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Dove e come dovrebbe soffiare il vento in Sicilia. Tra impianti eolici da costruire e quelli da vietare

04 gennaio 2007

L'Enel ha concluso le operazioni di messa in parallelo di tre nuovi impianti eolici in Sicilia per una potenza complessiva di 35,8 Megawatt. A comunicarlo è stato ieri il gruppo con una nota che spiega che l'entrata in servizio dei nuovi impianti permette di evitare emissioni di anidride carbonica in atmosfera per 53.700 tonnellate l'anno.
L'operazione, parte di un piano del valore di oltre 4 miliardi di euro, mira a fare di Enel la società dell'energia più avanzata al mondo nella ricerca di soluzioni innovative per ridurre l'impatto ambientale della produzione e distribuzione di energia elettrica.
In particolare, il 29 dicembre scorso Enel ha effettuato il primo parallelo di due impianti: si tratta del campo eolico di Sclafani Bagni 3 (PA), che ha una potenza pari a 4,3 MW, e dell'impianto di Carlentini 2 (SR), in grado di erogare una potenza di 14,5 MW. Il giorno successivo, il 30 dicembre, Enel ha effettuato il primo parallelo dell'impianto siciliano più grande costruito nel 2006. Si tratta del campo eolico di Contrada Colla Caltavuturo (PA), costituito da 20 macchine eoliche per 17 MW di potenza.

E la ricerca di fonti di energia alternativa sembra sarà l'obiettivo primario dell'Isola nel 2007. Nel territorio provinciale di Enna, per esempio, si prevede la realizzazione sia di due impianti a biomasse, che dovrebbero trovare ospitalità nell'area di sviluppo industriale di Dittaino, sia diversi impianti eolici, si parla addirittura di 36, forse troppi per un territorio come quello della provincia ennese, che dovrebbe privilegiare l'ambiente. Infatti, da un allarme lanciato dall'assessore regionale alla famiglia, Paolo Colianni, sembra che sul territorio ennese sono previsti ben 36 impianti eolici, un assurdo, senza contare che sarebbero deleteri dal punto di vista ambientale. Allo stato attuale un impianto eolico è in funzione nel territorio di Nicosia, impianto che produce un quantitativo di elettricità in grado di alimentare una popolazione di 67 mila abitanti, mentre nei territori di Centuripe e Regalbuto è stata autorizzata la realizzazione di due impianti eolici in zone impervie, impianti che potrebbero produrre energia elettrica in grado di alimentare,complessivamente, una popolazione di 130 mila abitanti, anche se l'energia prodotta sarà incanalata nella condotta centrale.
Gli altri impianti coinvolgono la maggior parte dei comuni ennesi, tra cui il capoluogo, ma non tutti sono d'accordo per la realizzazione dell'impianto, anche se a monte potrebbe esserci un ritorno economico per il comune, anche se di poca entità.

Il primo comune a manifestare propositi di rinunzia è stato Pietraperzia in quanto ha ritenuto gli impianti ''svantaggiosi per gli interessi della comunità locale'' che si vogliono realizzare a Vigna d'Ascari ed in altri quattro terreni confinanti nelle contrade Canneto, Pietraficili, Cacciatore e Marano. La giunta pietrina ha rinviato la questione al consiglio comunale perché il ''parco eolico viene ritenuto antitetico con il processo di valorizzazione turistica delle risorse culturali ed ambientali che sono nel territorio e che fanno parte di quel processo di valorizzazione previsto dal Pit 11 Enna -Turismo, tra archeologica e natura''. Anche altri comuni dell'ennese hanno manifestato propositi di rinunzia, così come l'assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, sollecitato dall'assessore Paolo Colianni, sta valutando la ipotesi di esprimere parere negativo per la realizzazione di questi impianti eolici in particolari zone del territorio provinciale dove si va a valorizzare l'ambiente.

Dal punto di vista dell'Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV) e l'Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili (APER), più che le rimostranze dei comuni, è la politica regionale a non saper bene organizzare lo sviluppo dell'eco-energia in Sicilia.
Le due associazioni, riferiscono in un comunicato congiunto, divulgato il 28 dicembre scorso, ''prendono atto dell'azione condotta dalla Regione Sicilia attraverso la circolare n.17/06 sugli Impianti di produzione di energia eolica in Sicilia, in relazione alla normativa di salvaguardia dei beni paesaggistici''. Anev e Aper hanno denunciato ''come questa operazione comporti drammatiche ricadute sugli investimenti attualmente in corso nella Regione, che tra l'altro vieta la realizzazione di impianti eolici a una distanza inferiore ai 5.000 metri dalle abitazioni''. Secondo quanto riferiscono le associazioni, la circolare dispone anche che le limitazioni, le esclusioni e condizioni indicate si applicano anche a tutti i progetti per i quali, alla data di pubblicazione della circolare stessa, non sia stato ancora emesso il provvedimento di giudizio di compatibilità ambientale. ''La determinazione di questa norma - hanno scritto ancora le due associazioni - che non trova alcun precedente in tutta la normativa europea, viene interpretata come una netta opposizione alla realizzazione e allo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio''.

''Si constata con rammarico - hanno concluso Anev e Aper - che tutta la produzione normativa volta al sostegno e all'incentivazione delle fonti rinnovabili perde di efficacia davanti a provvedimenti di carattere locale che non concorrono al conseguimento degli obiettivi di utilizzo e sviluppo delle fonti rinnovabili dalle direttive europee''.
Le due associazioni stanno anche valutando la possibilità di coordinare un'azione legale con i propri associati per contrastare l'applicazione di questa norma.

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04 gennaio 2007
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