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Ecco come Pizzo Sella potrebbe essere restituito alla città di Palermo mondata dagli scempi dell'abusivismo

09 febbraio 2008

Nei mesi scorsi l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Palermo ha bandito un 'Concorso internazionale di idee' per riqualificare quella che, a ragione, è stata soprannominata la ''collina del disonore'': Pizzo Sella, la montagna che sovrasta la spiaggia di Mondello (uno luoghi più belli di Palermo), che ha vissuto e vive tutt'oggi, l'avvilimento della sconsideratezza dell'abusivismo edilizio. 
L'obiettivo del concorso era lo sviluppo di innovative, realistiche, rigeneranti, linee guida per la riqualificazione dell'area, nell'ottica e nell'auspicio della resa di Pizzo Sella alla città di Palermo.
La ferita di Pizzo Sella è ancora aperta, e incrocia storie e persone, difese e accuse, acquisti in buona fede e famiglie che vi abitano, ma il fatto è che la soluzione vera non si è trovata e le case stanno lì, arrampicate sulla montagna, ad osservare Palermo. Il Concorso aveva lo scopo di individuare attraverso un masterplan, soluzioni dettagliate ed articolate, utili a prefigurare soluzioni a che il capoluogo si riappropri di un milione di metri quadri di collina scoscesa e rocciosa sottoposta a vincolo idrogeologico, paesaggistico e boschivo, lottizzata abusivamente tra il 1978 ed il 1983 in una zona destinata a verde agricolo, oggi corredata da opere d'urbanizzazione primaria, strade, servizi a rete, ecc. 
La partecipazione al concorso, che è stata sentita e numerosa, ha dato i suoi frutti, che si possono ammirare in questi giorni in mostra nell'ex deposito delle locomotive di Sant'Erasmo.

Ascensori e bacini d'acqua. "Così rinasce Pizzo Sella"
di Paola Nicita (la Repubblica/Palermo,  08 febbraio 2008)

Il dilemma è un po' quello della vita: affrontare i problemi a muso duro o cercare una riconciliazione? Abbattere le case di Pizzo Sella o pensare ad un restyling? A questa domanda che rimane sospesa, provano a rispondere gli architetti che hanno partecipato al concorso internazionale di idee per la riqualificazione paesaggistica, urbanistica e architettonica di Pizzo Sella, organizzato dall'Ordine degli architetti di Palermo. Le proposte per il concorso e i progetti premiati sono adesso in mostra a Sant'Erasmo, in occasione del Congresso nazionale degli architetti che si svolge fino a domani in città.

Tre i premiati, con due ex aequo per il secondo e il terzo posto; e poi tre menzioni per singoli concorrenti. La commissione, presieduta da Franco Zagari si è dichiarata disposta a raccogliere “proposte a tutto campo”, ma per l'attribuzione del primo premio (10 mila euro) si è scelto un progetto che alla base ha una sostanziosa fattibilità. Nel senso che agisce sulle abitazioni preesistenti trasformandole in edifici di uso sociale e apportando solo alcune modifiche, come raccontano gli architetti Paolo Venturella, Rita De Simone, Leonarda Chirco, Emanuele Guglielmi, Roberto Biondo, Domenico Arrostuto in collaborazione con Giovanni Castronovo, che spiegano: “Abbattere - dicono - non è realmente percorribile. Così abbiamo pensato di migliorare i collegamenti della collina con la parte di via dell'Olimpo, installare ascensori verticali a basso impatto visivo e trasformare otto abitazioni in rifugi. Molta attenzione verrà riservata ai percorsi naturalistici, non dimentichiamo che la collina è parte della riserva di Capo Gallo”. Nell'ottica di questa attenzione, una grande cellula fotovoltaica e un bacino per depurare l'acqua, oltre ad un centro ricerca scientifico naturalistico.

I secondi premi (5 mila euro ciascuno) sono stati attribuiti al gruppo di Roberta Albiero e a quello di Luc Léotoing: il primo propone una diminuzione della volumetria delle abitazioni e una riconversione in “casa sostenibile”, con pareti di pietra e verde, il secondo progetto definisce l'esistenza di un “quarto paesaggio” ovvero un paesaggio che ritrova la propria naturalità, con cinque parchi in varie quote della collina. I terzi premiati hanno scelto due strade decisamente differenti: il gruppo guidato da Matteo Facchinelli (con Federica Mometto, Ettore Pasini, Alessandro Dotti, Sebastiano Provenzano) propone una sorta di “risarcimento” per la collina, mentre “abbattiamo tutto” è lo slogan per il gruppo guidato da Cristian Catania (con Francesca Ristuccia, Luciana Pacucci, Enrico Venturini, Francesca Mercadante, Andrea Aprile, Gianluca Bozzia).
Spiega il team di Facchinelli: “La soluzione da noi proposta è una sorta di armistizio, per restituire alla città uno dei suoi luoghi più belli. Un tentativo di recuperare e chiedere perdono per lo scempio compiuto. Quindi 'riscrivere' le abitazioni e destinarle alla fruizione pubblica, realizzare un parco per il trekking, privilegiare le soluzioni 'verdi'. Abbiamo pensato a grandi vele da porre sulle abitazioni, che hanno una funzione sia estetica che pratica, perché creano strutture con microclima per una produzione energetica alternativa”.
Di tutt'altro segno il progetto, senz'altro il più coraggioso, di Catania, che dice: “Le abitazioni sulla collina vanno abbattute, c'è una sentenza molto chiara. Di cosa si discute ancora, dove è finita l'etica? E poi crediamo che se da un luogo noto per esperienze negative partisse una iniziativa così fortemente connotata al senso della legalità, l'effetto mediatico positivo sarebbe unico nel suo genere”. Così Pizzo Sella avrebbe i colori delle essenze arboree di montagna, per disegnare una superficie di 'pixel verdi', disseminata di parchi, musei a cielo aperto, percorsi naturalistici, un orto botanico. Il costo della rimozione delle abitazioni? Per le tabelle professionali, 300 euro al metro cubo.

[Guarda le foto dei progetti]

 

 

 

 

 

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09 febbraio 2008
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