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La forte scossa di terremoto con epicentro nel mare della Grecia ha spaventato anche tutto il Sud Italia

09 gennaio 2006

Una forte scossa di terremoto, di magnitudo di 6.9 gradi della scala Richter, è stata avvertita l'altro ieri in tutta la Grecia, con particolare intensità nella capitale Atene. Fortunatamente non si sono avuti né danni né di vittime e nella stessa capitale greca non si sono registrate scene di particolare panico.
La scossa, registrata alle 13.35 locali (le 12.35 italiane), è stata avvertita anche in diverse regioni meridionali d'Italia. È stato avvertita perfino al Cairo, che dista quasi mille chilometri da Atene. In Grecia, le autorità hanno riferito solo di alcuni lievi danni all'aeroporto dell'isola di Citera.
Secondo l'Osservatorio sismologico di Atene, il terremoto ha avuto il suo epicentro a 215 chilometri a sud di Atene, più o meno fra le isole di Kitira e Creta. I testimoni hanno descritto la scossa tellurica come ''lunghissima''.
Una seconda, più debole scossa, avrebbe avuto il suo epicentro nell'isola di Cefalonia.
Il Dipartimento della Protezione civile italiana insieme con le autorità greche, con le quali sono stati in stretto contatto, hanno escluso il rischio di uno tsunami nel Mediterraneo.

Quindi solo un grande spavento. Una scossa di tale intensità può causare, in linea generale, vittime e gravi danni, eppure non è andata così.
Come già accennato, il sisma è stato avvertito anche nel Sud Italia. Numerose in Puglia le richieste di intervento ai vigili del fuoco: decine e decine di telefonate hanno intasato il centralino della sala operativa dei vigili del fuoco di Bari.
La scossa di terremoto è stata nettamente avvertita in Sicilia, in particolar modo a Catania e provincia, intorno alle 12.36. La zona in cui l'evento è stato maggiormente avvertito è stato il centro storico della città. Molti cittadini, pensando che il sisma fosse collegato all'Etna, hanno telefonato, allarmati, ai centrali di vigili del fuoco, carabinieri e polizia. La scossa percepita distintamente nella Sicilia orientale, è stata avvertita anche dai cittadini palermitani che abitano ai piani più alti.

E subito dopo l'Etna, per quello che sembra essere un caso, è stato interessato dalle 13.19 da uno sciame sismico: i ricercatori dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania hanno registrato una trentina di terremoti sulla zona sommitale del versante sud-ovest del vulcano. Due gli eventi di maggiore intensità: il primo alle 14.26 di magnitudo 2.4 e l'altro alle 17.09 di magnitudo superiore a tre gradi. Quest'ultimo è stato nettamente avvertito nella zona di Adrano. L'epicentro è stato localizzato a 5 chilometri a nord di Ragalna.
Per gli esperti dell'Ingv lo sciame sismico sull'Etna è collegato all'attività tettonica della zona e non è di origine vulcanica e non ha collegamento, se non temporale, con quanto avvenuto in Grecia.
''È stata la profondità focale delle scosse sismiche (localizzate a più di 50 chilometri di profondità a far resistere bene anche le regioni italiane che hanno avvertito il terremoto, come Puglia, Calabria e Sicilia orientale''. Questa la spiegazione del direttore dell'Istituto di geofisica e vulcanologia Enzo Boschi.
''Dopo pochi minuti dall'evento sismico - ha detto Boschi - mi sono sentito con il responsabile della protezione civile Guido Bertolaso e abbiamo escluso la possibilità di uno tsunami sia per la profondità del sisma sia perché la magnitudo non è stata superiore a 7. A parte la paura non ci dovrebbero essere conseguenze. Certo - ha aggiunto - ci saranno altre scosse senza provocare particolari problemi''.

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09 gennaio 2006
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