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Quando la gratuità non basta...

La Sicilia è tra le regioni più virtuose per offerta vaccinale agli over 65 ma la risposta dei cittadini resta bassa

10 ottobre 2017
Quando la gratuità non basta...

"La Regione Sicilia è e continuerà ad essere in prima linea nella proposizione di strategie vaccinali mirate all’adulto-anziano. I vaccini sono alleati fondamentali per la prevenzione delle malattie infettive più temibili nella terza età ed i rischi ad esse collegate, e rappresentano il più semplice e potente strumento a disposizione dei cittadini per invecchiare in salute".
È questo il messaggio unanime lanciato alla popolazione da istituzioni sanitarie, medici, società scientifiche e associazioni della terza età, intervenuti a Palermo nell’ambito dell’evento "La longevità si conquista. Il contributo della vaccinazione per la salute dell’anziano". L’incontro è stato promosso da Italia Longeva, la Rete del Ministero della Salute sull’invecchiamento e la longevità attiva, con il patrocinio della Regione Siciliana, Assessorato alla salute, e delle Società scientifiche di riferimento.

Un tema, quello dell’importanza della prevenzione, che riguarda da vicino l’isola, dove negli ultimi 10 anni la popolazione anziana è aumentata del 2%, per un totale di oltre 1 milione di ultrasessantacinquenni, vale a dire 1 abitante su 5. In tema di prevenzione vaccinale, la Sicilia è stata tra le prime regioni ad implementare il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 che prevede, in regime di gratuità per gli over 65, oltre al più conosciuto vaccino contro l’influenza, anche i vaccini contro la polmonite pneumococcica e l’herpes zoster. A fronte di tale offerta, i tassi di copertura restano però bassi e lontani da quelli auspicabili: nel 2016 si è vaccinato contro l’influenza soltanto il 55% della popolazione anziana, mentre la quota di cittadini che ha aderito alle vaccinazioni di più recente introduzione, polmonite pneumococcica ed herpes zoster, è pari rispettivamente al 30% e allo 0,2%.

"Vivere bene e a lungo non è una circostanza fortuita, la genetica incide solo per il 20-25%, il resto te lo devi conquistare a partire da semplici regole di vita quotidiana. Accanto all’attenzione agli stili di vita, l’esercizio fisico e la dieta, già dai 50 anni diventa fondamentale la prevenzione delle malattie infettive che colpiscono con maggiore pericolosità in età adulta e anziana a causa della fisiologica crescente fragilità e dell’indebolimento del nostro sistema immunitario", ha affermato Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva. "I vaccini salvano la vita e ne migliorano la qualità - continua Bernabei -. Accanto a quelli contro l’influenza e la polmonite pneumococcica, si è aggiunta di recente l’immunizzazione contro l’herpes zoster, il Fuoco di Sant’Antonio, malattia comune negli anziani, dolorosa e particolarmente invalidante".

"L’esperienza ci insegna che le campagne vaccinali rivolte alla popolazione adulta non raggiungono la copertura programmata se non sono sviluppate con la collaborazione sinergica del medico di medicina generale", ha commentato Luigi Galvano, Segretario FIMMG Sicilia che ha aggiunto: "In particolare l’adesione più bassa si registra per i soggetti nella fascia d’età 50-65 anni affetti da cronicità che sono in realtà tra i più esposti al rischio delle complicanze. Di qui la proposta, accolta con favore dall’Assessorato, di coinvolgere i medici di famiglia nella diffusione di un messaggio di sanità pubblica, attraverso le ricette dematerializzate per i farmaci, per la raccomandazione della vaccinazione".

"Le politiche vaccinali rappresentano un investimento per la salute del singolo e della collettività, ma anche per la "salute" del nostro servizio sanitario. La Sicilia rappresenta senza dubbio un esempio virtuoso in fatto di strategie vaccinali per l’anziano. Se supportate da una corretta copertura vaccinale, queste politiche possono tradursi in una riduzione dei costi socio-sanitari a carico della regione, generati da minori ricoveri ospedalieri, più basso assenteismo dal lavoro e conseguente perdita di produttività". Un motivo in più per promuovere l’accesso alle molteplici opportunità di prevenzione a disposizione dell’anziano, ma anche un motivo in più per i cittadini per vaccinarsi e far vaccinare i propri cari.

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10 ottobre 2017
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