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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell'Associazione ''Decontaminazione Sicilia''

16 aprile 2007

In data 14 aprile si è riunita l'assemblea dell'associazione ''Decontaminazione Sicilia'', ed è stato redatto il seguente Comunicato Stampa:

La gestione dell'emergenza ha determinato, in Sicilia, una procedura di attuazione del piano di gestione dei rifiuti considerata illegittima dalla Commissione Europea, che per tale ragione ha chiesto la condanna dell'Italia innanzi alla Corte di Giustizia UE.
Secondo la Corte dei Conti la violazione delle direttive europee in materia di appalti pubblici, ha comportato l'affidamento della realizzazione di 4 inceneritori a prescindere dall'acquisizione dell'informativa antimafia. Tale comportamento, definito particolarmente imprudente dalla suddetta Corte, ha comportato che una delle società riunite in associazione temporanea di imprese, aggiudicataria di due dei quattro inceneritori risultasse infiltrata dalla criminalità mafiosa.

Tale piano regionale dei rifiuti ha sovvertito tutti i principi comunitari e nazionali sullo smaltimento dei rifiuti, essendo fondato sulla preponderanza dell'incenerimento dei rifiuti  e comportando di fatto la disincentivazione della raccolta differenziata.
Un ricorso così massiccio all'incenerimento avrebbe determinato un preoccupante aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera nei siti previsti.
I livelli delle emissioni per le sostanze tossiche  e persistenti (diossine, furani etc.), pur rientrando all'interno dei limiti di legge, sarebbero infatti risultati non compatibili ambientalmente col territorio e con le popolazioni esposte, sulla base dei parametri indicati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Gli uffici regionali competenti, che avevano già negato le autorizzazioni alle emissioni per due impianti e si accingevano a farlo anche per gli altri, sono stati prima esautorati e poi decapitati con la rimozione dei dirigenti agli stessi preposti, nei confronti dei quali sono state attivate illegittime procedure di licenziamento.
Le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, negate dagli uffici regionali, sono state successivamente rilasciate a livello ministeriale, attraverso procedure successivamente riconosciute illegittime dallo stesso Ministero dell'Ambiente.
I tribunali amministrativi regionali che si erano pronunciati in maniera severa contro il suddetto sistema, sono stati esautorati attraverso norme costituzionalmente illegittime e lesive  dell'autonomia  della regione siciliana. 

Malgrado i gravissimi rilievi degli organi comunitari, malgrado i rilevanti vizi  evidenziati dai tribunali amministrativi siciliani, malgrado il giudizio severissimo della Corte dei Conti, malgrado il pesante impatto ambientale e sanitario, malgrado i pesanti costi sociali ed economici, malgrado l'esistenza di alternative sostenibili già adottate in tutti i paesi più avanzati, malgrado l'opposizione delle popolazioni interessate, il piano rifiuti Sicilia viene caparbiamente difeso e sostenuto da una classe politica sorda e cieca a qualsiasi richiamo del buon senso e della ragione.

Associazione ''Decontaminazione Sicilia''

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16 aprile 2007
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