Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Quanto pesiamo sull'ambiente? Oggi a Palermo si parlerà di ''Impronta ecologica e sociale''

Un'impronta per assumere un atteggiamento più responsabile verso l'ambiente

26 ottobre 2004

Oggi a Palermo si parlerà di Impronta ecologica e sociale.
Il gruppo di lavoro tematico "Impronta" della Rete Lilliput - Nodo di Palermo, le associazioni Artemisia, Estelas, Yellow Hop, PalermoinbiciclettaSeminario Permanente per l'acqua di Palermo, Verdi Ambiente & Società, Greenpeace, Cittadini per la salute, Mirto Verde, con il patrocinio del Dottorato di Ricerca  in Fisica Tecnica Ambientale dell'Università di Palermo, hanno organizzato l'incontro dal titolo: "L'impronta ecologica e il Global Footprint  Network: quanto pesiamo sull'ambiente  e come facciamo a ridurre l'impatto antropico".
L'incontro si terrà nella Sala delle Capriate di Palazzo Steri, a Piazza Marina.

Che cos'è l'impronta ecologica
Il concetto di impronta ecologica si può sinteticamente riassumere così: ogni attività umana può essere rapportata all'estensione di suolo terrestre necessario a fornire le materie prime e l'energia richieste e lo smaltimento di rifiuti prodotti. Un metodo pratico basato su una teoria che ribalta sostanzialmente l'approccio classico (quanti abitanti può sostenere un territorio) calcolando invece quanto territorio è necessario per sorreggere un dato "carico umano". Il metodo dell'impronta viene utilizzato oggi da governi e organismi internazionali (in Italia già da diverse regioni: Toscana ed Emilia Romagna) tra cui il WWF Internazionale nella stesura del Living Planet Index, l'indice che segnala lo stato di conservazione delle risorse del nostro Pianeta. 

Immaginiamo di racchiudere una città sotto una cupola emisferica di vetro trasparente che lasci entrare la luce ma impedisca alle cose materiali di qualunque genere di entrare e uscire. Perché i cittadini di questa città possano continuare a vivere, la cupola dovrebbe coprire una quantità di terreno (composto da zone agricole, foreste, fiumi e altri ecosistemi) contenente le risorse necessarie per produrre energia, alimenti ed altri beni nonché per per assorbire i rifiuti e l'inquinamento prodotto. Questo è il modo più semplice per comprendere il concetto di impronta ecologica: la quantità di superficie coperta dalla cupola corrisponde alla "impronta ecologica" della comunità che vive sotto di essa. 

E' del tutto evidente che se i cittadini che vivono sotto la cupola consumano molte risorse (ad esempio mangiando molto di più del necessario o consumando molto carburante) l'impronta ecologica di ognuno di essi aumenta notevolmente. Possiamo quindi definire l'impronta ecologica come: la quantità di territorio produttivo necessario per sostenere il consumo di risorse e la richiesta di assimilazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione.  In genere questa quantità viene espressa sotto forma di ettari/procapite/anno anche se più recentemente si usa il termine "unità di superficie" per tener conto di alcuni fattori di correzione che si utilizzano per meglio rappresentare l'impronta ecologica

In Italia, il Gruppo Impronta ecologica e sociale della Rete Lilliput (www.retelilliput.org), si è impegnato a diffondere questo indicatore per indurre i cittadini ad assumere un atteggiamento più responsabile verso l'ambiente.  L'impronta è stata calcolata per diverse città come Bologna, Catanzaro, Ancona, e per varie regioni italiane tra cui la Liguria.  Il Galles ha recentemente deciso di adottare l'impronta ecologica come indicatore principale per le sue politiche di sostenibilità.

Come si calcola l'impronta ecologica
Si considerano 9 categorie di territorio o di ecosistema (terreno "utilizzato" per la produzione di energia o l'assorbimento di CO2, ambiente edificato, orti e serre, terreni arabili, terreni a pascolo, foreste gestite, foreste vergini, aree non produttive, superficie marina)  e 5 categorie di consumo (alimenti, abitazioni, trasporti, beni di consumo, servizi).  Alcuni esempi su base annuale e stazionaria: 
1 Kg di pane richiede all'anno 9,7 mq
1 Kg di carne bovina 140 mq
1 Kg di vegetali 2,6 mq
5 Km percorsi per ogni giorno lavorativo comportano una necessità annuale di: 122 mq se percorsi in bicicletta,  303 mq in autobus,  1530 mq in automobile. Quanto capitale naturale ci serve? 
Agli italiani servirebbero almeno altre due "Italie".  Per far vivere tutti gli abitanti della Terra come noi europei  occorrerebbero almeno due pianeti. Da qui discende un problema di equità e di impatto sull'ambiente.

Programma
Saluti del Rettore Ch.mo Prof. Ing. Giuseppe Silvestri

Interventi
Francesco Vizzini
, referente GLT Impronta del nodo Lilliput di Palermo: L'attività della rete Lilliput e del Gruppo di Lavoro Tematico "Impronta ecologica e Sociale".
Mathis Wackernagel, inventore del metodo dell'Imporonta Ecologica e direttore del "Centre for Sustainability Studies at Anàhuac University of Xalapa", Messico: L' Impronta ecologica e il "global footprint network
Prof. Ing. Gianfranco Rizzo, coordinatore del dottorato in Fisica Tecnica Ambientale dell'Università di Palermo: le attività didattiche e di ricerche del dottorato in  Fisica Tecnica Ambientale dell'Università di Palermo.

Interventi delle Associazioni sul significato dell'impronta applicato alla nostra città sui temi aria, mobilità, acqua e suolo.

Per calcolare l'impronta ecologica personale vedi www.myfootprint.org

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

26 ottobre 2004
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia