Una task force di entomologi, chimici, agronomi e ingegneri contro il punteruolo rosso

"Il numero 20 sembra godere di buona salute, il 25 è ormai spacciato". Parlano come se fossero dei medici al capezzale dei pazienti i tecnici dell'Università di Palermo che nei giorni scorsi hanno presentato la stazione di rilevamento e di cure chimiche per combattere il punteruolo rosso, il coleottero che sta distruggendo le palme italiane. Il progetto, all'avanguardia, si chiama "Palmintro" ed è stato finanziato per mezzo milione di euro dall'assessorato regionale all'Agricoltura e Foreste.
Una task force di entomologi, chimici, agronomi e ingegneri da più di un mese ha recintato un giardino proprio di fronte alla facoltà di Ingegneria, per controllare lo stato di salute delle palme canariensi con l'ausilio di strumenti tecnologici. Perché il punteruolo rosso non danneggia solo l'apice vegetativo ma scava gallerie dentro il tronco. "E' un insetto ubriacone - semplifica Stefano Colazza, entomologo alla facoltà di Agraria - capace però di resistere senza ossigeno per tre giorni, gli basta chiudere gli opercoli e diventa inerte".

Con un altro progetto, per 30mila euro, guidato dal professore Giuseppe Filardo, i dipartimenti di ingegneria chimica e idraulica effettueranno campionamenti sui flussi di linfa, sulla capacità di fotosintesi e il grado di riflessione e assorbimento dell'energia solare. Contemporaneamente saranno applicate terapie a base di prodotti chimici, autorizzati per soli per 4 mesi dal ministero.
La lotta al punteruolo registra una fase tecnologica, ma intanto l'epidemia avanza: per una palma abbattuta ce ne sono quattro che si ammalano. Le ultime sono quelle di Villa Napoli, come segnalato al sito di Repubblica. "Non possiamo permetterci di perdere un pezzo del paesaggio", conclude Giuseppe Barbera, docente di arboricoltura.

Fonte: la Repubblica/Palermo.it