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Presto saremo fritti... o lessi

Gli scienziati concordano: l'effetto serra è una certezza e il Pianeta Terra si sta riscaldando più in fretta del previsto

30 gennaio 2007

È cominciata ieri mattina nella sede dell'Unesco, a Parigi, la riunione degli scienziati dei diversi paesi che dovranno definire il rapporto sul riscaldamento della Terra. Circa cinquecento esperti insieme per dare il loro verdetto sul riscaldamento climatico che minaccia il Pianeta entro la fine del secolo. Il loro rapporto verrà presentato venerdì, ma intanto sono note già le conclusioni di massima degli scienziati: i rischi legati ai mutamenti climatici sono concreti e le cose vanno peggio di quanto si pensasse.
Il riscaldamento procede più in fretta del previsto: per la fine del secolo il rialzo termico, già calcolato fra i due gradi centigradi e i quattro e mezzo, potrebbe arrivare a sei gradi. Con conseguenze profonde e catastrofiche per tutto il Pianeta Mondo
.
La catastrofica notizia, diffusa ieri dal quotidiano britannico ''The Independent'' dopo aver letto una bozza dello studio in anteprima, non è altro che una conferma a quanto è stato messo nero su bianco prima nella relazione del consigliere economico del primo ministro britannico Tony Blair e recentemente dal rapporto della direzione Ambiente della Commissione europea. Insomma, ormai  restano pochi dubbi che il surriscaldamento del pianeta sia dovuto all'effetto serra, come rimane poco da immaginare quali saranno le conseguenza.

A Parigi i delegati della Commissione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici (Ipcc) sono impegnati a redigere un ''documento sulle intenzioni dei decisori'', sintesi in una decina di fogli delle circa mille pagine del loro quarto rapporto scientifico (il precedente era stato redatto nel 2001). Il testo sarà negoziato riga per riga prima di essere approvato. Il dato di base, tuttavia, è ormai noto: non soltanto l'entità del fenomeno, ma soprattutto la sua rapidità costituiscono un ''grave rischio''.
L'Ipcc, che ha analizzato la situazione climatica del pianeta è ''uno strumento attraverso il quale si può esprimere una forma di consenso nella comunità scientifica e che permette di agire da interfaccia con la politica'', ha spiegato Hervé Le Treut, uno degli esperti della commissione creata dall'Onu. ''Il clima cambia, e su questo non vi possono essere dubbi. Ci si chiede se la causa debba attribuirsi agli esseri umani: e la risposta è sempre più certamente affermativa. I progressi scientifici stanno confermando i risultati delle prime simulazioni, e a queste valutazioni possiamo aggiungere oggi ulteriori rischi di cui in precedenza avevamo una minore consapevolezza'', continua lo scienziato francese.
Alcuni processi infatti sono in grado di amplificare i cambiamenti climatici se si supera un certo livello critico di temperatura: ''Il rischio più grave è quello legato alla velocità del cambiamento e alle conseguenze destabilizzanti che questo può avere a tutti i livelli, compresi quelli sociale e politico''.

Secondo quanto preannunciato dall'Independent, gli scienziati sostengono che la situazione climatica è aggravata dall'instaurarsi di una specie di ''circolo vizioso'' ormai in atto e che non si sa bene come fermare. L'aumento della temperatura fa aumentare infatti l'evaporazione di oceani e mari, rendendo più denso il vapore acqueo nell'atmosfera, e di conseguenza intensificando l'effetto serra. Dal 1970 a oggi, la concentrazione di vapore acqueo è aumentata del 4 per cento, e questo porta a modelli climatici che indicano un riscaldamento di ben sei gradi per la fine del secolo. Inoltre, il surriscaldamento globale indebolisce le capacità del pianeta assorbire l'anidride carbonica (il principale gas-serra) in eccesso nell'atmosfera. Questo potrebbe accrescere del 44% le concentrazioni di CO2 atmosferico, con la conseguenza di un aumento della temperatura media di 1,2 gradi in più del previsto dai modelli climatici precedenti.

Per quanto riguarda le cause dell'aumento delle temperature registrato nell'ultimo secolo, la comunità scientifica è sempre stata divisa. Diversi esperti la fanno rientrare nel normale avvicendamento tra periodi freddi e caldi che ha accompagnato i 180 milioni di anni di vita della Terra. Il rapporto che l'Ipcc presenterà venerdì, il quarto da quando è stato fondato nel 1988, non potrà però che incrinare qualche certezza, vista anche la fama di imparzialità e di serietà dei climatologi coinvolti.
C'è il 99% di probabilità, hanno concluso gli esperti, che i livelli di anidride carbonica e il riscaldamento globale siano nettamente più alti rispetto alla variazione media degli ultimi 650mila anni. Dunque non solo assistiamo a un aumento generale delle temperature, ma questo è provocato dagli ultimi 250 anni di sviluppo economico. ''Rispetto al terzo rapporto, è aumentata in modo considerevole la valutazione sulle dimensioni dell'impatto del contributo umano sul recente cambiamento climatico. I segnali antropogenici, vale a dire i segni visibili dell'influenza umana sul clima, sono evidenti non solo nelle temperature medie globali della superficie terrestre'', si legge nel documento, ''ma anche in quella degli oceani''. Sulla Terra ormai si stanno rapidamente ridimensionando le temperature estreme e stanno diminuendo i ghiacciai dell'Artico. ''E' altamente probabile (più del 95 per cento di probabilità) che il riscaldamento osservato nell'ultimo mezzo secolo non possa essere spiegato senza un'influenza esterna (l'attività umana)'', hanno insistito gli scienziati.
 
- Global Warming: The vicious circle (The Independent)

- Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) 

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30 gennaio 2007
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