Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

L'Ue ha ratificato il ''pacchetto energia-clima'' per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare i consumi energetici ''puliti''

24 gennaio 2008



















Il collegio dei commissari della Commissione europea ha dato il via libera al piano dell'Unione per contrastare i cambiamenti climatici.
Si tratta di un pacchetto di proposte legislative sulle quali il consiglio Ue aveva giù trovato l'intesa nel marzo dello scorso anno, fissando gli obiettivi sintetizzati con la sigla "20-20-20". Ovvero il raggiungimento del 20 per cento della produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento del 20 per cento dell'efficienza e un taglio del 20 per cento nelle emissioni di anidride carbonica. Traguardi da raggiungere tutti entro la data del 2020.
Per quanto riguarda l'Italia, dovrà tagliare il 13% di emissioni di C02 nei settori non inclusi nel sistema di scambio di emissioni (Ets) e dovrà aumentare del 17% i consumi energetici da fonti rinnovabili entro il 2020, rispetto ai livelli del 2005.

Ora i commissari hanno definito meglio quegli obiettivi, articolandoli in cinque differenti normative alle quali verrà aggiunto un documento sugli aiuti di Stato. Oltre che al vaglio del Parlamento europeo, il documento dovrà passare l'esame degli Stati membri. Bruxelles spera di approvare le misure entro il 2008, ma il Commissario Barroso ha già detto di aspettarsi "negoziati difficili". Un'anticipazione della durezza dello scontro che si consumerà in sede europea è stato possibile osservarlo recentemente in occasione della discussione della normativa per la riduzione delle emissioni di CO2 da imporre alle case automobilistiche nella produzione di nuove vetture. Il pacchetto per la lotta ai cambiamenti climatici dell'Unione, oltre agli obiettivi del 20-20-20 prevede anche un aumento della quota di utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti del 10 per cento.

Greenpeace: sostegno al pacchetto sull'energia approvato dall'Ue - Greenpeace sostiene pienamente l'impegno della Commissione europea a incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili in Europa ma, secondo l'Associazione, i progetti di legge avrebbero dovuto essere più incisivi e ambiziosi. L'implementazione del target del 20% al 2020 è fondamentale per avviare una rivoluzione energetica pulita con cui fronteggiare la crisi climatica e aumentare la sicurezza energetica dell'Europa. Tuttavia, l'obiettivo di aumentare al 10% il consumo di biocarburanti nel settore dei trasporti è sbagliato e dovrebbe essere accantonato. Al momento i criteri di sostenibilità proposti dalla Commissione sono insufficienti e il target solleva gravi preoccupazioni sulle sue ripercussioni ambientali e sociali. L'impegno per ridurre le emissioni europee del 20% al 2020 è un passo indietro che non fa onore alla volontà dell'Europa di guidare la lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta di un obiettivo inferiore agli stessi impegni di riduzione assunti a Bali da tutti i Paesi industrializzati (taglio del 25-40%). Greenpeace continuerà a battersi affinché l'Europa riduca le proprie emissioni del 30 per cento al 2020. E' questo lo sforzo necessario per contenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto di +2°C, così come confermato dalle attuali conoscenze scientifiche.
Greenpeace infine critica fortemente l'apertura della Commissione alle tecniche di "cattura e stoccaggio della CO2" (CCS), una tecnologia ancora immatura, costosa e potenzialmente dannosa che rappresenta una scusa per continuare a costruire centrali a carbone, con la falsa promessa che possano essere "CO2 free".
Ci vorranno infatti 20 anni per verificare gli aspetti economici e tecnici del CCS, mentre le fonti rinnovabili sono già oggi a disposizione.
 
