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Tutta quell'acqua risucchiata dall'agricoltura. Contro l'aumento della crisi idrica le proposte del Wwf

18 luglio 2006

Siccità e desertificazione sono due parole con le quali, negli ultimi anni, stiamo facendo sempre più i conti. Le scarse precipitazioni di quest'anno hanno creato e stanno creando gravi problemi idrici. Nell'area del Mediterraneo è valutata in una cifra notevole: circa il 20% in meno rispetto alle medie degli anni precedenti.
La causa principale, non ci sono più dubbi, è da attribuire ai mutamenti climatici e la risposta globale, quantomai difficile, è quella di metter in atto politiche ambientali diverse, negli accordi come quelli di Kyoto qualche possibile speranza. Intanto il punto della situazione non è tra le più rosee, e mentre si aspettano possibili risultati dalle politiche ambientaliste, bisogna subito chiedersi: come affrontare la scarsità d'acqua? Ci sono cause che contribuiscono al consumo eccessivo di acqua e quindi alla sua scarsità?

Secondo un dossier del Wwf intitolato ''Siccità nel Mediterraneo - Le proposte del WWF'' l'irrigazione e l'uso dell'acqua in agricoltura è diventata una vera idrovora del sistema idrico e fluviale: in parole molto semplici il Wwf accusa l'agricoltura di usare troppa acqua. E di essere addirittura invogliata a farlo.
I fenomeni di siccità nell'area del mediterraneo, sostiene il Wwf, ''saranno sempre più frequenti e dannosi: molti di questi saranno peggiorati dall'irrigazione in agricoltura, l'attività più idrovora nel nostro bacino''. Il dossier mostra come le zone irrigate siano raddoppiate dagli anni Sessanta a oggi. L'irrigazione in agricoltura rappresenta oggi il più grande ''consumatore'' d'acqua del Mediterraneo, ben più dell'industria e ovviamente dell'uso civile: infatti, utilizza il 65% del totale dell'acqua consumata.

Si è accennato ad un ''invogliamento'' all'utilizzo eccessivo d'acqua in agricoltura, secondo il Wwf, infatti, le sovvenzioni dell'Unione europea e dei governi nazionali hanno incoraggiato l'abbandono di colture meno bisognose di acqua (per esempio l'ulivo e gli agrumi) agevolando invece coltivazioni irrigue come il mais e la barbabietola da zucchero. L'irrigazione è continua, non limitata ai mesi estivi e utilizzata per far crescere le colture più velocemente e con una taglia maggiore anche in zone aride e in periodi siccitosi.
Il Wwf, dunque, chiede ai governi di ''sospendere le sovvenzioni per le irrigazione nelle aree povere di acqua''.
A fronte della diminuzione di precipitazioni la domanda d'acqua nell'area Mediterranea è raddoppiata negli ultimi 50 anni. E le proiezioni non sono incoraggianti: ci saranno ulteriori riduzioni di precipitazioni così come un aumento del 25% dei consumi entro il 2025 nei paesi delle coste Est e Sud del Mediterraneo in particolare Egitto, Turchia e Siria. La siccità ha già causato gravi danni costando 11 miliardi di euro in Europa nel 2003. La scorsa estate il settore agricolo in Spagna ha perso più di 2 miliardi di euro per la siccità.

''Il fenomeno della siccità è particolarmente evidente in queste settimane - dice Michele Candotti segretario Generale Wwf Italia - i nostri corsi d'acqua sono ormai in secca: alla luce di questo dossier appare evidente come sia proprio la mancata gestione integrata delle acque il vero problema dei nostri fiumi, non la scarsità di pioggia che ha caratterizzato questo periodo nel nord Italia. Da noi ogni problema di gestione delle acque si trasforma immediatamente in una 'crisi idrica' per una serie di questioni mai risolte. La più importante è la mancanza di un'autorità riconosciuta, che possa realmente governare la politica dell'acqua a livello di bacino idrografico ripartendo in modo sostenibile la risorsa per ogni uso partendo dall'agricoltura e all'idroelettrico garantendone all'ambiente naturale (fiumi, falde, laghi). Sono le autorità di bacino gli enti a cui ridare autorevolezza per il governo dell'acqua così come previsto da una direttiva che l'Italia non ha ancora applicato. Per questo il Wwf Italia ha recentemente presentato un reclamo alla Commissione Europea''.
Insomma, con un bene fondamentale come l'acqua sempre più limitato e carente, nasce l'esigenza di stabilire in che quantità ogni ''consumatore'' può usufruirne, e che ci sia un'autorità che lo decida prima che sia troppo tardi.
 
- ''Drought in the Mediterranean - WWF policy proposals'' (sintesi in italiano)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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18 luglio 2006
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