Andare in volo in Sicilia è roba da ricchi!
Un volo Palermo-Roma andata e ritorno costa più di un volo a/r Roma-New York

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Mille euro per un volo di andata-ritorno Palermo-Roma e 885 euro, nello stesso giorno, per un'andata e ritorno Roma-New York.
Al coro di polemiche per il caro voli dalla Sicilia si aggiunge l'ex sindaco di Catania Enzo Bianco, che sul proprio profilo Facebook ha postato le foto della schermata della compagnia aerea Ita che evidenziano la sproporzione dei costi dei biglietti aerei per raggiungere l'isola.
"Semplicemente scandaloso - scrive Bianco nel suo post - Guardate attentamente. Stessi giorni, stessa compagnia. Biglietto andata e ritorno Palermo-Roma: 1005 euro. Biglietto andata e ritorno Roma-New York: 885 euro. Senza parole! E non parliamo dei voli per Catania. Bisogna unire tutte le forze ed impedire questo sconcio".
Dalla Regione Siciliana, il presidente Renato Schifani informa che la giunta ha deliberato all'unanimità la sua proposta di dare incarico immediatamente a una struttura legale specializzata in ricorsi all'Antitrust, denunciando quello che sembra un vero e proprio "cartello" tra Ita e Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori a operare su quel percorso.
"È un fatto inaccettabile - ha detto Schifani - che una struttura pubblica come Ita abbia realizzato un'operazione di "cartello" con Ryanair per evitare che ci siano altri concorrenti che possano incidere sui prezzi, decidendo il rialzo delle tariffe, che arrivano fino a 700 euro. Questa è una situazione scandalosa che non può trovare accoglimento da parte delle istituzioni e che penalizza la popolazione siciliana".
Intanto ieri pomeriggio, all'ingresso dell'aeroporto "Falcone Borsellino", un gruppo di giovani dell'associazione "Nun si parti" ha manifestato esponendo uno striscione e distribuendo volantini ai passeggeri in arrivo per protestare contro il caro-voli.
"Tornare in Sicilia ha dei costi proibitivi, che durante i periodi di festa diventano così alti da risultare inaccessibili - dice Giovanni Castronovo -. Il vero dramma è che i siciliani non abbastanza ricchi da potersi permettere di tornare a casa per Natale sono gli stessi che dalla Sicilia sono stati spinti alla fuga, perché le università non hanno abbastanza posti per accoglierli; perché per una visita in un ospedale siciliano si può attendere anche anni; perché qui di lavoro ce n'è ben poco, spesso a condizioni che rasentano la schiavitù. Si deve investire per creare le condizioni affinché gli 800 mila siciliani, che dalla Sicilia sono stati buttati fuori dalla fame e dalla miseria, di tornare e di restare qui", conclude.
Proprio per accendere i riflettori sul fenomeno dell'emigrazione forzata, l'associazione "Nun si parti", insieme alle Consulte e i forum delle Madonie, ha promosso una fiaccolata di bentornato agli emigrati a Petralia Soprana, che si svolgerà il 27 dicembre alle 18:00.