Quando il videogioco diventa un mestiere (anche tanto redditizio)
Forse non tutti sanno quali siano le principali professioni legate al mondo del gaming
Negli Stati Uniti sono 146.000 persone. Nel Regno Unito, al 2016, erano circa 10.000 addetti, mentre in Italia - in brevissimo tempo - si sono raggiunti gli oltre 15.000 addetti, tra operatori diretti e indiretti.
Sapete di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando del numero degli addetti alla "produzione" dei videogame.
In Italia, accanto a quanti hanno deciso di lavorare nel mondo videoludico dopo un’esperienza all’estero, sono numerosi gli addetti che scelgono un percorso di studi che può fornire le conoscenze richieste. Tanti atenei, per questo, si sono aperti al mondo videogioco e oggi nelle università sono tante le offerte formative dedicate alla creazione di videogame.
Particolare, poi, la realtà della Sicilia, la Regione d’Italia che annovera alcune tra le più significative startup e realtà imprenditoriali con autorevoli esempi di utilizzo del videogioco in ambiti trasversali e con importanti sviluppi anche sui mercati internazionali.
Ma, sapete a quali professionalità ci riferiamo? Se tutti sanno che registi, truccatori, costumisti, sceneggiatori sono figure chiave del cinema, pochi saprebbero elencare i mestieri del settore videoludico. Ed è per questo che noi vogliamo elencarvi quelle principali...
GAME DESIGNER
È la "mente creativa" che dà vita al videogioco. Si occupa dello storyboard, ossia dei bozzetti che in sequenza rappresentano l’opera nella sua versione finale; delle meccaniche di gioco e dell'intero aspetto del videogioco, dal design dei personaggi alle difficoltà che i protagonisti dovranno affrontare. È lui che supervisiona i processi dall’idea iniziale fino ad arrivare al prodotto finale.
DESIGNER
Accanto alla mente creativa si trovano una serie di "artisti" che hanno il compito di realizzare graficamente il videogioco. A capo del gruppo di lavoro il Lead Designer che si occupa del design del videogioco e prende le scelte creative più importanti.
Con lui collaborano il System Designer, ovvero il responsabile delle meccaniche di gioco e del loro equilibrio (ad esempio, in un gioco di lotta, sarà lui a decidere le mosse dei personaggi); il Level Designer, che si occupa di come strutturare i livelli, che decide e pianifica le missioni e come queste andranno ad integrarsi con la trama del gioco.
Il Technical Designer, che implementa elementi di gameplay attraverso funzionalità specifiche all’interno del gioco e l’UI Designer, che crea l’interfaccia di gioco
CREATIVE DIRECTOR
Il direttore creativo lavora in sincronia con Lead Designer e artisti al fine di supervisionare i processi di sviluppo e di garantire che i principali aspetti del gioco come il codice, gli artwork, le immagini e le versioni giocabili di prova siano all’altezza delle aspettative del proprio pubblico, nonché di buona qualità.
PROGRAMMER
Si occupa della programmazione, senza la quale il videogioco non potrebbe esistere. Il Lead Programmer ha il compito di coordinare il team e supervisionarlo, confrontarsi con gli altri reparti, dettare le tempistiche di lavoro, scrivere i codici più complessi.
Al suo fianco c’è l’Engine programmer, addetto alla gestione del motore grafico, ovvero il nucleo - a livello di codice - del videogioco. Figura analoga è il Tool Programmer, che crea delle interfacce con cui il personaggio deve interagire.
C’è poi l’AI Programmer che si occupa di creare l’intelligenza artificiale, il Graphic Programmer e lo Special Effects Programmer, responsabili della gestione degli elementi 3D del gioco e degli effetti speciali.
SOUND DESIGNER
Suono e colonna sonora del videogame determineranno il tono e l’atmosfera che si vuole ricreare e di questo si occupa il Sound Designer, che deve evidenziare, con effetti sonori e composizioni originali, i momenti topici della trama immergendo il giocatore all’interno della storia.
Di sicuro il trait d’union tra queste svariate figure è la passione per il proprio lavoro. Tra l’altro, parliamo di lavori ben retribuiti che in Italia muovono un mercato da quasi un miliardo di euro, con un trend di crescita del +6,9% rispetto al 2014.