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Tre progetti per "ricucire" i lembi urbani del territorio etneo

"Mənd It - Ricucire lembi urbani": a "Le Ciminiere" di Catania mostra aperta al pubblico per i prossimi tre mesi

20 febbraio 2023
Tre progetti per ''ricucire'' i lembi urbani del territorio etneo
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Dall'idea al progetto, dal progetto al cambiamento attraverso l'architettura contemporanea. Sono tre le tavole che si propongono questo obiettivo, frutto del lavoro degli studenti dell'SDS Architettura di Siracusa e del Di3A (UniCt), con il contributo di architetti esperti resident e visitors nel workshop "Mənd It - Ricucire lembi urbani", promosso dall'Ordine e dalla Fondazione degli Architetti PPC della provincia di Catania. Oggetto di studio le aree dismesse della Circumetnea nei Comuni di Adrano, Biancavilla e Santa Maria Di Licodia, i cui risultati sono stati messi in mostra presso il centro fieristico "Le Ciminiere" di Catania. Una galleria che rimarrà aperta al pubblico per i prossimi 3 mesi.

"Mənd It - Ricucire lembi urbani"

Processo di rinaturalizzazione e nuovo ecosistema sono al centro dell'idea pensata per il territorio di Adrano, attraverso un nuovo rapporto con la natura che favorisca la raccolta e la gestione delle acque. Un messaggio chiaro per la prevenzione dal rischio idrogeologico, prevedendo uno sviluppo territoriale su scala domestica - attraverso spazi che favoriscano l'interazione - e una scala infrastrutturale che incentivi la mobilità green.

Veduta di Adrano

"Salamandra verde" - questo il nome del progetto - è un lavoro minuzioso realizzato dagli studenti Sabrina Anna Argirò, Antonino D'Agate, Elisa Falcone, Corinne La Rocca, Dario Mirabella, Simone Procaccianti, Fabiana Raciti, Miriam Severino e Alessia Tomaselli. A supportarli i tutor Eleonora Ingiulla e Salvatore Leanza, con il prezioso contributo del visitor Francisco Leiva e dei resident Francesca Castagnetto e Fernanda Cantone.

Una littorina storica lungo la Circumetnea

"Ferrovilla", invece, il percorso lineare immaginato dal team di Biancavilla, che andrebbe a sostituire la linea ferrata interrata. Nel prospetto emerge la presenza di alcuni nodi cruciali su cui sviluppare opere e interventi che diano vita a un parco lineare su cui s'intersechino tracciati pedonali e verdi, pensati quale "valvola di sfogo" per le acque meteoriche.

Veduta di Biancavilla

A impreziosire lo studio la presenza del visitor Piero Bruno e dei resident Fabrizio Foti e Carlo Palazzolo, a sostegno di un folto gruppo. Tutor: Andrea Allegra, Marialaura Calogero, Matteo Pennisi, Arianna Vittoria Scalzo. A completare la squadra: Gabriele Ascia, Roberta Cerruto, Saverio Cristaldi, Sara Jerbi, Alessia Navarria, Simone Palermo, Anna Petralia, Chiara Rinaldi, Santi Manuel Scalia, Husmand Toluian, Giuseppe Tomasello e Federica Ursino.

"Mənd It - Ricucire lembi urbani"

Otto i punti principali su cui sviluppare altrettante opere di architettura contemporanea individuati da "Messa in Sicurezza", che ha acceso i riflettori su Santa Maria di Licodia. Un progetto che ha tenuto conto della morfologia e urbanistica del territorio, caratterizzato da dislivelli e da un'accentuata presenza di abitazioni sull'area di intervento. Per questo sono state pensate architetture in grado di collegare la città anche a livelli diversi. La riqualificazione della linea ferrata verrebbe completata da aree e piazze di sosta green.

Santa Maria di Licodia, Chiesa Madre

L'elaborato è frutto del lavoro di Marina Calì, Giulia Caruso, Lorena Caruso, Federica Dell'Elba, Melania Gentile, Francesca Nicotra, Roberta Pinazzo, Rachele Raciti, Costanza Scarcipino, Giada Ullari e Carola Percolla. A coadiuvarli i tutor Valeria Bruno, Cristina Elena Francesca Licciardello e Graziano Testa. Visitor e resident rispettivamente Vincenzo Riso e Luigi Pellegrino.

"Scopo del workshop - afferma il vicepresidente dell'Ordine Giovanni Lucifora - è stato quello di operare su territori ormai abbandonati e degradati, offrendo alla comunità e alle Amministrazioni idee e nuove opportunità attraverso l'architettura". Un risultato frutto di un percorso durato quasi un anno, "attraverso sopralluoghi e passeggiate propedeutiche - spiega la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno - un "seme" per dimostrare che l'architettura contemporanea di qualità è possibile anche nella nostra provincia, anche grazie alla preparazione e alle idee innovative dei giovani".

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20 febbraio 2023
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