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Un decalogo per una convivenza civile in spiaggia

No a cellulari, cicche e vicini invadenti. 10 regole (magari ovvie) per contrastare la maleducazione da spiaggia

24 luglio 2017
Un decalogo per una convivenza civile in spiaggia

Siamo in piena estate e ci si può permettere di starsene comodi in spiaggia a rilassarsi. Ma è realmente così?
Il Codacons, dopo aver ricevuto molte segnalazioni di protesta per la maleducazione che spesso impera negli stabilimenti balneari, lancia da Catania un decalogo dei buoni comportamenti da spiaggia.
"Molti si muovono come se la battigia fosse tutta di loro proprietà e come se gli altri non esistessero, rovinando le vacanze ai vicini di ombrellone", dice Francesco Tanasi, segretario nazionale dell'associazione che protegge i consumatori. Ecco allora le dieci regole del bon ton, "frutto dell'elaborazione delle proteste ricevute. Qualche punto potrà anche sembrare ovvio, peccato che nessuno lo rispetti. Invitiamo pertanto gli stabilimenti balneari e i comuni a esporre questo decalogo, in modo da rendere le vacanze più piacevoli per tutti".

1) Telefonino? No grazie. Al primo posto delle lamentele negli scorsi anni c'era proprio lui, il telefonino. A quanto pare nemmeno quest'anno in vacanza riusciamo a farne a meno. Ma al vicino di ombrellone, che magari sta cercando di fare un meritato riposino, non interessa sapere i fatti vostri. Se proprio non potete farne a meno, escludete la suoneria, i toni della tastiera e conversate almeno a voce bassa. Se volete ascoltare la radio, infine, fatelo con la cuffia.

2) Fate largo, arrivo io. Rispettate lo spazio a voi destinato. Perché dovete invadere l'ombrellone del vicino? Anche lui ha diritto al suo spazio vitale. Inoltre sappiate che i corridoi tra una fila di ombrelloni e l'altra e i passaggi al mare sono destinati a tutti e, quindi, non vanno ingombrati né con la sdraio, né con i sandali o altre suppellettili.

3) Schizzi e spruzzi. È salutare entrare in acqua gradualmente. Se non lo volete fare, peggio per voi. Ma almeno evitate di tuffarvi con dei tonfi schizzando il vicino che da ore sta cercando di adattarsi pian piano alla temperatura dell'acqua gelata.

4) Doccia. Non state 3 ore sotto la doccia creando code chilometriche. La doccia al mare deve servire a rinfrescarvi non a lavarvi. Se siete sporchi lavatevi in albergo! Non usate poi saponi o shampoo: inquinano il mare.

5) Mamma: alzati e cammina! Se volete rimproverare vostro figlio o farlo uscire dall'acqua, non fatelo a distanza, urlando e disturbando il vicino che sta cercando di fare un pisolino. Alzatevi!

6) Campo di calcio e castelli. La spiaggia non è un campo di calcio. Se c'è uno spazio allestito allo scopo, ben venga una partitella, altrimenti ricordatevi che gli altri non sono contenti di ricevere le vostre pallonate in testa o sulla pancia. Stesso discorso per racchettone o frisbee. Va bene fare il classico castello, ma c'è un limite a tutto. Se il bambino vuol fare la pista per le biglie non può occupare mezza spiaggia costringendo gli altri bagnanti a salti mortali per non rovinare la pista. Sì alle gallerie, poi, ma no alle fosse!

7) Sport acquatici. Basta con i pericolosi e rumorosi acqua-scooter o barche a motore che arrivano fino a riva. Rispettate le leggi in materia.

8) Il mare non è una pattumiera! Non gettate le cicche di sigarette o la carta del gelato sulla sabbia. I resti del vostro pranzo non sono cibo per pesci. Cercate gli appositi cestini!

9) Ambulanti. Sappiate che vendono merce contraffatta e di pessima qualità. In ogni caso, se non c'è niente che vi interessi, si può dire un fermo "No grazie", senza bisogno di inscenare una discussione o contestare per 3 ore il prezzo per poi non acquistare nulla.

10) Cani. Rricordatevi di tenerlo sempre vicino a voi, con guinzaglio (o guinzaglio e museruola se è una razza a rischio di aggressività). Non lasciate che seppellisca zoccoli, lecchi chiunque si avvicini o sollevi valanghe di sabbia.

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24 luglio 2017
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