Legambiente: il pacchetto Ue sull'energia positivo ma poco ambizioso - "Un pacchetto positivo ma meno ambizioso di quanto ci si aspettava, soprattutto da un'Europa leader nella lotta ai cambiamenti climatici". Con queste Legambiente ha commentato il pacchetto energia della Commissione Europea. Secondo Legambiente sulle rinnovabili Bruxelles ha ideato un sistema pasticciato che rischia di mandare in fumo i risultati raggiunti dall'Europa, oggi motore trainante sull'eolico e sul solare. La proposta di creare una borsa europea delle rinnovabili e di mettere in competizione le imprese dei singoli Stati mina le fondamenta di politiche nazionali collaudate come quella spagnola o quella tedesca, che negli ultimi quattro anni ha fatto balzare il peso delle fonti pulite dal 4,5% al 10,5%.
Giudizio positivo invece sulla riforma dell'ETS, il sistema europeo che vincola le emissioni di CO2 dei grandi complessi industriali. A partire dal 2013 i permessi ad inquinare saranno a pagamento e finalmente si potrà far valere il principio del "chi più inquina più paga".
Sul clima però si poteva fare di più. Dopo aver strappato lo scorso dicembre a Bali, l'impegno dei paesi industrializzati a ridurre i gas a effetto serra del 20-45 % entro il 2020, Bruxelles è rimasta ferma al suo obiettivo di minima: quello di una riduzione del 20 %. Una misura insufficiente se si vuole evitare che la temperatura del pianeta salga oltre i 2° C rispetto ai livelli pre-industriali. "L'Ue confermi da subito il taglio del 30% dando così un segnale chiaro al resto del mondo”, ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, secondo il quale "ora per l'Italia è veramente suonata la sveglia. Il pacchetto clima energia non ha penalizzato il nostro paese, ma c'è bisogno di misure credibili se non vogliamo far diventare un abisso il ritardo nei confronti di Kyoto e del resto d'Europa. Dallo stop alle centrali a carbone al potenziamento dei trasporti ferroviari, l'Italia è chiamata con un'urgenza a un impegno decisivo".

WWF: dall'Europa ci saremmo aspettati obiettivi più elevati - Una maggiore determinazione ed un obiettivo di almeno il 30% di riduzione delle emissioni di gas serra, è quanto si aspettava il WWF dal pacchetto energia-clima dell'Ue. Quale leader globale nella lotta ai cambiamenti del clima, secondo il WWF, l'Unione Europea dovrebbe pianificare il successo dei negoziati internazionali, non il loro fallimento.
Il target del 20% assume non solo che gli altri Paesi industrializzati facciano poco o nulla, ma non è neppure in linea con l'accordo raggiunto a Bali, dove in plenaria è stato votato un documento che dice che i paesi sviluppati dovranno tagliare le proprie emissioni tra il 25 e il 40% entro il 2020. Il WWF ritiene quindi che si rendono necessari drastici miglioramenti delle misure proposte da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio.
"La Commissione Europea ha presentato una proposta relativamente debole, e non un singolo paese europeo ha appoggiato target più ambiziosi" ha dichiarato Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia. "Un taglio delle emissioni del 20% entro il 2020, rispetto a quelle del 1990 - ha proseguito -, è in realtà una cura più "leggera" di quello che sembra: questo perché l'Unione Europea ha già ridotto le sue emissioni di circa il 10% rispetto ai livelli del 1990. E' difficile in questo modo per l'Europa arrivare a quella necessaria svolta verso la Nuova Rivoluzione industriale di cui parla e di cui ha drammaticamente bisogno". "Ed è un piccolo sforzo anche rispetto ai rischi drammatici per il nostro Pianeta - ha concluso Candotti -, dovuti ai cambiamenti climatici, come lo scioglimento dei ghiacci dell'Artico e la migrazione di milioni di persone nei paesi in via di sviluppo a causa delle alluvioni e della siccità".
Il WWF però saluta con favore il target del 20% di energia dalle fonti rinnovabili. Ritiene comunque che il sistema di certificazione proposto per i biocarburanti, deve essere reso più concreto, per dare la certezza che questa fonte di energia venga prodotta in modo sostenibile e rispettando i principi di equità e di giustizia sociale. Infine, il WWF auspica che il Parlamento e il Consiglio Europei affrontino il pacchetto energia e clima dedicando una corsia preferenziale e veloce, anche in vista delle prossime elezioni del Parlamento Europeo del 2009.

 

 

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

24 gennaio 2008
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia