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Bloccati i lavori per le villette vip di Scala dei Turchi

La Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento si è accorta che qualcosa non andava...

16 settembre 2013

Alla Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento è venuto qualche dubbio. Dopo la denuncia a colpi di foto dell’associazione ambientalista MareAmico, delle villette in cemento armato che stavano spuntando come funghi a Scala dei Turchi (Realmonte), arriva il passo indietro e il ripensamento. La ragione? "Si potrebbe recare pregiudizio al paesaggio". E’ scritto così nelle poche righe con cui gli uffici ministeriali annunciano di fatto lo stop ai lavori per ulteriori verifiche e accertamenti.

Claudio Lombardo di MareAmico, accoglie con gioia la notizia: "Siamo soddisfatti del fatto che la Soprintendenza sia tornata sui suoi passi". "La nostra è stata una battaglia atipica", spiega. "Non abbiamo mai scritto comunicati stampa o simili ma abbiamo semplicemente fotografato le brutture che stavano venendo fuori e postato tutto su Facebook". Di qui è nato un movimento di opinione ed è scoppiato un nuovo caso Scala dei Turchi. "Può essere un modo nuovo di fare politica ambientalista, è il potere della rete", conclude Lombardo.

Così dunque, sulla scrivania di sindaco, assessorati e società arriva il fermo ai lavori. "Considerato che, da accertamenti incrociati su tutti gli atti giacenti presso questa Soprintendenza sono emersi forti dubbi circa la legittimità di alcuni lavori già realizzati e di altri ancora da realizzare (…)" - si legge nel documento - "si ordina l’inibizione alla esecuzione di lavori senza autorizzazione o in difformità da precedenti autorizzazioni e comunque capaci di recare pregiudizio al paesaggio, e, la sospensione di quelli iniziati".

A seguito del battage mediatico, già la Procura di Agrigento, aveva aperto un’indagine sul caso acquisendo tutta la documentazione relativa a permessi e licenze. A seguire il caso, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo ed il sostituto Antonella Pandolfi. Gli stessi che si sono occupati dell’ecomostro demolito a giugno, sempre a Scala dei Turchi e dei tre edifici abusivi di Lido Rossello. E pure Legambiente Sicilia, da una prima analisi degli atti sulle concessioni alla lottizzazione, aveva denunciato gravi irregolarità chiedendo la sospensione degli atti concessori e autorizzatori.

Il progetto denominato "Borgo della Scala dei Turchi", prevedeva la costruzione di un residence a cinque stelle per inquilini esclusivi, sulla suggestiva spiaggia di Realmonte, candidata a diventare patrimonio dell’Umanità per la particolare falesia di marna bianca a picco sul mare. E proprio in quest’area, solo a giugno - dopo vent’anni di contenzioso giudiziario e proteste - si era giunti alla demolizione di un altro ecomostro. Le ville si andavano configurando come dei veri e propri gioielli deluxe. Piscine, terrazzi, accessi indipendenti e posto auto.

A gettare acqua sul fuoco erano state anche le parole del sindaco della cittadina, Pietro Puccio: "Le abitazioni saranno costruite armonizzandole ai luoghi ed evitando così la percezione delle brutture che può provocare il cemento grezzo". Ma per ora, anche la Soprintendenza ha detto "no". [Articolo di Valeria Catalano - Corriere del Mezzogiorno]

- Vieni a vivere al Borgo della Scala dei Turchi… Un villaggio vip con vista sul mare (Guidasicilia.it, 13/09/13)

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16 settembre 2013
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