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Storia e leggende del Castello di Caccamo

Giuseppe Famà ci fa vedere e ci racconta uno dei più suggestivi castelli d'Italia

19 aprile 2022
Storia e leggende del Castello di Caccamo
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[Testo e video a cura di Giuseppe Famà]  - La Sicilia è ricca di tante bellezze. Tante bellezze rare sotto gli occhi di tutti, e per questo spesso date per scontate e ignorate con indifferenza… Tante bellezze rare che iniziano a mancare quando si va via, per scelta o per bisogno, dall'Isola.


Video di Giuseppe Famà

Caccamo con il suo castello è una di queste straordinarie bellezze. Un castello che non è esagerato definire uno dei più suggestivi in Italia. Favoloso perché si affaccia su un fiume, il fiume San Leonardo, perché sovrasta tutto il borgo e perché ricco di leggende. Un castello da raccontare in una fiaba.

Una delle vedute di cui si gode dal Castello di Caccamo

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Le prime notizie su questo castello risalgono al 1160, con "storie e leggende" intrecciate a tal punto da divenire una cosa sola. Il nobile Matteo Bonello, uno dei primi proprietari, era acerrimo nemico di Re Guglielmo I detto il "Il Malo", e utilizzò il Castello di Caccamo, insieme ai suoi compagni, come rifugio, dopo il fallimento della famosa "Congiura dei Baroni".

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Una congiura fallita per mano del popolo che, spaventato dai tumulti, liberò il sovrano costringendo Bonello a rifugiarsi dietro le mura inespugnabili del castello, sperando così di riuscire a sfuggire alla vendetta del Re, che inesorabile arrivò sotto forma di inganno. Re Guglielmo, infatti, invitò Bonello a corte, con la promessa del perdono e quest'ultimo cadde nella trappola.

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Fatto prigioniero, Matteo Bonello fu sottoposto a terribili torture che lo portarono alla morte. Ecco, una delle leggende del castello narra che il suo fantasma vaghi irrequieto tra le sale del maniero e preminentemente nel "salone della congiura". Qualcuno racconta di averlo anche visto trascinarsi a fatica per le sale, con il volto deturpato.

La "Sala delle Congiure" del Castello di Caccamo

Un'altra leggenda vuole che, agli "ospiti meno graditi", venisse riservata nel castello una stanza con una piccola cappella nella quale davanti all'altare è visibile - ancora oggi - una fessura che pare venisse usata per eliminarli.

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Queste affascinanti narrazioni di una Sicilia lontana da noi, lasciano spazio alla vista meravigliosa di cui si gode dalle varie terrazze, che sazia gli occhi e sana l'animo, mostrando una porzione dell'Isola che dalle colline dell'entroterra arriva al mare cristallino di Cefalù.

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Tornando alla Storia (vera) del castello, questo divenne poi, dal 1302 al 1392, proprietà dei Chiaramonte che lo ampliarono e fortificarono ulteriormente; tanto che resistette agli attacchi degli Aragonesi. Altri lavori vennero fatti eseguire da Giacomo De Prades tra cui alcune torri, scuderie, un salone per le udienze e un grande salone per le armi.

Lo Stemma di Caccamo

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Nel 1400 durante il suo massimo splendore, Giovanni Alfonso Henriquez, Vicerè di Sicilia, consegnò a Caccamo il suo "Stemma": una testa di cavallo che un tempo, si narra, fosse quello di Cartagine con l'aggiunta di tre gambe: il Triscele.

Pertanto, se capitate nei paraggi di Caccamo, non dimenticate di visitare questo luogo poiché sarà capace di meravigliarvi lasciandovi più ricchi, giacché la Storia è arricchimento del sapere e la bellezza arricchimento per l'anima.

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19 aprile 2022
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