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Dopo il nulla osta di compatibilità ambientale rilasciato dalla Regione Sicilia per dare il via alle trivellazioni in Val di Noto...

29 dicembre 2006

Dopo il nulla osta di compatibilità ambientale rilasciato dalla Regione Siciliana a favore della Enimed, società del gruppo Eni che si occuperà delle ricerche di petrolio in Val di Noto ed in provincia di Ragusa, Piero Torchi, sindaco di Modica, ha ribadito il suo NO alle trivellazioni.
Il sindaco del 'Comune Barocco' auspica ''che tutti i Comuni della provincia interessati al riconoscimento Unesco si attestino sulla stessa posizione'' e sottolinea che Modica ''si schiera con decisione e determinazione sul fronte del no e porrà in essere ogni iniziativa necessaria ad assecondare tale posizione fino a quando non si riaprirà un serio tavolo di concertazione con la Regione''.

''L'atteggiamento della Regione Siciliana sulla rinnovata autorizzazione di compatibilità ambientale a favore dell'avvio delle trivellazioni, a fronte di pronunciamenti negativi di ordine politico di una raffica di ordini del giono di senso opposto approvati dall'Ars, la dice lunga di una vicenda che ha tutti i caratteri della sicilianità iconografica negativa, imbarazzanti silenzi, trasversalità evidenti, decisioni verticistiche, tentativi di anacronistica colonizzazione del territorio'', ha detto Torchi.
''Pesano in questa vicenda non solo gli atteggiamenti di chi poteva bloccare questo processo e non l'ha fatto, ma anche i silenzi di tanti, sempre pronti a giudicare e a condannare, oggi assolutamente disponibili a giustificare la nuova colonizzazione del territorio. Pesa il silenzio del Governo nazionale e soprattutto di alcuni ministri, pronti a minacciare la crisi di governo se si realizza il Ponte sullo Stretto scapito della tranquillità degli uccelli migratori, ovvero pronti ad assecondare piccole polemiche locali con roboanti comunicati e mai presenti su una emergenza che minaccia di minare dalle fondamenta il territorio della Sicilia orientale ed il Val di Noto in particolare'', ha detto ancora il sindaco di Modica.
''Noi diciamo No sin dall'inizio alle ricerche petrolifere - ha ribadito Torchi - e manteniamo inalterata la nostra posizione senza infingimenti o tentennamenti nella consapevolezza che si tratta di una battaglia giusta, priva di colore politico ma condivisa da gran parte dei cittadini''.

Le tappe fondamentali sulla vicenda delle trivellazione nella Val di Noto
In mancanza di un Piano Energetico Regionale e Nazionale, il 31 marzo 2004 la Regione Siciliana, puntando ancora sulle energie fossili, diede la concessione alla società americana Panther Resourch Corporation unitamente ad altre tre compagnie Italiane (Eni, Sarcis, Edison) di poter effettuare con un disciplinare-cartabianca, ricerche, trivellazioni, coltivazioni, permessi per serbatoi, condotte e quant'altro, in gran parte del territorio della Sicilia. In particolare autorizzò la società texana, la Panther Resources Corporation, ad operare in una zona dove si trovano ben otto città inserite nella Heritage List dell'Unesco con le rispettive zone-cuscinetto, nonché Siti d'Importanza Comunitaria (Sic), e Zone di Protezione Speciale (Zps), territori con vincolo paesaggistico, idrogeologico e comunque ad alta vocazione turistica già avviata e con forte presenza di agricoltura biologica e di qualità: 746,37 chilometri quadrati e 15 comuni distribuiti tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania. Si passa da Modica ad Avola, da Comiso a Rosolini, da Vizzini a Chiaramonte Gulfi. Per arrivare a Noto, capitale dell'omonimo Val di Noto, celebre nel mondo per le bellezze naturali e l'architettura barocca, premiata nel 2003 dall'Unesco col marchio doc di patrimonio dell'umanità.
La Regione, a firma dell'ex assessore all'industria Marina Noè (Udc), ha dato il permesso alla Panther di coltivare i giacimenti degli idrocarburi che verranno scoperti a seguito delle ricerche compiute nel periodo di durata del permesso o a seguito delle ricerche compiute in regime di concessione. Inoltre, si legge nel disciplinare che regola l'operazione chiamata ''Fiume Tellaro'', la società americana ha ''il diritto di costruire, esercitare e mantenere un sistema, parziale o completo, di serbatoi e condotte, allo scopo di raccogliere e conservare gli idrocarburi grezzi, e di trasportarli dai campi di produzione ai centri di utilizzazione, raffinazione ed esportazione''. Ma non solo: ''Tale sistema può comprendere le stazioni di spinta iniziali o intermedie e relativi serbatoi, i macchinari annessi, le condotte principali e secondarie (...), le stazioni di scarico, terminali e di spedizione e i relativi collegamenti, oltre ai mezzi di comunicazione''.
Anna Giordano, rappresentante di spicco del Wwf siciliano, ritiene che ''eventuali trivellazioni nel Val di Noto potrebbero avere ripercussioni sul fiume Tellaro, il quale attraversa meraviglie naturali e sfocia nella celebre e pluriprotetta Oasi di Vendicari, fondamentale per la migrazione degli uccelli''. Un pericolo che ha scatenato la reazione degli agricoltori e che ha spinto alcuni di loro a fondare un comitato di protesta a cui stanno aderendo sempre più cittadini.

- www.notriv.it

 

 

 

 

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29 dicembre 2006
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