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Requiem di Mozart

L’ultima composizione di Mozart (K. 626), poi completata postuma dagli allievi dopo la sua morte

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Quando
mercoledì 30 gennaio 2019


L’ultima composizione di Mozart (K. 626), poi completata dagli allievi dopo la sua morte, nell’eccezionale interpretazione del Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania al Teatro Garibaldi di Modica. La stagione musicale della Fondazione Garibaldi, con la direzione artistica di Giovanni Cultrera, sovrintendente Tonino Cannata, si pregia di ospitare un grande appuntamento con artisti di fama internazionale, riuniti nell’esecuzione del Requiem in re minore di Mozart nel concerto “Mozart Requiem”.

Mercoledì 30 gennaio alle ore 20.30, protagonisti della serata saranno le voci del Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania, dirette dal maestro Luigi Petrozziello, il soprano Manuela Cucuccio, il contralto Maria Russo, il tenore Antonino Interisano e il basso Francesco Verna. Al pianoforte Gaetano Costa e Ruben Micieli. Attorno all’opera, da sempre avvolta da un alone di mistero circa l’identità del suo committente, ruotano innumerevoli leggende che nel corso degli anni si sono susseguite. Nel 1791 Mozart ricevette la commissione di un Requiem, ovvero di una “Missa pro defunctis”, da un nobile, si pensa il Conte Walsegg, rimasto prematuramente vedovo, che voleva eseguire l’opera nella ricorrenza della scomparsa  della moglie, attribuendosene la paternità. Mozart tuttavia, già malato e in miseria, non riuscì a completarla.

La moglie Constanze decise così di affidarne il completamento agli allievi più intimi del compianto marito, tra cui l’amico fidato Sussmayer, per potersi accaparrare il compenso. Nonostante sia chiara la notevole differenza tra la parte composta dal maestro e quella attribuibile ai diversi allievi, l’opera resta un indiscusso capolavoro. “Basta immergersi nell’Introitus e nel Kyrie, gli unici interamente autografi dei 12 pezzi – commenta nella nota di sala la professoressa Melù Anastasio, presidente della “Rachmaninov Academy” - immaginare le tenebre infernali nell’ostinato tetro del Confutatis o l’incanto della commovente preghiera nel Lacrimosa per cogliere la grandezza monumentale dell’opera, sintesi eccelsa della tecnica del contrappunto barocco e dell’uso della polifonia, nonché apoteosi mistica del bisogno umano di trascendenza.”

Il concerto di mercoledì 30 gennaio vedrà riunite sul palco del teatro modicano eccellenze internazionali per una serata all’insegna della grande musica.

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