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I parchi come valore di crescita per il Paese. Si è concluso ieri il 5° Congresso nazionale di Federparchi

05 giugno 2006

Si è concluso ieri, domenica 4 giugno, nel Parco dell'Etna, il 5° Congresso di Federparchi, l'organizzazione unitaria delle aree protette italiane che da quasi vent'anni promuove l'importanza dei nostri territori e che raggruppa 23 parchi nazionali, 127 parchi regionali, 24 aree marine protette e il centinaio di riserve naturali italiane.
Tanti i personaggi, le associazione e gli Enti che hanno partecipato al Congresso, fra cui il neo ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che è intervenuto a Trecastagni venerdì 2 giugno.

I vari rimandi tra le intenzioni del Ministro Pecoraro Scanio e le richieste di Federparchi hanno evidenziato una sintonia nel progetto futuro dei Parchi italiani e una comune esigenza di valorizzazione per tutto il nostro patrimonio naturale.
Il Ministro nel suo intervento aha infatti sottolineato il lavoro importante della Federazione e si è impegnato a rapportarsi con questa, quale indispensabile interlocutore istituzionale. ''Dobbiamo insieme - ha dichiarato il Ministro - dare un segnale innovativo oltre che invertire la tendenza a perdere fondi''. Pecoraro Scanio ha inteso lanciare, dalla Sicilia, un vero e proprio programma di lavoro basato sulla applicazione efficace delle Legge 394. ''La 394 - ha detto - è una legge importantissima che va ripresa, in qualche parte modificata attraverso, però, dei semplici atti amministrativi e di indirizzo,  ma non va stravolta''.

Il Ministro ha dedicato una sottolineatura di rilievo anche alle procedure di infrazione comunitaria che rendono gravemente inadempiente l'Italia: ''E' urgente - ha annunciato - un piano di uscita da questa pessima condizione, più rigore nel rapporto con l'Europa e l'applicazione delle norme comunitarie''. Accelerazione anche sulle nomine dei nuovi presidenti dei parchi, da scegliersi in base alle competenze riconosciute anziché alle tessere di partito. Istituzione, già la prossima settimana, di un Gruppo tecnico sulle aree marine protette, valorizzazione del Corpo Forestale dello Stato come organo di polizia ambientale e buon ultima, la possibilità di avviare una ricognizione degli usi civici a fini di tutela ambientale, ''per recuperare la vera identità territoriale e culturale del nostro Paese''.
''Il Governo deve rilanciare il sistema dei parchi in Italia, che è stato danneggiato da tagli economici rilevanti e soprattutto da una scarsa cultura su quanto essi siano fondamentali sia per la salvaguardia della biodiversità sia per il turismo di qualità nel nostro Paese'', ha affermato ancora il ministro all'Ambiente. ''Se l'Italia si chiama anche Belpaese - ha detto il ministro - lo deve anche alla grandissima qualità della sua fauna, della sua flora e del suo paesaggio. La Sicilia, per esempio, ha un grande insieme di aree naturali che vanno valorizzate e incoraggiate''.

''I parchi sono un valore per il Paese e possono essere un fattore di crescita'', ha affermato il presidente di Federparchi, Matteo Fusilli. ''Quello che si è riunito oggi nel Parco dell'Etna - ha detto Fusulli nel suo intervento - è un sistema di aree protette esteso, articolato e maturo che per estensione si colloca nei primi posti in Europa, con ben oltre il 10% della superficie nazionale, il 15% se tiene conto di tutti i siti di tutela territoriale. Con una varietà di ambienti che grazie alle scelte dello Stato, delle Regioni e di altri enti, sono sottoposte a un regime speciale di gestione: dalle pendici delle montagne più alte alle pianure agricole, dai fiumi principali, alle isole minori, da tratti di costa ai bacini idrici dell'interno, dalle zone umide a superfici marine in gran numero''.
Un rete, che secondo il presidente della Federparchi, è ''capace di collegare gli aspetti della tutela con quelli della promozione di uno sviluppo locale alternativo, di saldare il rigore scientifico con la partecipazione delle comunità residenti''. ''Le potenzialità di questo sistema - ha rilevato Fusilli - sono grandi e rappresentano oltre che lo strumento per garantire la sopravvivenza di paesaggi unici, di habitat e specie animali e vegetali in quantità anch'esse da primato, un patrimonio su cui la nazione può e deve contare per costruire una prospettiva di crescita in grado di valorizzare ogni parte del Paese e in particolare le parti più pregiate, quelle che sono identificate, anche all'estero come il volto dell'Italia''.
Per questo, ha ricordato Fusilli, la Federparchi ha tempo sollecitato ''l'avvio di fase nuova, di un vero e proprio rilancio dell'intero sistema, che lo attrezzi di fronte alle necessità della sua crescita e ne stabilisca con esattezza il ruolo nel panorama istituzionale''.

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05 giugno 2006
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