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Maurizio, il fornaio che fa il pane più buono del mondo e fa rivivere borgo Santa Rita

Farine bio, grani antichi e il pane come si faceva una volta per un nuovo "Luogo del Gusto" nel nisseno

21 gennaio 2020
Maurizio, il fornaio che fa il pane più buono del mondo e fa rivivere borgo Santa Rita

Un piccolo agglomerato di case in pietra con le tegole di terracotta, attorno a una chiesa. I trattori che borbottano trasportando il mosto da travasare, gruppi di pecore che vagano mentre cani sornioni le guardano sdraiati.
È questo borgo Santa Rita, a una manciata di km da Caltanissetta tra Delia e Sommatino

L'ingresso del Forno Santa Rita nell'omonimo borgo in provincia di Caltanissetta

Al centro del borgo, fino agli anni '70 con 600 abitanti ora solo con una ventina, c'è lui, il fornaio sognatore Maurizio Spinello, quarantenne, due figli, che nel '99 ha aperto il suo "Forno Santa Rita" e fa il pane di una volta che dura giorni, la farina bio, la pasta con i grani antichi, i biscotti e che vuole fa rinascere il suo borgo trasformandolo in un luogo del gusto.

Per lui le quantità vendute non contano: è importante la qualità. E manda anche qualche forma di pane e scatoloni di pasta in Belgio, a Seul, in Germania, in qualche negozio di nicchia italiano e a tante famiglie che vogliono mangiare come un tempo.

Il fornaio Maurizio Spinello

 

Forno Santa Rita - Specialità da forno biologiche

"Utilizziamo il grano biologico, Russello, Maiorca, Perciasacchi, Tumminia - dice Spinello - che viene molito a Castelvetrano in un mulino che ha ancora le macine in pietra. Poi lavoriamo la farina con pasta madre e inforniamo il pane due o tre volte a settimana: il forno a legna è di 16 mq".

Spinello fa pasta bio: ruvida, gialla o nera con un basso tenore di glutine che ricorda quella fatta in casa da sua madre, la donna che gli ha trasmesso l'amore per il suo territorio e le cose semplici.

La pasta del Forno Santa Rita

"Do lavoro ad alcuni ragazzi. Alcuni vengono per imparare - spiega - da fuori Sicilia e anche da altri Paesi. A volte vengono per una o due settimane e restano per mesi. Facciamo pizze, sfincioni, dolci. Vivo in un posto invisibile, dove le strade sono dissestate, dove la parola 'servizio' non esiste e ogni piccola cosa diventa impossibile. E' un posto invisibile ma è qui che sono nato e in cui ha sempre vissuto la mia famiglia e in cui voglio vivere e lavorare. Questo posto ha una storia da raccontare e io voglio farne parte".

Ecco il sogno di Spinello: trasformare santa Rita in un agglomerato vivo che diventi un centro di eccellenza delle antiche culture.

Arde vivo il fuoco del Forno Santa Rita

"Immaginate - dice - cosa sarebbe questo posto con le case aperte piene di botteghe di artigiani che lavorano il legno, il vimini, con due trattorie che preparano piatti con verdure dell'orto, coi formaggi e le carni locali, coi B&B, dove la gente viene a fare turismo esperienziale: a imparare l'arte del vino, dell'olio, del formaggio, del pane. Siamo al centro della Sicilia, qui si arriva facilmente da Palermo, Catania, Caltanissetta, Agrigento".

Il piccolo Borgo Santa Rita

Le vecchie case di santa Rita sono di decine di proprietari, è una difficoltà: non è facile mettere d'accordo i componenti di una stessa famiglia per ristrutturare i caseggiati o convincerli a vendere. Ma Spinello è un sognatore e il primo sogno l'ha realizzato: un forno che produce prodotti di alta qualità. Ora aspetta di coronare il secondo: vedere il borgo santa Rita ripopolarsi e ospitare gente di tutto il mondo. [Fonte: ANSA]

- Dove trovare i migliori panifici di Sicilia

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21 gennaio 2020
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