Il concept espositivo di A.S.T.R.O., come spiegano gli architetti Ferla e Nigrelli, "non tocca la struttura preesistente ed è caratterizzato da un'integrazione già in fase progettuale con le nuove tecnologie di fruizione digitale, virtual reality, mixed e augmented reality, con la progettazione di slot predisposti per il fruitore, che può indossare tipologie diverse di visori 3D e visualizzare parti delle monoposto, o fruire di visite interattive del territorio".
- Vuoi soggiornare nell'Agrigentino? Scopri le strutture ricettive presenti nella zona - CLICCA QUI
"La sperimentazione - continuano gli architetti - ha riguardato soprattutto le tecniche di fine art, con realizzazione di stampe a filigrana, incisioni laser, metalli e supporti tecnici. Gli schemi high-tech delle monoposto sono graficizzati come organismi vivi, aperti come tavole anatomiche, dalle quali si possono cogliere parti di telaio, di motore, sospensioni, con un approccio pittorico all'illuminazione che ha trasformato la meccanica in opere artistiche".
Insomma, seppur qualcuno potrà vederci una narrazione e dei collegamenti un po' forzati e "tirati per i capelli", senz'altro la mostra-museo "Ayrton Senna - Testimonianze e Racconto delle Origini" è un bel laboratorio sperimentale, pieno di spunti con i quali vedere il futuro degli allestimenti museografici e l'intramontabile importanza che gli archivi storici hanno per la costruzione del domani. Perché un popolo senza storia non può mettere al mondo campioni.