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Greenpeace denuncia la decisione di Intesa Sanpaolo di finanziare il nucleare sovietico di 40 anni fa

11 marzo 2008

Riceviamo e pubblichiamo...
Greenpeace: Banca Intesa finanzia il nucleare sovietico di 40 anni fa!
Gli attivisti di Greenpeace di Catania hanno manifestato oggi (martedì 11 marzo 2008) presso gli sportelli di Banca Intesa Sanpaolo di Corso Italia 91, per denunciare la decisione del Gruppo di finanziare il completamento di due reattori nucleari sovietici anni '70 a Mochovce (Slovacchia): progetto che vede il coinvolgimento di Enel.
La Banca ha già concesso una linea di credito di circa 100 milioni di euro, senza aver ricevuto alcuna garanzia sulla sicurezza dei reattori.

Gli attivisti hanno consegnato volantini per informare i clienti di Intesa Sanpaolo sui gravi rischi connessi al completamento dei reattori di Mochovce, a circa 550 Km da Venezia. "Si tratta di un progetto estremamente pericoloso perché i reattori - tecnologia sovietica di 40 anni fa - non hanno alcun guscio di contenimento che possa proteggerli da eventi esterni come la caduta di un aereo" afferma Claudio Chibbaro, responsabile del Gruppo Locale di Greenpeace di Catania. Oggi i reattori di terza generazione vengono costruiti con un doppio guscio di contenimento, eppure Enel ha dichiarato che non intende realizzare alcuna protezione, definendo la caduta di un aereo un evento improbabile.

Il progetto verrà avviato in totale mancanza di partecipazione pubblica, in quanto l'attuale Governo non intende effettuare alcuna procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, negando ai cittadini la possibilità di influenzare il processo decisionale. "Questo rappresenta una chiara violazione della normativa europea e Greenpeace ha già provveduto a citare in giudizio il Governo slovacco" ricorda Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace. "Greenpeace crede che Intesa Sanpaolo possa fare lo stesso passo di ING Group, che ha già deciso di ritirarsi dal finanziamento di Mochovce. Nel 2007 proprio in seguito alle pressioni di Greenpeace Unicredit Group e Deutsche Bank si sono ritirate dal finanziamento di una centrale nucleare in Bulgaria - continua Tedesco - Banca Intesa Sanpaolo si presenta, almeno a livello pubblicitario, come un soggetto responsabile che ha a cuore l'ambiente. Tuttavia, aver concesso il credito senza aver ottenuto chiare garanzie sulla sicurezza di Mochovce, oltretutto in mancanza di uno studio di Valutazione Impatto Ambientale, rappresenta un fatto di grave irresponsabilità".

Greenpeace si domanda se Enel renderà mai pubbliche tali informazioni, o se la sicurezza dei cittadini europei debba essere lasciata nelle mani dei soli manager della Società.

Per ulteriori informazioni:
I retroscena dei reattori di Mochovce

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11 marzo 2008
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