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Dopo in Sole, il Vento. La Sicilia come centro nazionale dell'energia rinnovabile: un sogno che diventa realtà

03 aprile 2007

Dopo l'accordo tra Enea ed Enel, che a Priolo Gargallo (SR) realizzeranno il Progetto Archimede con la costruzione del primo impianto al mondo che integrerà un ciclo combinato a gas con un impianto solare termodinamico (leggi), la Sicilia rafforza il suo nuovo profilo di centro nazionale dell'energia rinnovabile, con l'accordo di partnership firmato ieri tra Api Nova Energia, consociata del Gruppo Api, e Iberdrola, società spagnola leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili, per la realizzazione di circa 350 MW di impianti eolici in Sicilia e Puglia.
L'accordo prevede, ha annunciato l'Api, ''l'ingresso in joint venture del partner iberico nella società Ser-Società Energie Rinnovabili titolare delle autorizzazioni necessarie per la costruzione di sette parchi eolici nelle province di Agrigento, Messina, Palermo e Foggia, controllata da Api Nova Energia, il cui amministratore delegato è Mauro Sartori. Api Nova Energia manterrà il controllo dell'operazione''.

L'investimento complessivo previsto per il completamento del progetto, pari a un impegno finanziario di circa 600 milioni di euro, sarà realizzato tramite un project finance messo a punto da un pool di banche che ha come capofila Royal Bank of Scotland.

''L'iniziativa si pone ai primissimi livelli in Italia per potenza installata e livelli di produzione attesi - è scritto in un comunicato diffuso dalla società italiana - e comporta un significativo contributo al taglio delle emissioni di sostanze nocive ed inquinanti nell'atmosfera, consentendo di muovere un importante passo in avanti nel rispetto degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. In particolare, il progetto nel suo complesso consentirà di ridurre, per circa seicentomila tonnellate, le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera''.
L'accordo arriva al termine di un percorso di sviluppo e di investimenti del Gruppo Api nel settore dell'energia eolica, iniziato nel 2000 con il piano di diversificazione delle tradizionali attività petrolifere ed energetiche. A tal riguardo il gruppo Api ha già ampliato la propria presenza nel settore delle fonti rinnovabili completando alcuni significativi investimenti fra cui il più importante network di produzione di energia rinnovabile dalle biomasse (60 Mw), impianti eolici già in esercizio (30 Mw), oltre alla centrale a ciclo combinato Igcc di Falconara Marittima (280 Mw), che resteranno fuori dall'accordo.

Un accordo che insieme a quello stipulato tra Enea ed Enel, vanno a nozze con il volere degli italiani, finalmente più attenti e preparati per quanto riguarda l'utilità e la ''bontà'' dell'utilizzo delle energie alternative. Infatti secondo l'indagine ''La diffusione e l'affermazione delle energie alternative'', presentata alla III edizione di Energetica, il convegno annuale dedicato ai grandi temi dell'energia e della sostenibilità, oggi come oggi i cambiamenti climatici preoccupano oltre l'80% degli italiani che vedono nelle fonti pulite la strada efficace per invertire la marcia e chiedono interventi nei settori dell'industria e dei trasporti.
Sempre secondo l'indagine, condotta da Format per conto di Repubblica e Somedia, tra le fonti rinnovabili energetiche più conosciute c'è l'eolico (85,7%) seguita dall'energia idraulica (74,2%) e da quella solare, più distaccata però, con il 49,7%.
Sul fronte delle azioni, quelle ritenute più utili per produrre miglioramenti nell'ambiente sono la riduzione dei consumi energetici nei settori dei trasporti (81,6%) e dell'industria (79,4%).

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03 aprile 2007
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