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Stabilito il nuovo calendario venatorio siciliano 2013-14

Le doppiette siciliane potranno cominciare a sparare dal prossimo 15 settembre

09 agosto 2013

Sono stati firmati ieri mattina dall'assessore alle risorse agricole e alimentari della regione Sicilia Dario Cartabellotta, una serie di decreti in materia di regolamentazione del prelievo venatorio per l'annata 2013- 2014. Lo comunica la regione in una nota.
E' stato ritirato il calendario di recente decretazione (2013-2014) e si è proceduto ad nuova pubblicazione per la prossima stagione che tenga conto delle prescrizioni previste dal piano regionale faunistico venatorio 2013/2018 nonché del parere dell'Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
Si è inoltre proceduto all'emanazione di un decreto per la regolamentazione dell'attività di caccia nei siti di "natura 2000" costituiti da aree protette destinate alla conservazione della biodiversità, denominate zone di protezione speciale (Zps) e zone speciali di conservazione (Zsc) che hanno l'obiettivo di garantire il mantenimento ed il ripristino di habitat e conservazione di specie particolarmente minacciate mediante specifiche misure di conservazione stabilite dagli stati membri.

Il decreto relativo al calendario di caccia 2013-2014 prevede che i cacciatori residenti in Sicilia esercitino l'attività per un numero complessivo massimo di tre giornate settimanali a scelta, esclusi martedì e venerdì, nei quali l'esercizio dell'attività è vietato, da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto.
Nel dettaglio, è stata prevista una preapertura dal 1° al 14 settembre 2013 per il coniglio selvatico, all'interno della quale sono state poi individuate tre specifiche giornate da destinare alla tortora e 4 al colombaccio.
L'apertura della stagione di caccia è stata invece fissata dal 15 settembre 2013 al 30 gennaio 2014, anch'essa distinta in specifici periodi da destinare alle diverse specie.

"Con questo provvedimento si conclude una lunga e tormentata stagione conflittuale tra mondo della caccia e quello ambientalista - ha affermato l’assesssore Cartabellotta - nell'ambito della quale l'amministrazione è stata costretta a mettere in atto le sentenze emesse dagli organi giurisdizionali. Abbiamo così coniugato le esigenze prioritarie di tutela del patrimonio faunistico con le aspettative del mondo venatorio considerando che l'attività venatoria ha riflessi positivi sull'economia dei territori rurali". [AGI]

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09 agosto 2013
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