Si rialza il gigante di pietra custode del Tempio di Giove di Agrigento
Un motivo in più per visitare la Valle dei Templi: al via i cantieri per il recupero dell'Olympieion

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Partiranno a marzo, e saranno visitabili dal pubblico, i quattro cantieri sull'area del tempio di Giove Olimpio, nel cuore della Valle dei Templi.
Si tratta di uno degli interventi più importanti degli ultimi anni per il Parco archeologico di Agrigento, con il quale sarà possibile rileggere correttamente l'intera area sacra del santuario e il percorso che conduceva all'imponente altare di Giove, inoltre, verranno musealizzati numerosi reperti della decorazione architettonica.
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L'intervento più scenografico sarà di certo quello del riassemblaggio della trabeazione (architrave, fregio e cornice) sorretta dai telamoni - 38 in origine - e la musealizzazione delle parti dell'enorme statua che verrà sostenuta in piedi tramite una sottile lastra in acciaio corten con mensole di pochi millimetri: un vero supporto antisismico, di ultimissima generazione.
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Non si tratta, ovviamente, della copia "distesa" tra i resti del Tempio di Giove Olimpio, ma delle parti di un altro telamone originale, ritrovate e ricomposte su rilievo di Heinz-Jurgen Beste dell'Istituto Archeologico di Roma che a sua volta ha lavorato sui disegni di Pirro Marconi, l'archeologo che scavò alla Valle dei Templi di Agrigento negli anni Venti.
Un cantiere aperto al pubblico
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L'intervento di restauro prevede nove mesi di lavori e dovrebbe essere completato entro l'anno ma i cantieri saranno aperti: appena partiranno, i visitatori potranno prenotarsi per accedere all'area, seguendo dal vivo il lavoro degli archeologi. Il progetto è di Coopculture: saranno possibili tour guidati da esperti per vivere un'esperienza fantastica.
L'OLYMPIEION
Tornerà a risplendere dunque l'area del Tempio di Giove Olimpio, citato dagli storici tra i più grandi d'Occidente e addirttura più imponente del Partenone.
L'Olympieion fu eretto nell'antica Akràgas dopo la vittoria di Terone sui Cartaginesi, nella battaglia di Himera del 480 a.C..
Il grande tempio dorico - oltre 56 metri di ampiezza per oltre 113 di lunghezza per 6340 mq, misure superiori a quelle del Tempio G di Selinunte - in blocchi di calcarenite, fu una novità per il tempo, per le diverse soluzioni architettoniche impiegate, con semicolonne scanalate (14 sui lati lunghi e 7 sui lati brevi) alte quasi venti metri, in ogni scanalatura poteva stare comodamente un uomo.
Secondo Diodoro Siculo, il timpano era decorato con scene della Gigantomachia e della guerra di Troia.
I Telamoni poi, alti quasi 8 metri, dovevano trovarsi a circa 11 metri di altezza rispetto al pavimento, appoggiati su mensole e con il busto ancorato alla muratura.
Oggi si cerca di ridisegnare la mappa dell'Olympieion, crollato dopo un terremoto nel 1401, e del tutto sconquassato nel XVIII secolo quando gran parte dei suoi blocchi di calcare furono utilizzati per costruire il molo di Porto Empedocle. In attesa dell'apertura dei quattro cantieri, è stata completata la mappatura esatta del tempio (anche tramite drone che restituisce una visione completa dell'area) e dei suoi più importanti elementi architettonici.
- Nella mitica Valle dei Templi (Guidasicilia)