Vi auguriamo un buon Natale rivelandovi qualche curiosità sulla festa
Lo sapevate che... Le origini, le usanze e tutto ciò che meno si sa della Festa più Festa di tutte
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Senza troppi preamboli e, sostanzialmente, augurandovi un buon Natale, vi salutiamo in questa giornata rivelandovi qualche curiosità sulla Festa più Festa di tutte!
LO SAPEVATE CHE...
... nella Roma dell'imperatore Aureliano il 25 Dicembre si festeggiava il Dies Natalis Solis Invictus.
Il Natale non è una festa di origine cristiana, infatti esisteva già nel calendario romano ed è legata al culto solare. Nella Roma imperiale il 25 Dicembre si festeggiava il solstizio d'inverno, il nuovo sole che rinasceva risalendo verso il nord dopo aver toccato il punto più basso con l'entrata nella costellazione del Capricorno.
Foto di Lalupa - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Anche il nuovo anno legale cominciava in quei giorni, alla Kalendae Januarii, nel periodo immediatamente posteriore al solstizio d'inverno. Verso la fine del III secolo, nella Roma imperiale la "Festa del Sole che Rinasce" era diventata il culto più importante, soprattutto per l'influenza delle tradizioni orientali, in particolare del culto del dio Mitra, considerato Dio del Sole.
Tale culto fu introdotto a Roma nel 270 d.C. dall'imperatore Aureliano, originario della Dacia e figlio di una sacerdotessa del Dio Sole. Egli istituì il culto statale del Comes Sol Invictus, la cui festa era il Dies Natalis Solis Invictus (il giorno del sole che rinasce) che ricorreva, appunto, il 25 Dicembre.
All'inizio del IV secolo la festa era diventata talmente popolare a Roma che persino i cristiani vi partecipavano accendendo insieme ai pagani fuochi in onore dell'astro che rinasceva. Poi la Chiesa, per allontanare i fedeli da questa festa idolatrica pensò di fissare la nascita del Cristo, nuova luce del mondo, proprio il 25 Dicembre.
La prima notizia di una festa del Santo Natale a Roma risale all'anno 336 d. C. Inoltre il 24 Dicembre, nell'antico Egitto, si celebrava la nascita della divinità solare Horus, partorito dalla vergine Iside che era stata miracolosamente fecondata dal seme del defunto marito Osiride. Sono evidenti i parallelismi con la vicenda di Maria Vergine.
... l'Albero di Natale
Anche l'usanza dell'albero di Natale è ispirata al simbolismo solare. L'abete infatti, è il grande albero che nella tradizione pagana dell'Europa centrale e della zona alpina rappresenta il simbolo dell'albero cosmico che collega la terra al cielo e come il sole nutre tutti gli esseri viventi con i suoi frutti.
Questo simbolismo venne accolto dalla tradizione cristiana che lo collegò alla Croce di Gesù Cristo. Le luci che si appendono all'abete rappresentano da un lato la nascita del nuovo Sole e dall'altro la luce offerta all'umanità. I frutti e i doni appesi ai suoi rami sono il simbolo della vita donata da Gesù e i dolciumi il suo amore.
Riunirsi la notte di Natale intorno all'Albero significa essere in comunione con il Cristo, illuminati dalla sua luce, nutriti dalla sua linfa, pervasi dal suo amore. Già all'epoca dei Celti, era d'uso associare un'albero per ogni mese lunare. Il 24 dicembre, considerato giorno di rinascita del sole aveva anche lui un albero associato: l'abete.
Una leggenda racconta che alla fine del VII secolo un monaco tedesco San Bonifacio voleva convertire i druidi tedeschi dei pressi di Geismar e convincerli che la quercia non era un albero sacro. Dunque ne fece abbattere uno. Cadendo l'albero schiacciò tutto quello che si trovava sul suo passaggio a eccezione di un giovane pino. Si pensò al miracolo e il pino fu considerato l'albero di Gesù. Da allora, in Germania, si piantano dei giovani pini per celebrare la nascita del Cristo.
