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Trovata a Selinunte la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco antico!

Una scoperta sensazionale! Com'era la città greca al tempo della sua massima espansione.

17 gennaio 2018
Trovata a Selinunte la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco antico!

Hekate, statuetta in terracotta della triplice Hecate, la più antica rappresentazione di tutto il mondo greco

"A Selinunte sono state trovate le tubature costruite dai greci ed attraverso le quali l’acqua arrivava nelle case. Abbiamo rinvenuto in queste settimane anche ambienti domestici destinati al culto come ad esempio altari cilindrici e la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco di Hekate, personaggio di origine pre-indoeuropea che fu ripreso nella mitologia greca. Ecate o Hekate, regnava sui demoni malvagi, sulla notte, sulla luna. Quella rinvenuta a Selinunte è la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco. Un’unica copia, più recente, si trova al Met di New York"È questo l’annuncio straordinario fatto da Enrico Caruso, Direttore del Parco Archeologico di Selinunte. "Abbiamo rinvenuto - ha proseguito Caruso - anche vasi corinzi, oggetti ornamentali, statue ed addirittura un flauto sempre dell’epoca greca. Abbiamo ricostruito le case risalenti all’epoca classica ed ellenistica, dopo la distruzione del 409 a.C".

Altare cilindrico in terracotta III sec. a.C. proveniente dall'isolato FF1 nord, dalla casa del Sacello

Alla stampa di tutto il mondo, intervenuta in questi giorni alla presentazione del progetto scientifico di ricerca sul Parco Archeologico di Selinunte, coordinato dalla Facoltà di Geomorfologia e Geografia Fisica dell’Università di Camerino e dal Parco Archeologico di Selinunte, è stata inoltre mostrata la ricostruzione della facciata del Tempio Y. "Abbiamo, infatti, trovato alcuni elementi architettonici che appartenevano alla facciata e siamo riusciti parzialmente a ricostruirla - ha aggiunto Caruso -. Si tratta del Tempio dorico, circondato da colonne, più antico tra quelli Selinuntini. Il Parco Archeologico di Selinunte possiamo considerarlo il più grande in Europa in quanto unico, grande sistema che comprende al suo interno un’intera città e due zone suburbane destinate ad accogliere, ad Occidente piccoli santuari e ad Oriente i grandi santuari".
Una scoperta che permetterà di trovare le soluzioni migliori per perpetuare nel futuro prossimo, ed anche oltre, il patrimonio straordinario di Selinunte.

Ricostruzione virtuale delle case di Selinunte risalenti a prima del VII sec. a.C.

I geologi dell’Università di Camerino, grazie all’utilizzo di una termocamera ad alta sensibilità termica caricata su un drone, hanno rilevato sul terreno alcune anomalie termiche riconducibili ad importanti strutture sepolte che dal "Tempio M" scendono verso il porto di Selinunte. "Verosimilmente - ha annunciato Fabio Pallotta, geoarcheologo, consulente dell’Università di Camerino e del Parco Archeologico di Selinunte e Geologo della Missione Archeologica Italiana in Cirenaica -, era un susseguirsi di templi e di vasche colme di limpida acqua sorgiva che ruscellava verso il mare africano per offrire prezioso ristoro ai viaggiatori di confine".
Dunque, anche i greci effettuavano deviazioni di corsi d’acqua e gli studi fin qui condotti a Selinunte hanno permesso di ricostruire scoprire le tracce di importanti interventi effettuati da quelle popolazioni sul territorio, come deviazioni di corsi d’acqua, captazioni di sorgenti, sbancamenti imponenti per scopi legati al commercio, al culto religioso o militari.

"Interessantissimi i risultati dello studio sull’acqua - ha dichiarato Marco Materazzi, geomorfologo dell’Università di Camerino -, la più importante delle "risorse sepolte", nel territorio di Selinunte, oggi interessato da una grave crisi idrica ma che in passato doveva aver trovato proprio nell’abbondanza d’acqua la fonte della sua prosperità ma allo stesso tempo di gravi problemi, per la presenza di aree paludose e insalubri. Lo studio ha infine permesso, con metodi geoelettrici non invasivi, di evidenziare la presenza nel sottosuolo, al di sotto dei depositi sabbiosi, di "risorse sepolte" ed in particolare di strutture probabilmente riconducibili ad edifici, mura o strade. Future indagini archeologiche potranno confermare e dare risposte definitive su quanto scoperto".

- Come era Selinunte prima del VII secolo a.C.? (Guidasicilia.it)

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17 gennaio 2018
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