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Fuochi e fiamme in Sicilia

Il caldo, lo Scirocco e la colpevole mano dell'uomo, le causa dei numerosi incendi che in questi giorni hanno interessato l'Isola

23 giugno 2006

Il caldo che ha superato i 40°, il forte vento di Scirocco che ha soffiato fino a 30 km/h, e l'immancabile e colpevole mano dell'uomo in questi ultimi giorni hanno trasformato la Sicilia in un inferno. Fuoco e fiamme sono divampate in diverse aree del palermitano, nel trapanese, nel ragusano e nel catanese.
Incendi che hanno mandato in fumo centinaia di ettari di natura e che hanno minacciato da vicino anche zone abitate. Continui e alacri gli interventi dei vigili del fuoco, della Protezione civile e della Marina militare intervenuta coi propri mezzi.
Ancora stamane sono otto i fronti di fuoco in Sicilia. I più vasti sono a San Martino delle Scale, sulle colline palermitane, e a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, dove le fiamme sono vicine al centro abitato. Sono in azione in entrambi i casi elicotteri e Canadair.

Fuoco nella riserva dello Zingaro.
Un incendio di vaste proporzioni ha interessato la scorsa notte e tutta la giornata di ieri la splendida riserva naturale orientata dello Zingaro, tra San Vito lo Capo e Castellamare del Golfo. Nonostante l'impiego di un elicottero della Forestale, di due Canadair della Protezione civile e di un centinaio di uomini, tra forestali e vigili del fuoco, le fiamme hanno divorato l'area protetta, la prima istituita in Sicilia. Le operazioni sono state rese fortemente difficoltose a causa del forte vento di scirocco,  che ha tratti ha reso addirittura proibitive le operazioni. Numerose decine gli ettari di riserva distrutti. Per gli investigatori ci sono pochi dubbi sulla matrice dolosa del rogo, che sarebbe stato appiccato in più punti. Le fiamme, infatti, sono divampate nei pressi di Baglio Scodello, hanno quindi interessato l'omonimo bosco e si sono estese verso contrada Scardina. Quasi certa la natura dolosa dell'immane rogo.
Oltre all'incendio di vaste proporzioni che ha interessato lo Zingaro, tutto il territorio trapanese è stato interessato ieri da decine di incendi. I più imponenti ad Alcamo e Castellammare del Golfo. Alle falde di monte Bonifato, nel territorio alcamese, le fiamme hanno lambito alcune abitazioni. I danni, fortunatamente, sono limitati. Nella zona di Castellammare, il fuoco ha seriamente minacciato di distruggere un'area demaniale. La centrale operativa del comando provinciale di Trapani ha ricevuto decine di segnalazioni.

Fuoco nel Parco dell'Etna.
Ed ha continuato a bruciare  per oltre 50 ore una vastissima area del Parco dell'Etna, in territorio di Adrano (CT). L'incendio, divampato martedì pomeriggio da almeno tre diversi punti fuoco, ha divorato nelle sole prime 12 ore centinaia di ettari di ginestre, vegetazione bassa e macchia mediterranea a Trave di Monte Turchio. All'alba di mercoledì sono ripresi gli interventi dei mezzi aerei che si sono susseguiti per tutta la giornata. Ancora ieri sul fronte sono stati impegnati un elicottero del Corpo forestale che ha effettuato decine di lanci. Impegnato anche un Canadair del dipartimento nazionale della Protezione civile e un elicottero AB212 della marina militare.
Anche questo grave incendio è probabilmente stato appiccato in maniera dolosa.

Incendio ''tossico'' a Palermo.
La zona del palermitano non è stata interessata solo da incendi nelle campagne o nelle zone montuose. Infatti un gravissimo incendio è divampato ieri alla periferia di Palermo, nel quartiere San Lorenzo, in un deposito di auto da demolire. L'incendio ha causato una fitta nube nera visibile da tutta la città. A fare da combustibile per le fiamme, i copertoni abbandonati e le parti in plastica delle automobili: proprio questo rende molto probabile che la colonna di fumo sia tossica. Sono stati dunque allontanati da case e uffici gli abitanti della zona, dove si trovano anche le sedi di Telecom, Tim, Mediaset, H3g e dell'ipermercato Auchan.
Gli uomini dell'Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) hanno subito messo sotto osservazione il nuvolone nero, e da questi si aspettano tutte le analisi che risulteranno dai rilievi immediatamente attivati. Ieri infatti il direttore dell'Arpa, Sergio Marino, ha detto ''è ancora troppo preso per stabilirne il tasso di tossicità''. Tuttavia, ha proseguito Marino, ''consigliamo alla gente che abita tra piazza Niscemi e via San Lorenzo di non mettersi sottovento e di chiudere balconi e finestre''.
Per facilitare l'arrivo dei mezzi antincendio, la via in cui si trova il deposito - Via Ugo La Malfa - è stata chiusa al traffico. Bloccata anche la linea ferroviaria da Palermo a Punta Raisi: Trenitalia ha deciso di fermare i convogli per evitare possibili intossicazioni.
Sul luogo dell'incendio hanno lavorato tre squadre dei vigili del fuoco e più un mezzo speciale dei pompieri arrivato dall'aeroporto.
La fiamme hanno provocato tre esplosioni, una delle quali in un magazzino di surgelati in cui un gruppo di vigili del fuoco erano al lavoro: non ci sarebbero comunque feriti.
Secondo una prima ricostruzione, ha spiegato il questore di Palermo, Giuseppe Caruso, ''sembrerebbe da escludersi l'ipotesi dolosa''.

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23 giugno 2006
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