... il Presepe
È noto che la paternità del presepe sia attribuita a San Francesco d'Assisi che nel 1223 organizzò a Greccio, vicino Rieti, una sacra rappresentazione della nascita di Cristo. Nella rappresentazione non figuravano ancora Maria e Giuseppe, i pastori ed i Re Magi , è certo invece che vi fossero un bue ed un asinello veri.
La tradizione iconografica del Presepe è legata proprio alla nascita di Gesù. Dell'evento però i vangeli tradizionali parlano poco fatta eccezione per Luca e Matteo. Ad alimentare l'immaginario popolare e la produzione artistica sono stati, invece, i Vangeli apocrifi. All'inizio del III sec d.C. Origene (Scrittore e teologo cristiano nato ad Alessandria nel 185 e morto a Tiro nel 253 o 254) aggiunse la presenza nella stalla del bue e dell'asinello.
Il numero dei Magi ed il loro significato invece, fu fissato da San Leone Magno nel V secolo. Essi rappresentano la partecipazione universale alla Redenzione e si identificano con le tre razze umane: la semita, la giapetica e la camita. I tre, inoltre, rappresentano le diverse età dell'uomo: il primo è il re più giovane, il secondo identifica l'età matura ed infine, l'ultimo la vecchiaia.
... il più antico mercatino Natalizio
La città di Strasburgo (in Alsazia -Francia-) ospita, dal 28 Novembre al 31 Dicembre, da circa 500 anni il più antico mercatino di Natale del mondo, il "Christkindelsmärik" (letteralmente 'mercato di Gesù Bambino'). Un'atmosfera di magia e di festa che ha radici molto antiche.
La tradizione infatti, risale al Sacro Romano Impero Germanico e al giorno della festa di San Nicola in cui venivano distribuiti regali ai bambini. Questa lunga tradizione valse a Strasburgo il titolo di ''Capitale del Natale'' fino al 1992, titolo restituito alla città di Betlemme nel 1999.
Nel periodo natalizio a Strasburgo arrivano milioni di visitatori per ammirare la cosiddetta ''Strada della Luce'' tracciata da un'illuminazione tra le più brillanti d'Europa e l'abete più alto d'Europa circa 30 metri che illumina il centro della città.
... il personaggio di Babbo Natale
Il Babbo Natale come lo conosciamo oggi, con la lunga barba bianca e il vestito rosso, lo ha inventato nel 1931 l'illustratore e pittore Haddon Sundblom - meglio conosciuto come "Sunny" -, per una campagna pubblicitaria della Coca Cola.
Il Babbo Natale di Sundblom era perfetto, sia come icona per i bambini, sia come uomo della Coca Cola: più grosso del normale, di un rosso brillante, sempre allegro e con un ampio; rappresentazione perfetta di gioia e convivialità.
... la leggenda della Stella di Natale
Era la vigilia di Natale, in fondo ad una cappella Lola, una piccola messicana, pregava in lacrime chiedendo a Gesù cosa avrebbe potuto fare per dimostrargli il suo amore, non avendo neppure un fiore da mettere ai piedi del presepe. Tutto d'un tratto comparve una magnifica luce e Lola vide davanti a se un bellissimo angelo che le disse: "Gesù sa che lo ami, raccogli solo qualche fiore sul bordo della strada e portalo qui''.
Lola uscì e qualche minuto dopo tornò con in braccio un mazzo di verdure, le uniche cose che aveva trovato, che depositò con rispetto davanti al presepe in mezzo ai fiori che gli altri abitanti del villaggio avevano portato. Poco dopo nella cappella si sentì un breve sussurro, le erbe cattive portate da Lola si erano trasformate in bellissimi fiori rosso fuoco. Da quel giorno le stelle di Natale in Messico sono chiamate "Flores de la Noce Buena", fiori della Santa Notte.
Nel 1825, Joel Poinsett, ambasciatore americano in Messico riportò in America semi di Stelle di Natale facendole conoscere al mondo. Egli ne donò alcuni esemplari all'orto botanico di Philadelphia e, per ricordare questo gesto, alla pianta fu inizialmente dato il nome di poinsettia. Più o meno un secolo dopo, le prime piante furono portate in Europa e fu il direttore dell'orto botanico di Berlino ad attribuire alla poinsettia il nome botanico di Euphorbia pulcherrima, la più bella tra le Euphorbiaceae.